I precari della scuola non ricevono i compensi da settembre. Lo Stato fa vivere 30mila supplenti senza stipendio il Natale, in molti vanno alla Caritas. L’Associazione degli insegnanti: 'Abbiamo predisposto dei decreti ingiuntivi'.
I precari della scuola non ricevono i compensi da settembre. Lo Stato fa vivere 30mila supplenti senza stipendio il Natale, in molti vanno alla Caritas. L’Associazione degli insegnanti: 'Abbiamo predisposto dei decreti ingiuntivi'.
Pubblichiamo alcuni articoli su Docenti precari, abilitati con diploma magistrale e provvedimento favorevole vanno inseriti nelle GaE. Bonus 500 euro: Anief presenta 2mila ricorsi per gli esclusi. riduzione comparti, fumata grigia all’Aran ma senza aumenti veri è tutto inutile.
Il provvedimento rivolto a coloro che entrano nella maggiore età, risulta tra quelli approvati a Montecitorio e che ora l’Aula del Senato si appresta a votare in via definitiva: servirà per "l'acquisto di libri", l'ingresso "in aree archeologiche, gallerie e monumenti", ma anche in "musei, mostri, eventi culturali e spettacoli dal vivo".
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): mentre quello per gli insegnanti è un provvedimento apprezzabile, abbiamo fondati motivi per pensare che la somma devoluta ai giovani poteva essere utilizzata meglio. Perché non si è pensato di dare quei soldi a tutti i neo-diplomati al primo anno di iscrizione all’Università? Non dimentichiamoci che le nostre tasse universitarie non risultano affatto sociali. E che questo è anche uno dei motivi, oltre al cattivo orientamento, che ha portato alla sempre più alta disaffezione universitaria. Tanto che in Italia, oltre a detenere il record di Neet, abbiamo un numero di laureati fortemente inferiore alla media europea. Se invece l’intento dei nostri governanti voleva essere quello di combattere il terrorismo e sensibilizzare all’integrazione, allora il governo avrebbe fatto bene a consultare gli storici e gli accademici.
Per la Legge 107/15 che li ha istituiti, questi prof quest’anno non avranno classi a loro assegnate, ma il loro apporto sarebbe dovuto servire al miglioramento dell’offerta formativa, all’inclusione degli alunni, alle gestione e all’organizzazione scolastica, alle sostituzioni fino a 10 giorni dei colleghi assenti e alla realizzazione di tute le attività progettuali. Le cose non stanno andando così perché le dirigenze scolastiche non hanno ancora ben chiare le loro modalità di utilizzo, anche perché si tratta di docenti in altissimi casi diversi da quelli richiesti. A fare chiarezza potevano essere allora le indicazioni fornite dal Ptof, che però deve ancora essere approvato. Come se non bastasse, gli uffici scolastici periferici non hanno programmato incontri informativi. Inoltre, nell’incertezza e nel timore di sbagliare, molte scuole in questi primi tre mesi di lezioni hanno addirittura esitato a nominare i supplenti, lasciando classi senza docenti in attesa dell’arrivo proprio dei neo-assunti della fascia C. Peccato che non potranno essere utilizzati su cattedra. E il futuro non promette nulla di buono: con la mobilità straordinaria di marzo, che produrrà un “rimescolamento” generale delle sedi dei neo-assunti, e poi i discussi albi territoriali, renderanno la situazione ancora più caotica.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal):l’organico potenziato è arrivato con mesi di anticipo sulla programmazione che doveva individuarne le caratteristiche, nel bel mezzo dell’anno scolastico. Oggi molte scuole non sono in grado di gestirlo sebbene sia loro compito farlo. Certo, si tratta di rinforzi importanti per la scuola, pur sempre di assunzioni che noi possiamo solo che elogiare. Solo che andavano gestite meglio, assegnando i docenti su cattedre scoperte, come è sempre stato fatto; oppure su progetti già approvati e definiti.
Solo alcuni Ambiti Territoriali hanno scritto ai dirigenti scolastici per ricordare loro che, laddove vi siano supplenti destinatari di positivo provvedimento del giudice, in virtù di ordinanze emanate nella stessa direzione dal Consiglio di Stato o dal Tribunale del Lavoro, le graduatorie non possono considerarsi esaurite. In presenza di posti disponibili, va quindi dato seguito alla stipula di contratti di lavoro a tempo determinato e indeterminato, con tutti gli effetti giuridici ed economici che ne derivano.
Marcello Pacifico (presidente Anief): non c’è tempo da perdere, perché un ulteriore ritardo nella corretta ottemperanza di tali disposizioni può determinare un danno enorme ai ricorrenti, anche in vista delle nuove convocazioni per l’attribuzione di contratti di lavoro a tempo determinato che hanno avuto inizio in questi giorni e che, in alcune province, non sono ancora concluse.
Altro che Buona scuola: Matteo Renzi si riempie la bocca di belle parole sulla scuola ma i pagamenti dei docenti sono in ritardo e per Natale arriva l'ultima beffa.
Pesante condanna del Ministero dell’Istruzione presso il Tribunale del Lavoro di Palermo su ricorso collettivo promosso dall’ANIEF per i precari della scuola da sempre discriminati dal MIUR e mantenuti con la retribuzione stipendiale di base anche dopo anni di lavoro alle sue dipendenze. Gli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli ottengono giustizia per oltre 70 precari, docenti e ATA della provincia di Palermo, cui fanno riconoscere il diritto alla corretta progressione di carriera anche durante il periodo di precariato e ad essere retribuiti per l’intero anno scolastico.
I sindacati: supplenti in attesa della busta paga da settembre. Il ministero: mancano i soldi, ma da gennaio tutto sarà risolto.
Stamane il sindacato autonomo ha avviato la procedure relative all’impugnazione: l’obiettivo è far accedere all’aggiornamento annuale, che secondo la riforma dovrebbe replicarsi ogni anno attraverso la card nominale, anche le categorie scolastiche escluse in modo illegittimo. Intanto la rendicontazione rimane un mistero: a oltre due mesi di distanza dalle parziali indicazioni operative fornite su come usufruire della somma, il personale docenti di ruolo rischia di vedersi decurtare le spese effettuate dal bonus del prossimo anno.
Marcello Pacifico (presidente Anief): non si può imporre la formazione per legge e poi non curarsi di effettuarla, solo per far risparmiare alle casse dello Stato oltre 150milioni di euro annui.
Scuola oggi. Il lato oscuro dei successi annunciati dal governo: i supplenti non pagati. La ragione ufficiale? Inefficienze del sistema informatico. Tanto basta per non pagare gli stipendi. In realtà c'è molto altro: il sistema della precarietà.
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