Le assunzioni dei docenti per l’anno scolastico 2023/24 si fermano a 50.807 posti: lo ha comunicato il ministero dell’Istruzione con un’informativa ai sindacati, anticipando l’imminente sul contingente e le modalità di immissioni in ruolo degli insegnanti per l’anno scolastico 2023/2024. Il ministero ha anche confermato che le nomine, informatizzate, verranno effettuate per metà dei posti dalle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami e per l’altra metà dalle Graduatorie ad esaurimento e (solo per il sostegno) da prima fascia Gps. La riduzione di posti autorizzati per le stabilizzazioni (l’anno scorso furono 94.000), che comunque Anief aveva annunciato, si deve a più ragioni: “il numero – scrive oggi la stampa specializzata - sarebbe quello delle nomine effettivamente possibili, tenuto conto della consistenza delle attuali graduatorie vigenti. Il rimanente tra posti vacanti e posti autorizzati sarebbe destinato al bando dei concorsi (circa 31mila)”.
Continua la tutela a sostegno di coloro che sono in possesso di una specializzazione all’estero: l’ufficio legale dell’associazione europea Radamante avvia due ricorsi al Tar Lazio, dopo la denuncia del sindacato Anief, per garantire incarichi di supplenza a pettine e non in coda dagli elenchi di sostegno di I fascia GPS e per partecipare alla call veloce ed essere individuato come avente diritto per l'assunzione in altra provincia.
Le adesioni sono aperte agli iscritti Anief al seguente link. Possibile partecipare all’azione legale entro il 18 agosto.
Si comunica che mercoledì 19 luglio la segreteria nazionale dell'Anief sarà aperta a partire dalle ore 14.
Tra i punti dolenti della scuola italiana c’è la distanza eccessiva rispetto al trattamento del personale che chiede di attuare l’Unione europea: a ricordarlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. In un’intervista all’agenzia Teleborsa, il sindacalista torna sulla possibilità di colmare il divario andando a modificare il decreto legge 69 Salva-Infrazioni, in questi giorni all’esame della IV Commissione del Senato, e abbattere in questo modo la vergogna delle oltre 200 mila supplenze l’anno.
Dopo Treviso, Trani , Velletri e Venezia, stavolta è un’aula giudiziaria di Udine a dire sì alla Carta del docente per i precari: il Tribunale friulano ha accolto il ricorso promosso dai legali Anief in difesa di un insegnante che ha svolto tre supplenze annuali, tra il 2019 e il 2022, assegnandogli i 1.500 euro della formazione inizialmente negati. Il giudice del lavoro ha ricordato, tra le altre cose, che le opportunità di formazione del personale della scuola vanno fornite anche ai “docenti a tempo determinato (come gli appellanti), così colmandosi la lacuna previsionale dell’art. 1, comma 121, della l. n. 107/2015, che menziona i soli docenti di ruolo”.
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