Mentre il ministro dell'istruzione Lorenzo Fioramonti si dice ottimista per i finanziamenti che ogni giorno si stanno aggiungendo alla manovra di bilancio, la stampa specializzata scopre che le cifre che si leggono nei documenti allegati alla legge di bilancio non sono per nulla confortanti. Per esempio, nel dossier sullo stato di previsione dei Ministeri, si legge che "gli stanziamenti per spese finali del MIUR autorizzati per il 2020 dal ddl di bilancio rappresentano, in termini di competenza, il 9,1% della spesa finale del bilancio statale, a fronte del 9,4% registrato in base alla legge di assestamento 2019 (L. 110/2019)”. In pratica, riassumendo, rispetto al bilancio statale, la percentuale destinata all’istruzione diminuisce, passando dal 9,4% al 9,1%; inoltre la spesa prevista per il 2020 aumenta di 467 milioni rispetto al 2019, ma negli anni a venire diminuisce nettamente passando dai 59.972 milioni del 2020 ai 56.457 previsti per il 2022. Il “taglio” è esattamente di 3 miliardi e mezzo ed è legato, probabilmente, alle previsioni di Miur e MEF relativamente alle conseguenze collegate al calo demografico.
Marcello Pacifico (Anief): Non è possibile risparmiare ancora a discapito dell’istruzione, non è giusto né per i lavoratori della scuola né tantomeno per i nostri studenti, che, ricordiamo, tra i banchi si preparano a essere il motore della nostra nazione nei prossimi anni.