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Molti Paesi europei, ad iniziare dal nostro, non sembrano pronti ad accogliere nel giusto modo a ad organizzare un’adeguata formazione rivolta agli studenti migranti che provengono da fuori territorio: è la conclusione cui sono giunti gli autori del nuovo Quaderno di Eurydice Integrating Students from Migrant Backgrounds into Schools in Europe: National Policies and Measures, con il quale sono state comparate le politiche educative di 42 Paesi europei a proposito della loro integrazione nelle scuole. Lo studio ha anche evidenziato la mancata formazione degli insegnanti per lavorare in classi culturalmente diverse per affrontare questa necessità.
Secondo Marcello Pacifico, leader dell’Anief, si fa sempre più impellente la necessità di adottare organici potenziati e una didattica diversificata nelle classi dove sono presenti allievi migranti: servono lezioni per livelli, oltre docenti impegnati in contemporanea, assorbendo nei ruoli tutto il precariato storico, fatto di personale già selezionato e con comprovate capacità d’insegnamento, ed introdurre anche nuove figure di tutoraggio, mirate a supportare la fase di scolarizzazione, allineamento e apprendimento della nostra lingua. Tutte decisioni che difficilmente si potranno prendere se dovesse essere confermata la tendenza, contenuta nel Def, alle riduzioni progressive di spesa pubblica fino al 2040.
Il procedimento della Ricostruzione di carriera è tanto importante quanto difficile da adempiere e per questo l’ente di formazione, a cui ANIEF si appoggia, EUROSOFIA ha creato un webinar esplicativo che possa dare delucidazione a questo istituto così delicato ed importante, pertanto invitiamo i nostri lettori ad iscriversi gratuitamente al corso predisposto per il 5 novembre 2019 dalle ore 15.30 alle 18.30 al seguente link
Il 5 novembre dalle 15.30 alle 18.30 non perderti la diretta del webinar: "La ricostruzione di carriera - Cosa c'è da sapere". Relatore: Dsga Fabio Dragotta. Per seguirlo è necessario registrarsi anticipatamente al seguente link
Intervento di Marcello Pacifico, presidente di Anief, ai microfoni di Italia Stampa: «Un provvedimento che non risolve i problemi della scuola, a cominciare da precariato e supplentite. Servono modifiche profonde per il reclutamento di docenti, Ata, personale educativo e Dsga»
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il Decreto scuola. Il testo prevede “misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti”. Rispetto al provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri sono state apportate delle modifiche poiché conteneva clausole a rischio di incostituzionalità.
Udir plaude all'iniziativa spontanea di 700 presidi, a cui ha aderito, e rinnova ai gruppi parlamentari la necessità di cambiare le norme in legge di Bilancio sulla sicurezza, salario accessorio e valutazione rispetto all'Intesa sottoscritta dagli altri sindacati. Al sit-in presente una delegazione dei dd.ss. iscritti a Udir, guidata dai dirigenti scolastici Patrizia Costantini, Giuseppe Di Vico e Pietro Perziani.
Marcello Pacifico, presidente Udir, afferma che “bisogna esonerare i capi d’istituto dalle responsabilità civili, penali e amministrative rispetto ai problemi relativi all'insicurezza degli edifici, ripristinare il taglio del 30% del Fun fatto nell'ultimo triennio con il versamento della Ria dei presidi andati in pensione, pena il dimezzamento della retribuzione di posizione e di risultato, garantire un sistema di valutazione oggettivo, ma adeguando il salario accessorio a quello degli altri dirigenti pubblici”.
Prossima la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, con le modifiche apportate anche a seguito dei rilievi del Quirinale. Anief conferma la volontà di chiedere in via formale al Parlamento profonde modifiche di legge, in occasione dello sciopero del 12 novembre, e di aprire una nuova stagione di ricorsi per tutelare i diritti di migliaia di precari, dai docenti al personale Ata, dai dirigenti tecnici agli amministrativi facenti funzione Dsga, dall'Università all'Afam. Marcello Pacifico (presidente nazionale): Vogliamo combattere la supplentite e per farlo lo Stato deve riconoscere la professionalità di chi ha portato avanti per lungo tempo il nostro sistema di istruzione e ricerca. Si tratta di 250 mila persone, pronte a chiedere a un giudice un risarcimento adeguato.
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