L’Ufficio Relazioni Pubbliche dell’Anief ritiene opportuno chiarire alcuni punti relativi alle tipologie di servizi precari. Sostanzialmente possiamo distinguere tre "livelli" di precariato.
L’Ufficio Relazioni Pubbliche dell’Anief ritiene opportuno chiarire alcuni punti relativi alle tipologie di servizi precari. Sostanzialmente possiamo distinguere tre "livelli" di precariato.
L’intesa sottoscritta all’alba di questa mattina a Palazzo Chigi con i sindacati rappresentativi contiene parole vaghe e nessuna risposta concreta per risolvere i problemi del personale. Sul recupero del potere d'acquisto degli stipendi, per i quali servono 200 euro di aumenti, non si parla di modificare il DEF, nel quale invece sono previsti ulteriori tagli; sul reclutamento si ritorna ai concorsi riservati senza la stabilizzazione di docenti abilitati e precari attraverso le GaE; sul personale Ata non c’è nessuna novità, come per la ricerca e l'Afam; sulla regionalizzazione non vi è chiarezza sul passaggio del personale dallo Stato. Ecco perché permangono i motivi della protesta iniziata il 28 febbraio e l'8 marzo. Marcello Pacifico (Anief): Nel documento accordato non c’è alcun riferimento a rivedere il Documento di economia e finanza, eppure è un passaggio imprescindibile, se davvero si vogliono introdurre finanziamenti importanti nella legge di Stabilità di fine anno. Non stiamo parlando di cifre marginali, ma di almeno tre miliardi di euro: uno per riallineare gli stipendi di un milione e 200 mila dipendenti ai 10 punti di inflazione incassati negli ultimi anni, più altri due miliardi per gli aumenti veri e propri.
Il giovane sindacato pronto a ricorrere al garante della privacy e a stoppare il provvedimento per violazione della normativa sui dati personali. Per il presidente nazionale, Marcello Pacifico, è ora di dire basta a questo perenne clima di odio e di sfiducia verso il mondo della scuola. Il personale Ata, come i dirigenti scolastici, non è annoverabile di certo tra i “furbetti” del cartellino, così come le maestre degli asili non sono delle malfattrici. Bisogna saper distinguere le scuole dalle carceri: fermo restando l'applicazione di tutte le sanzioni previste dal nostro ordinamento giudiziario verso chiunque delinque, il personale scolastico merita rispetto.
L’incremento salariale va dai 3,90 euro del collaboratore scolastico ai 5,60 euro di un docente delle superiori: il calcolo è giusto se rapportato al tasso di inflazione programmata, ma per Anief è errato perché non tiene conto dell'aumento di dieci punti percentuali del costo della vita dal 2008 in poi, non coperto né assorbito dagli incrementi applicati con gli ultimi contratti. Ecco perché il sindacato propone ricorso al giudice del lavoro per adeguare l'indice al tasso IPCA reale e non aggiornato dal settembre 2015. Marcello Pacifico (Anief): La verità è che servono cifre di ben altro spessore, allineate finalmente ai compensi europei, con incrementi di almeno 200 euro al mese da coprire con 2 miliardi e mezzo l’anno. In questa situazione, pensare di danneggiare ulteriormente il corpo docente ed il personale Ata, sottraendo loro pure il dovuto per legge, rappresenta un’operazione inaccettabile: per questi motivi rivendichiamo il conferimento dell’indennità di vacanza contrattuale mai applicata nell’ultimo decennio.
Lo scorso 5 aprile si sono definitivamente chiusi i termini di presentazione delle domande di mobilità volontaria, territoriale e professionale, del personale docente. Già in questi giorni stanno iniziando ad arrivare le prime notifiche da parte degli USP di titolarità che, a seguito della verifica della domanda e dei relativi allegati, provvedono a confermare o meno punteggi e precedenze.
Ha fatto bene Anief a decidere di ricorrere, per chiedere di far partecipare ai corsi tutti i docenti non ammessi pur avendo superato la soglia della sufficienza (18/30). Cresce la rabbia per le prove di accesso ai corsi di sostegno, sulla base dei risultati dei test svolti il 15 e 16 aprile scorsi: “è tanta la delusione per le modalità di svolgimento, a partire dai mancati controlli e dalla possibilità che i risultati non corrispondano a reale preparazione”, scrive oggi la rivista Orizzonte Scuola: ai posti distribuiti in malo modo, all’annullamento delle prove svolte in tre atenei e la sequela di inefficienza denunciate dalla stampa nazionale, nella giornata di oggi si è concretizzata la beffa sulle ammissioni casuali denunciata subito dall’Anief, fatta di candidati bocciati con 27/30 e altri invece ammessi con 0/30. Ma nella stessa giornata, il Tribunale Amministrativo del Lazio ha dato ragione al sindacato,
Marcello Pacifico (Anief): “A seguito di questa decisione del Tar – continua Pacifico - il Miur avrà 60 giorni di tempo per giustificare l'ingiustificabile e dare conto in tribunale al nostro sindacato delle scelte illogiche e non parametrate all'effettivo fabbisogno di docenti di sostegno specializzato nelle nostre scuole. Siamo certi che otterremo definitiva ragione e il Miur sarà costretto a rivedere in modo consistente il numero dei posti attivati per il prossimo TFA Sostegno. Nel frattempo, continua ancora con più vigore la raccolta di adesioni da parte dei candidati esclusi al ricorso contro l’ingiusta esclusione dai corsi: hanno facoltà di aderirvi tutti i candidati al Tfa Sostegno che in occasione delle prove di metà aprile hanno conseguito almeno la sufficienza, pari ad almeno 18/30, e si sono ritrovati però estromessi”.
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