I tribunali del lavoro confermano l'illegittimità dell'operato dell’amministrazione nei cambiamenti di sede svolti nel 2016 di 207mila dipendenti: il tribunale del Lavoro di Venezia rileva gravi errori nell'attribuzione delle sedi in Fase C, a causa del famigerato algoritmo e condanna il Ministero all'immediata correzione dei trasferimenti operati, riportando a casa una docente Campana erroneamente assegnata in Veneto. Intanto, il giudice del Lavoro di Pavia conferma che il contratto sulla mobilità è illegittimo nella parte in cui non attribuisce rilevanza alcuna al servizio precario su posto di sostegno. Sono, però, anche altri i punti da modificare: oltre alla considerazione del servizio da precari per il computo del quinquennio sul sostegno, è fondamentale che si renda valido tutto il periodo pre-ruolo, per la mobilità d'ufficio e le graduatorie interne d'istituto; che si valorizzi il servizio nelle paritarie, si renda trasparente l’algoritmo ministeriale, si dia precedenza assoluta per i dipendenti con disabilità o che assistono familiari che necessitano di assistenza. È bene, infine, che i docenti assegnati su ambito territoriale possano chiedere la titolarità nella scuola di attuale servizio.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il contratto in via di definizione dia giusto riconoscimento al servizio dei precari, anche ai fini dell'assolvimento del vincolo su posto di sostegno e nel pieno rispetto della normativa comunitaria; già lo schema di Decreto Legislativo recante “norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità”, approvato il 14 gennaio in CdM, e ora al vaglio delle commissioni parlamentari, ci ha dato ragione sul punto. Questa mobilità sarà determinante e il nostro sindacato vigilerà affinché i pasticci del 2016 non possano ripetersi: per questo, è bene sottoscrivere subito, nero su bianco, un contratto chiaro e puntuale, che consideri tutte le supplenze svolte. Altrimenti, saremo costretti a una nuova stagione di ricorsi e il Miur sarà ancora condannato in tribunale.