Udir, giovane sindacato a fianco dei dirigenti scolastici, ha più volte lanciato appelli sulla sicurezza, affinché gli istituti scolastici e quanti trascorrono gran parte della giornata al loro interno, docenti, Ata, DS e studenti, siano tutelati a dovere. Una parte consistente del problema è legata al fatto che la metà delle scuole italiane ha quasi 50 anni, essendo stata realizzata prima del 1971. Udir ha deciso di dar voce a un DS che, attraverso una lettera accorata, racconta la sua esperienza diretta e amarezza. Il giovane sindacato, con l’intento di formare e informare, ha programmato una serie di giornate di studio che toccheranno tutte le regioni d’Italia. Prossimo incontro a Firenze, il 10 ottobre.
ROMA, 6 OTT - "Tagli alla Scuola per 150 milioni, mentre servirebbero almeno 4 miliardi solo per salvaguardare gli attuali stipendi dal prossimo anno in discesa dello 0,4%": lo sottolinea Marcello Pacifico dell'Anief, secondo il quale "la mancata promessa è così evidente che ora anche gli altri sindacati, dopo avere apposto la firma per disdire il rinnovo automatico del Ccnl firmato lo scorso aprile, concordano con Anief sulla necessità di reperire le risorse per ottemperare a quell'errore di considerare gli aumenti del 2018 perequativi, solo un bonus a termine, piuttosto che strutturali nelle buste paga di 1,3 milioni di docenti e Ata". (ANSA).
La mancata promessa è così evidente che ora anche gli altri sindacati, dopo avere apposto la firma per disdire il rinnovo automatico del CCNL firmato lo scorso aprile, concordano con Anief sulla necessità di reperire le risorse per ottemperare a quell'errore di considerare gli aumenti del 2018 perequativi solo un bonus a termine, piuttosto che strutturali nelle buste paga di 1,3 milioni di docenti e Ata. Inoltra, nella manovra permane il rebus sull'identità di vacanza contrattuale che per legge dovrebbe garantire aumenti di 105 euro in media mensili se si considera il 50% del tasso IPCA all'1,4 previsto per il 2019 dal Governo: una manovra che da sola esige lo stanziamento di altri quasi 2 miliardi. Secondo Marcello Pacifico con questa legge di stabilità si sta riuscendo nella non facile impresa di fare peggio dell’ultima: qualora i tagli venissero confermati, il nostro sindacato si dichiara già ora pronto a ricorrere al tribunale.
ROMA, 5 OTT - "Con la circolare 3050, il Miur introduce ad una nuova Maturità per il 2019: ci saranno due prove scritte invece di tre, più un esame orale finale più articolato. Cambiano però anche le tracce della prima prova, di italiano, e le Indicazioni per l'elaborazione delle griglie di correzione delle due prove scritte. Viene anche data più attenzione al percorso svolto dai ragazzi nell'ultimo triennio, con un punteggio maggiore assegnato al credito scolastico. Le prove Invalsi e l'alternanza scuola-lavoro non saranno più elementi imprescindibili". A sottolinearlo è il sindacato Anief, secondo il quale "questa è una decisione saggia, tuttavia si riducono le prove e i punteggi derivanti degli esiti diretti dell'esame stesso, e questo non va bene". "Non vorremmo - dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - che si trattasse di un passaggio che porta alla cancellazione del valore legale del titolo di studio". (ANSA).
Con la Circolare 3050, il Miur introduce ad una nuova Maturità per il 2019: ci saranno due prove scritte invece di tre, più un esame orale finale più articolato. Cambiano però anche le tracce della prima prova, di italiano, e le Indicazioni per l’elaborazione delle griglie di correzione delle due prove scritte. Viene anche data più attenzione al percorso svolto dai ragazzi nell’ultimo triennio, con un punteggio maggiore assegnato al credito scolastico. Le prove Invalsi e l’alternanza scuola-lavoro non saranno più elementi imprescindibili. Secondo Anief, questa è una decisione saggia, tuttavia si riducono le prove e i punteggi derivanti degli esiti diretti dell’esame stesso e questo non va bene. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal: “Non vorremmo che si trattasse di un passaggio che porta alla cancellazione del valore legale del titolo di studio”.
Il prossimo 31 dicembre, tra poco più di due mesi, scadrà il periodo di vigenza del contratto: se non arrivano finanziamenti con la manovra di fine anno, di cui sinora non c’è traccia tramite il Documento di economia e finanza, oltre la metà dei docenti e del personale Ata non solo non avrà aumenti stipendiali ma addirittura si ritroverà con una busta paga di alcune decine di euro in meno. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, piove sul bagnato: il contratto sottoscritto il 20 aprile scorso non solo è illegittimo e lesivo della Costituzione, ma anche a termine. Siamo pronti a ribellarci nelle opportune sedi.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.