Grande successo sui quota 96. Finalmente 4mila lavoratori del comparto scuola potranno andare in pensione nel rispetto di un loro sacrosanto diritto.
Grande successo sui quota 96. Finalmente 4mila lavoratori del comparto scuola potranno andare in pensione nel rispetto di un loro sacrosanto diritto.
ANSA: P.A. - ANIEF, giustizia è fatta per i "quota 96" della scuola
TFA 2014, test preselettivo: il Miur risponde alle segnalazioni e la soluzione dell'Anief.
Giorni di fuoco per il test preselettivo del TFA 2014: il Miur annuncia la correzione degli errori
Università: Terremoto in arrivo, alla Camera un emendamento PD al decreto di riforma PA rivoluziona la legge Gelmini
Nel napoletano 4 disabili nella stessa classe
Concorso a Cattedra: sulla valutazione dei titoli il TAR Lazio dà piena ragione all'ANIEF
Vittoria piena dell'ANIEF al TAR Lazio avverso le determinazioni ministeriali che prevedevano la valutazione dei titoli al Concorso ex D.D.G. n. 82/2012 esclusivamente attraverso il modello di “dichiarazione dei titoli valutabili”, procedura “farraginosa” che ha danneggiato tanti candidati inseriti in Graduatoria di Merito con un'incomprensibile negazione della valutazione di qualunque titolo posseduto. L'Avv. Salvatore Russo, che da anni patrocina con competenza i diritti dei nostri iscritti nei tribunali della Capitale, ottiene ragione in favore di due nostre iscritte cui l'USR Lazio aveva ingiustamente negato anche la valutazione del punteggio per il titolo di accesso posseduto e dichiarato per la partecipazione al concorso.
Anief-Confedir, che primo tra i sindacati ha condotto la battaglia legale al Tar, alla Corte dei Conti e al Tribunale del lavoro, plaude per l'esito positivo della vicenda in prima Commissione alla Camera: ora si proceda all'assunzione immediata dei vincitori-idonei di concorso e dei supplenti inseriti nelle GaE.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): non ci si fermi qui, perché la riforma Fornero va modificata, inserendo l'insegnamento tra le professioni logoranti. E va data la possibilità a chi ha insegnato per più di 20-25 anni, oppure ha compiuto 60 anni di età, di diventare docente 'senior', sganciandolo dalla didattica per assegnargli il ruolo di tutor delle nuove leve di insegnanti.
La Corte di Appello di Ancona non lascia spazio al MIUR e rigetta senza riserve, e con una sentenza dura nei toni, l'appello proposto dall'Amministrazione avverso le sentenze di primo grado ottenute dall'ANIEF in favore dei propri iscritti. L'avv. Luca Ficuciello, alla cui grande esperienza l'ANIEF ha affidato la tutela dei propri iscritti sul territorio, ottiene una nuova condanna del MIUR e la conferma che l'assetto gestionale posto in essere dal Ministero dell'Istruzione, con il continuo ricorso ai docenti precari per coprire posti "vacanti" e non solo esigenze temporanee e l'irragionevole disparità di trattamento posta in essere riguardo la loro retribuzione, risulta palesemente "inefficiente, iniquo e assurdo".
Appaiono immotivate le decisioni dei Giudici Amministrativi in merito alla richiesta di riconoscimento di un diritto che è stato confermato con un DPR e persino dal Consiglio di Stato. Pertanto lo studio legale del sindacato ha deciso di appellare la sentenza e ottenere il giusto riconoscimento di un titolo che già da dodici anni doveva consentire l’inserimento nella II o III fascia delle GaE e oggi certamente nella IV fascia aggiuntiva. Termine adesioni all’appello: 18 agosto 2014.
Attraverso sei punti, approvati della I Commissione 'Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni', si rivede l'organizzazione degli atenei, la gestione del personale accademico e delle assunzioni: spariscono i concorsi annuali; vengono ridotti i professori ordinari per formare commissioni e settori scientifico-disciplinari; CUN e ANVUR avranno un ruolo attivo sulla valutazione; viene prorogata la validità dell'abilitazione; si elimina l'esperto internazionale dalla commissione; si dà priorità nella valutazione alla produzione scientifica dei neo-assunti ai fini del reclutamento; scendono a dieci le pubblicazioni minime.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): molti punti introdotti dall'emendamento al decreto di riforma erano necessari, è mancato però il coraggio di ripristinare la figura del ricercatore a tempo indeterminato, sul cui ruolo insiste il maggiore carico della didattica e il cui reclutamento, rispetto a quello di associati o ordinari, porterebbe evidenti risparmi di finanza pubblica: sono già più di 40mila i giovani ricercatori che non trovano posto nei nostri atenei. È bene che l'Aula di Camera e Senato riflettano bene su questi punti.
L'Università italiana cambia faccia. A distanza di quattro anni dall'approvazione della Legge 240/2010, la riforma sottoscritta dall'ex ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Maria Stella Gelmini, un emendamento approvato in I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni) introduce importanti cambiamenti e modifiche al suo assetto organizzativo: spariscono i concorsi annuali; si riduce il numero degli ordinari per formare commissioni e settori scientifico-disciplinari; arrivano nuove regole per la valutazione, sottoposte a parere del CUN e dell'ANVUR, che tengano conto della specificità della materia; viene prorogata la validità dell'abilitazione; si elimina l'esperto internazionale dalla commissione; si dà priorità nella valutazione alla produzione scientifica dei neo-assunti, ai fini dell'autorizzazione al reclutamento negli atenei; scendono a dieci le pubblicazioni minime possedute.
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Siamo presenti in tutte le province.