Le lezioni sono ormai riprese in tutte le regioni, però quasi tutti gli studenti sono costretti al tempo-scuola ridotto perché manca all’appello un’alta percentuale di insegnanti: le supplenze annuali, mai così tante, procedono infatti a rilento, a seguito dell’alto numero di Graduatorie a esaurimento e dei vincitori di concorso prive di candidati. E le convocazioni degli Uffici Scolastici Territoriali continuano ad andare deserte. Presto la “patata bollente” passerà ai presidi, che chiameranno da graduatoria d’istituto. In un istituto comprensivo di Roma, nel quartiere Cornelia, gli alunni hanno ripreso le lezioni con appena 27 docenti su 49 previsti dall’organico. A Torino sulla primaria ci sono oltre mille posti ancora da assegnare su 1.600, di cui 1.200 su sostegno, rimasti vuoti dopo le nomine in ruolo, anche queste andate spesso deserte. Il problema riguarda pure le superiori e le province più piccole. Ci sono discipline, come la matematica, quelle tecniche e di laboratorio alle superiori per le quali la ricerca del supplente è diventa davvero ardua. Ma la situazione più drammatica è quella del sostegno, con 70 mila posti liberi che si stanno assegnando con estrema fatica soprattutto a docenti precari non specializzati nella didattica speciale per alunni disabili.
Marcello Pacifico (Anief): Bisogna cambiare registro, facendo avvicinare i precari, ad iniziare da abilitati e specializzati, ai posti liberi. Basta con le graduatorie bloccate e aperte ogni tre-cinque anni. Bisogna ricorrere all’utilizzo, sia per le supplenze sia per le immissioni in ruolo, da graduatorie d’istituto, trasformandole in provinciali per assicurare la copertura su tutte le scuole. E i vincitori e gli idonei dei concorsi ordinari e straordinari possono, su richiesta, cambiare regione. Senza dimenticare i supplenti a cui rinnovare il contratto scaduto al 30 giugno scorso, i neo-immessi in ruolo con riserva o licenziati pure dopo avere superato l'anno di straordinariato
Nell'Unione Europea i contratti a tempo indeterminato full time sono scesi dal 62% nel 2003 al 59% nel 2014; la percentuale di contratti a tempo determinato è del 7%; lavoro temporanei/a termine, part time e freelance/autonomi rappresentano rispettivamente l'1,5%, il 7% e il 10% dell'occupazione totale. Il 4% dei cittadini dell'Unione Europea ammette di aver svolto un lavoro non in regola/in nero negli ultimi 12 mesi (2016). In Italia, per il centro studi Anief, la situazione è ancora più drammatica nella scuola dove i dati sono doppi rispetti a quelli rilevati in Europa (13/15%): si è passati per il solo personale docente da 115 mila supplenze annuali o al termine delle attività didattiche nell'anno scolastico 2010/2011 alle attuali 205 mila e ai 40 mila del personale Ata, con l'eliminazione della figura del ricercatore a tempo indeterminato
L'Anief accoglie con orgoglio e soddisfazione la Nota ministeriale diramata oggi che risponde senza ombra di dubbio alla chiara e precisa richiesta di intervento inviata formalmente e a mezzo pec lo scorso 13 settembre dalla sede regionale Lazio del giovane sindacato. “Abbiamo inviato a nome e per conto di tutti i nostri iscritti interessati da questa problematica dell'inserimento nelle GaE di Roma con la “riserva T” – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - una immediata richiesta di intervento all'USR Lazio, nella persona della reggente Dott.ssa Carmela Palumbo, ribadendo il giusto diritto di tutti i docenti inseriti in Graduatoria alla stipula di contratti di lavoro a tempo determinato e indeterminato. Siamo soddisfatti che la nostra azione sindacale abbia ottenuto pieno successo”
Marcello Pacifico (Anief): non siamo contrari, ma il modello va esteso anche alla primaria, va ridotto a 24 mesi il servizio minimo e si valuti anche quello svolto nella scuola paritaria. Inoltre, necessariamente, si devono modificare le attuali graduatorie di istituto, utilizzandole per le immissioni in ruolo e per le supplenze, a livello provinciale se proprio non si vogliono aprire le GaE, senza dimenticare i vincitori e idonei degli attuali concorsi ordinari e straordinari, i supplenti cui rinnovare il contratto scaduto al 30 giugno scorso, i neo-immessi in ruolo con riserva o licenziati nonostante abbiano superato l'anno di prova
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.