Decurtazione su cedolini di alcuni DS anche di 150 euro. Il giovane sindacato ha predisposto diffida; per informazioni scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Continuano ad aumentare le iscrizioni ma l'organico di diritto rimane fermo
In 30 mila sono specializzati ma non possono essere assunti. Soltanto un posto autorizzato su dieci è andato in ruolo e i presidi continuano a chiedere nuovi posti in deroga che non sono concessi. Nell'anno dei record, più che mai la parola passa dai Tribunali dove è ancora possibile richiedere il rispetto del diritto costituzionale all'istruzione con l'iniziativa di Anief #nonunoradimeno. Segui il webinar promosso da Anief ed Eurosofia, tenuto dall’avv. Walter Miceli.
Negli ultimi quattro anni sono raddoppiati i posti in deroga, arrivando agli attuali 80 mila, mentre gli organici di diritto (100 mila) sono rimasti invariati dal 2017. Il tutto, nonostante l'aumento di 10 mila iscritti in più l'anno: oggi siamo alle soglie dei 300 mila, mentre nel 1997 gli alunni con disabilità accertata erano appena 123 mila. Solo in Sicilia, nell’ultimo lustro abbiamo assistito a un incremento di 5 mila alunni disabili certificati. L’unica risposta che è stata data a questa crescita impressionante di iscritti è stata la caccia al supplente senza specializzazione, tanto che tra il 2018 e il 2019 solo una cattedra su sei (5 mila) è stata assegnata a chi è fornito di titolo, a fronte di 30 mila docenti di sostegno specializzati dalle università che marciscono in graduatoria. E il nuovo TFA potrebbe non aprire le porte a tutti i candidati esclusi, perché i posti voluti dall’ex ministro Marco Bussetti sono sbagliati, mentre ancora una volta un posto su due in deroga chiesto dai presidi viene negato dal Miur che ha approvato una riforma anti-costituzionale che blocca gli organici. Marcello Pacifico (Anief): Bisogna subito adeguare l'organico di fatto a quello di diritto, come ci ha detto il Tar nei ricorsi vinti in Sicilia, specializzare subito altri 50 mila insegnanti e reclutare quelli specializzati dalle GaE o dalle graduatorie di istituto, modificando l'attuale riforma che prevede nuove inutili certificazioni.
Nel frattempo, Anief si sta muovendo su più fronti: ha presentato ricorso contro lo schema di decreto ministeriale sugli organici sul sostegno agli alunni disabili. Con l’avvio del nuovo anno, il giovane sindacato ha riattivato l’iniziativa gratuita ‘Sostegno, non un’ora in meno!’, attraverso la quale fornire alle famiglie le istanze di accesso agli atti da chiedere all'indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
La percentuale di alunni disabili rispetto al totale degli alunni frequentanti
Anno scolastico |
Percentuale |
1997/1998 |
1,40% |
2007/2008 |
1,95% |
2012/2013 |
2,50% |
2017/2018 |
3,10% |
Fonte: MIUR - DGCASIS - Ufficio Gestione Patrimonio Informativo e Statistica - Rilevazioni sulle scuole
Piuttosto che stabilizzare i 600 assistenti amministrativi facenti funzione con più di 36 mesi di servizio o di consentire loro l'accesso diretto alle prove scritte dell'attuale concorso o ancora di indire il concorso per soli titoli previsto dalla legge sul 30% dei posti disponibili, ancora una volta si firma un accordo tampone senza prospettiva alcuna: è l’ennesimo segno dell'incapacità di entrambe le parti, pubblica e sindacale tradizionale, di risolvere l'emergenza che paralizza la normale attività, aggravata dell'impossibilità dei nuovi direttori generali di attuare l'intesa per le verifiche della Corte dei Conti sulle nomine volute da Bussetti. Intanto, Anief deposita il ricorso in tribunale per far partecipare agli scritti i facenti funzione, gli Ata con 5 anni di servizio e chi ha superato la prova pre-selettiva con la sufficienza.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Ancora una volta, ci ritroviamo a parlare di occasione mancata, come lo è stata l'intesa per il decreto salva scuola, che avrebbe stabilizzato soltanto 25 mila dei 200 mila docenti precari. Anche per il personale Ata, quest’anno scolastico si aprirà all'insegna della supplentite con 40 mila posti da coprire, di cui 3 mila DSGA. In pratica, tre scuole su cinque saranno senza direttori amministrativi con gravi ricadute sull'organizzazione di ogni attività. Ma rispetto a questo problema cosa fanno Miur e Sindacati firmatari di contratto? Piuttosto che stabilizzare i 600 facenti funzione, attivare subito i passaggi verticali, siglano un accordo per tamponare la situazione. Come? Chiamando gli Ata neo-assunti o precari a ricoprire il ruolo di nuovo facente funzione in un sistema che genera aspettative poi deluse, come nel caso dell'attuale concorso dove il ministro Bussetti non li ha neanche esonerati dalla prova pre-selettiva. Non si comprende, poi, perché la stabilizzazione del personale con 36 mesi, come ha chiesto di recente la Commissione europea, in questo nostro Paese si possa attuare soltanto per il personale delle cooperative private e non per il personale chiamato dallo Stato”.
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