Ascolta l'intervista del Presidente Anief prof. Marcello Pacifico
Il responsabile nazionale Anief e segretario confederale Cisal risponde alle accuse lanciate in data odierna dal responsabile Scuola, Università e Ricerca del Pd sull’operato del giovane sindacato a proposito dei ricorsi presentati in tribunale per far partecipare anche i precari esclusi pur possedendo i titoli d’accesso.
Marcello Pacifico (presidente Anief): anziché avventurarsi in dichiarazioni sommarie sull’esclusione dei precari ricorrenti, il Partito Democratico farebbe bene ad attendere l’espressione della Consulta. Perché i processi si celebrano nei tribunali fino all'ultimo grado di giudizio con sentenza definitiva. Eppure, solo ieri il Consiglio di Stato ha dato torto all’amministrazione scolastica sull’estromissione dalle GaE di decine di migliaia di precari con diploma magistrale. Evidentemente, per ottenere rispetto dalle istituzioni, bisognerà attendere che paghino, sulla propria carriera politica, gli errori commessi nell'ignoranza della Costituzione.
La materia è disciplinata dall'articolo 12 del Dpr 9 maggio 1994 n. 487 che prevede che le commissioni esaminatrici, alla prima riunione, stabiliscano i criteri e le modalità di valutazione delle prove concorsuali, da formalizzare nei relativi verbali, al fine di assegnare i punteggi relativi alle singole prove. Sul punto la giurisprudenza è consolidata: anche la Suprema Corte di cassazione a sezioni unite con la sentenza n.14896 del 21 giugno 2010 ha ribadito che "la commissione esaminatrice è tenuta per legge a far precedere la correzione e le singole valutazioni da una sintesi delle proprie ipotesi valutative”.
Marcello Pacifico (presidente Anief): pure il decreto ministeriale che regola il concorso, pubblicato a fine febbraio, ha ribadito che i docenti devono fornire agli alunni, in maniera chiara e trasparente, su cosa saranno valutati. Ma il caos organizzativo potrebbe ancora non aver toccato il fondo: perché se il giudice d’appello dovesse dar ragione ai tanti docenti ricorrenti, laureati, Itp, con diploma magistrale linguistico e altre tipologie ancora, per il Tar Lazio sarà inevitabile mutare il precedente orientamento negativo e ordinare, di conseguenza al Miur, la partecipazione degli esclusi.
Oggi intervista dagli studi di TGSKY24 sulla riforma nel primo giorno delle prove del concorso a cattedra al presidente Anief, Marcello Pacifico, e al capogruppo in VII Commissione Senato del PD, senatrice Francesca Puglisi.
Per seguirlo in diretta, a partire dalle ore 11:30 fino alle 12:00 vai al seguente link.
L’attesissima Ordinanza ha di fatto accolto l'appello (ricorso n. 9102/2015). E, per l'effetto, in riforma dell'ordinanza impugnata, ha concesso l'istanza cautelare in primo grado. Si realizza, così, l’ammissione con riserva nelle GaE degli originari ricorrenti, inizialmente esclusi dal Miur. Inoltre, come ottenuto in altri appelli promossi dall'Anief in favore di migliaia di precari con diploma magistrale, l'inserimento dovrà essere utile per la stipula di qualsiasi tipologia di contratto, sia a tempo determinato, sia a tempo indeterminato. Soltanto qualche giorno fa i legali del giovane sindacato, Galleano e De Michele, hanno ottenuto conferme dallo stesso organo giudiziario superiore per l'inserimento di oltre 8mila ricorrenti.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): con questo rilevante parere in fase cautelare, che si aggiunge alle diverse sentenze positive emesse dai giudici di appello che fanno vera giurisprudenza in materia, ci avviciniamo alla definitiva risoluzione del contenzioso in favore dei precari.
Mancano moltissimi commissari e non c’è traccia delle griglie di valutazione: il rischio di discrezionalità nel giudicare gli elaborati svolti dai candidati rimane alto. Come è possibile ancora che i giudici provvedano in extremis ad incrementare il numero dei partecipanti, attraverso apposito decreto cautelare di ammissione: lo sa bene il Miur, che non è un caso se ha allertato gli Uffici scolastici regionali perché predisponessero i locali e le attrezzature informatiche necessarie per lo svolgimento di sessioni allargate o suppletive. La strada è stata tracciata dal Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Trento, che ha deciso in queste ore “di ammettere, con riserva, i ricorrenti a sostenere le prove concorsuali”.
Marcello Pacifico (presidente Anief): quella di ammettere i ricorrenti con riserva rimane un’ipotesi ancora percorribile, a patto che il giudizio del giudice d’appello venga emesso prima del termine delle prove scritte, che corrisponde con l’ultimo giorno di maggio. In caso di accoglimento, lo stesso Tar Lazio dovrà mutare il precedente orientamento negativo e ordinare, di conseguenza, al Miur la partecipazione di tutti gli esclusi.
Domani le prime prove scritte per gli altri 165mila candidati già abilitati. Ma tra esclusioni, slittamenti e ricorsi è polemica. Le storie dei nostri lettori.
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