No Ddl Scuola. In duemila con i sindacati in corteo a Roma contro la riforma della scuola di Renzi. Contestazione a Mineo (Pd) salvato da Bernocchi (Cobas). Il voto di fiducia al Senato ha messo fine a un equivoco: dopo la riforma Renzi nessun partito di «sinistra» potrà più fare politiche di «destra». Le immagini, le reazioni, il racconto di una giornata che ha messo fine alla libertà di insegnamento nella scuola in Italia. Continua a leggere
Su alcuni versanti, la riforma approvata dall’aula del Senato è addirittura peggiorativa della prima versione approvata alla Camera. Il fatto stesso che sia stato eliminato ogni riferimento temporale sull'ordine delle operazioni dal maxiemendamento per le assunzioni sull'organico di potenziamento, è più che significativo sulle possibilità di far arrivare tra i 5 e i 7 docenti aggiuntivi ad ogni istituto, ad anno scolastico abbondantemente iniziato. E poi, dal 2016, si comincerà con la chiamata diretta dei nuovi docenti e pure di una parte di quelli di ruolo: per tutti questi insegnanti (stiamo parlando di circa 100mila l’anno), il futuro professionale sarà messo in mano ai dirigenti scolastici che gestiranno discrezionalmente gli albi territoriali.
Marcello Pacifico (presidente Anief): nella scuola il personale deve essere assunto, come in tutti i comparti pubblici, attraverso il posizionamento nelle graduatorie di merito e anzianità. Introdurre nuove regole, calpestando le basilari, è molto pericoloso. Inoltre, come si fa a dire a decine di migliaia di docenti già abilitati che il loro titolo serve a poco più di nulla e che per fare questa professione dovranno sottoporsi nel 2016 ad un concorso pubblico, alla pari dei nuovi laureati? Siamo proprio convinti di sapere come la pensa il tribunale civile di Roma.
Pubblichiamo alcuni articoli sul DDL, sulle assunzioni è caos. La Corte Costituzionale boccia il blocco dei contratti, il Governo deve ora trovare 2 miliardi di euro, il personale Ata dimenticato anche nel maxiemendamento: citato una sola volta e non in merito alle assunzioni e il Senato approva la fiducia tra le contestazioni: espulsi dall'insegnamento precari e giovani
Il governo incassa al Senato la fiducia sul maxiemendamento che sostituisce interamente il ddl di riforma della scuola con 159 sì, 112 no e nessun astenuto. "Ce l'abbiamo fatta" commenta la ministra Stefania Giannini in un messaggio inviato al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, appena uscita dall'aula del Senato che aveva approvato la fiducia sulla riforma della scuola. Quattro i senatori del Partito democratico che non hanno partecipato al voto: Corradino Mineo, Walter Tocci, Roberto Ruta e Felice Casson, quest'ultimo assente. Tra le proteste ora il provvedimento passa alla Camera dove è atteso in aula il 7 luglio prossimo. A porre la fiducia sul maxiemendamento era stata la ministra per i Rapporti con il Parlamento e le Riforme Maria Elena Boschi ha posto la questione di fiducia su un maxiemendamento al disegno di legge di riforma della scuola, intervenendo nell'assemblea del Senato. Il presidente Pietro Grasso ha quindi sospeso l'assemblea e convocato immediatamente la conferenza dei capigruppo, che deciderà i tempi delle votazioni in aula.
1) Competenze relative al metodo del Problem Posing and Solving
Un Seminario residenziale di formazione è organizzato dal MIUR (Prot. n. 5891 del 24/6/2015), a Rovereto, per i giorni 1-3 ottobre 2015. E’ finalizzato a favorire l’acquisizione, nei docenti deilicei scientifici, delle competenze relative al metodo del Problem Posing and Solving nell'insegnamento della Matematica, della Fisica e delle Scienze.
2) Il buon senso della Prof.ssa Anna Maria Ajello e la perdurante ingerenza dell’Invalsi nella valutazione all’esame di Stato conclusivo del Primo ciclo
Dei test Invalsi, la Presidente non fa un feticcio; sorpreso, il giornalista che l’ha intervistata titola: “Come si sceglie la scuola. Le priorità (a sorpresa) della presidente Invalsi «Se funziona, molto meglio che sia vicina a casa»”.
I motivi del dissenso sono noti a tutti, tranne che ad una risicata maggioranza che ha messo sotto ricatto il Parlamento: si fa un bel passo indietro sulla libertà all'insegnamento, si trasformano gli istituti scolastici in prototipi di aziende, i presidi sceglieranno il personale "pescando" dagli albi territoriali, scegliendo i 50mila docenti e i vincitori del nuovo concorso. Gli altri 50mila immessi in ruolo saranno assunti ad anno scolastico iniziato, con almeno altri 70mila insegnanti non assunti che chiederanno risarcimenti al tribunale civile di Roma. Ma non finisce qui: a settembre nelle scuole si creerà un caos senza precedenti, per il ritorno in classe dei vicepresidi e migliaia di dirigenti sguarniti dell'organico dell'autonomia. Vengono poi beffati tutti gli abilitati laureati, che per i prossimi cinque anni non potranno fare concorsi, né insegnare. Arriva, infine, il comitato di valutazione dei docenti, con i fondi del merito distribuiti dal preside-manager, sulla base delle indicazioni fornite anche dagli studenti 15enni.
Marcello Pacifico (presidente Anief): chi continua a non comprendere i perché delle forti proteste di oggi davanti e fuori il Senato, durante la discussione del provvedimento, ha una visione della scuola miope e antidemocratica. Anche stavolta l'ultima parola sarà però quella dei tribunali.
Nel rinnovato testo di riforma mancano riferimenti al prezioso operato del personale non docente, che permette il regolare funzionamento dei nostri 8.400 istituti autonomi. Allo stesso modo, a dispetto di quanto stabilito dalla Corte di Giustizia europea a fine novembre, continua ad essere inspiegabile la mancanza di 40mila unità di personale Ata, con oltre 36 mesi di servizio svolto, nel piano “straordinario” di 150mila assunzioni, poi ridotte a 100mila, già finanziato con la Legge di Stabilità approvata il 23 dicembre 2014. Pertanto, Anief chiede l’autorizzazione di almeno 22.261 immissioni in ruolo specifiche per gli Ata.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): Come si fa a parlare di rilancio di istruzione pubblica, ignorando una delle parti fondamentali per la sua organizzazione, assistenza, sorveglianza e pulizia? Il paradosso è che ad avviare la causa giudiziaria europea è stata proprio una denuncia per tutelare il personale Ata della scuola: grazie alla conseguente sentenza della Corte di Lussemburgo sull’abuso di precariato, entro 10 mesi il Governo italiano stabilizzerà 150mila docenti dimenticando però, dal piano straordinario di immissioni in ruolo, proprio la categoria da cui era partito il maxi-ricorso.
Illegittimo il decreto legge del Governo che dovrà essere impugnato davanti alla Consulta. Con la collaborazione dei legali Anief in convenzione con l’associazione Radamante, parte il contenzioso per sbloccare il recupero delle somme spettanti dopo la sentenza della Consulta.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.