Il Senato ha respinto l’emendamento De Petris che aveva invece approvato ad inizio agosto: eppure la deroga, già attuata nel 2008 e nel 2012, avrebbe permesso di far collocare nelle graduatorie ad esaurimento oltre 100 mila docenti precari, inclusi i diplomati magistrale e gli ITP, tutti selezionati e abilitati ad insegnare, ora invece costretti a rimanere nel limbo delle graduatorie d’istituto che non portano ad alcuna possibilità di stabilizzazione. E con sicuri effetti nocivi sulla didattica. Il Governo ora punta tutto sullo svolgimento dei concorsi pubblici, che però la Consulta potrebbe bloccare, condannando in tal modo lo Stato ad un’altra stagione di risarcimenti verso quegli stessi precari vittime dell’abuso dei contratti a termine.
Purtroppo non possiamo che constatare un clima negativo, sia culturale che politico, di un Paese che si ostina, contro ogni evidenza, a dipingere i dirigenti scolastici come nemici del Collegio docenti o del personale Ata, come potenziali corrotti e corruttori che grazie all’autonomia scolastica penserebbero a interessi personali. Attaccati talvolta, verbalmente e fisicamente, da genitori violenti. Così non va bene: condividiamo a pieno il pensiero del presidente Mattarella e continuiamo a sperare ancora nella costruzione di una scuola migliore.
Secondo i giudici di Lussemburgo, la norma del Testo Unico della scuola - l’art. 485 co.1 d.lgs. 16.4.1994, n. 297 relativo alle ricostruzioni di carriera -, laddove discrimina il servizio prestato dai lavoratori quando erano precari, sarebbe compatibile con il diritto dell'Unione Europea se intende valorizzare l'accesso per merito garantito dalla Costituzione: a questo punto, la partita per i legali Anief rimane aperta in Corte di Cassazione, dopo le 350 sentenze vinte in primo grado e appello presso i tribunali del lavoro, considerato che le stesse presunte ragioni oggettive dopo alcuni anni di servizio scompaiono dando luogo a un riallineamento della carriera.
Dopo aver portato a termine appena 25.105 immissioni in ruolo, su 57.332 programmate e finanziate, il Ministero dell’Istruzione cerca di correre ai ripari introducendo una deroga temporale, sino alla fine del 2018, che permetterebbe di salvare l’assunzione a livello giuridico, per poi partire con quella effettiva dal prossimo 1° settembre. Anief è pronta a difendere le nuove assunzioni a tempo indeterminato di chi supererà l'anno di prova, qualora la Consulta dovesse bocciare il concorso riservato come per le maestre diplomate magistrale. Nel frattempo, rimarrebbero comunque vuote altre 20 mila cattedre da poter assegnare con la riapertura delle GaE.
Il TAR Lazio e il Consiglio di Stato accolgono le richieste Anief e ammettono i precari idonei ai precedenti concorsi 2012 e 2016 e i docenti in possesso di diploma ISEF alle procedure concorsuali 2018 riservate agli abilitati.
La relazione sullo stato di attuazione del Piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici mostra delle pecche enormi, tra cui insufficienti risorse economiche rispetto a quanto servirebbe e in relazione agli interventi da produrre. Udir: il 61% di interventi dal 2002 è davvero un dato poco felice: la sicurezza delle nostre scuole, nonché di coloro che vi operano ogni giorno, è una delle prerogative per la quale ci siamo battuti sin dalla fondazione del nostro sindacato.
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