Dopo aver chiesto invano i dati sullo stato di burnout certificato nel comparto scolastico, dove le percentuali di lavoratori con patologie risultano decisamente più alte che in altri settori, Anief si dichiara pronta a impugnare la disposizione immotivata e per estenderla a tutto il personale docente. Perché invece di estendere l’anticipo pensionistico a 63 anni a tutte le figure professionali della scuola, previsto per chi aderisce all’Ape Sociale, la Commissione presieduta dall'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano potrebbe avere escluso anche i maestri della scuola dell’infanzia già presenti. La nuova lista dei lavori gravosi è stata stilata in base ai criteri Inail che applicano ai mestieri del mansionario Istat tre indici: frequenza degli infortuni rispetto alla media, numero di giornate medie di assenza per infortunio, numero di giornate medie di assenza per malattia. La platea si allarga così a circa mezzo milione di lavoratori, ma altri escono. Un passo indietro si era registrato già nei giorni scorsi con l’estromissione dei docenti della primaria e dei collaboratori scolastici precedentemente inclusi.
Il documento programmatico di bilancio e la manovra che stanno per essere presentati contengono un incremento specifico per il settore scolastico pubblico: seconda quanto trapela, servirà per assegnare premi e indennità al personale.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “È solo una prima risposta, perché servono altri tre miliardi per riallineare gli stipendi fiaccati nel corso degli ultimi anni dall’avanzare dell’inflazione. L’incremento servirà anche ad introdurre le indennità di incarico per i precari, di sede per chi lavora lontano dalla propria residenza e di rischio biologico per la riapertura in presenza al tempo del Covid19. Di questi temi stiamo parlando ogni giorno nelle assemblee sindacali che si svolgono in ogni parte del Paese. Consulta il calendario degli incontri e la piattaforma sindacale.
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