Il disservizio sarà provocato dalle crescenti proteste dei maestri precari con diploma magistrale, a seguito della sorprendente sentenza della plenaria del Consiglio di Stato che ha violato il giudicato espresso in altre sette sentenze del tenore totalmente opposto: lo sciopero riguarda tutto il personale docente con diploma magistrale assunto con riserva o come supplente tramite le graduatorie ad esaurimento. Lo stesso giorno sono previsti diversi sit-in: il principale a Roma davanti al Miur dalle ore 9.00, gli altri dinanzi agli Uffici Scolastici Regionali di Palermo, Bari, Torino, Milano, Bologna e Cagliari.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): L’obiettivo è mandare un chiaro segnale a chi dovrà prendere posizione su una sentenza che ha un sapore molto politico e scarsamente giuridico. Continuiamo a non comprendere come un organismo di giustizia così rilevante possa sconfessare se stesso, producendo tesi diametralmente opposte rispetto a quelle più volte espresse in precedenza sullo stesso quesito. A chiederlo è anche un alto numero di politici che proprio in questi giorni sta auspicando soluzioni a favore dei diplomati magistrale che tuttavia non potranno concretizzarsi prima delle elezioni politiche, visto che le Camere a breve saranno sciolte e non è possibile oggi legiferare per trovare una soluzione pronta da mesi: riaprire le GaE e ammettere tutti gli abilitati, modificare il decreto legislativo sulla formazione iniziale e reclutamento estendendolo anche ai docenti della scuola infanzia e primaria. Lo sciopero dell’8 gennaio è quindi anche indirizzato a chi governerà nella prossima legislatura. Noi, intanto, come sindacato, proseguiremo la nostra battaglia nei tribunali, stavolta d’Europa: abbiamo avviato le procedure di preadesione al ricorso gratuito dei docenti diplomati magistrale alla CEDU e quelle per inviare una petizione alla Commissione del Parlamento Europeo. Il nostro sindacato, inoltre, sta predisponendo un reclamo collettivo al Consiglio d’Europa.