Il TAR Lazio annullando definitivamente il decreto ministeriale che escludeva i docenti di ruolo dalla possibilità di frequentare i percorsi abilitanti speciali, accoglie in toto le ragioni sostenute dall'Anief. Ancora possibile aderire ai ricorsi per accedere al TFA Sostegno rivolti al personale educativo e ai docenti con diploma magistrale linguistico.
L'Anief continua la sua lunga battaglia per la tutela dei diritti dei lavoratori della scuola e ottiene definitiva ragione in tribunale con l'annullamento del Decreto Ministeriale n. 81/2013 e del conseguente DDG n. 58/2013 ‘nella parte in cui richiedono, tra i requisiti di accesso, quello di non essere docenti di ruolo’. Il ricorso, patrocinato per l'Anief dal sempre ottimo operato degli Avvocati Francesca Marcone e Rodrigo Verticelli, era stato promosso contro l'illegittimità dell'esclusione dei docenti di ruolo dalla possibilità di conseguire ulteriore abilitazione tramite i PAS, rilevando come tale statuizione costituisse una vera e propria discriminazione che violava la normativa interna e eurounitaria.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ci siamo mossi immediatamente denunciando anche questa illegittimità del decreto istitutivo dei PAS che violava norme imperative comunitarie che impongono la non discriminazione tra lavoratori e anche, e direttamente, principi di rango costituzionale. La nostra azione di tutela è sempre volta a vigilare sul rispetto dei diritti di tutti i lavoratori e non potevamo permettere che il Miur mettesse ‘nero su bianco’ in un decreto che i docenti di ruolo non avevano diritto a migliorare la propria professionalità escludendoli da corsi abilitanti cui doveva poter accedere il personale docente tutto.
Anief decide di ricorrere alla Cedu sui contratti a termine e al Tar Lazio contro il taglio delle ore degli alunni con handicap. Fa scalpore anche che, per salvaguardare il falso mito della continuità didattica, si è voluto introdurre il blocco decennale dei docenti di sostegno: gli unici, in pratica, a rimanere fermi, mentre tutti gli altri insegnanti avranno facoltà di cambiare classe, pure ogni anno. Per il sindacato, i provvedimenti licenziati oggi dal CdM in via definitiva contengono troppe ombre e pochissime luci: sarà caos sul precariato, con nuove graduatorie per la sola secondaria; viene ignorato il personale dell'infanzia e saranno espulsi i supplenti all'estero; ammessi gli studenti agli esami di Stato con insufficienze; dimenticati anche stavolta Ata ed Educatori.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ora scoppierà l'ennesima ondata di ricorsi. L'approvazione di questi testi è la dimostrazione che tutta la legge doveva essere cambiata. È stato inutile fare audizioni, perché alla fine è stato anche stavolta ignorato il parere del mondo della scuola e di chi la fa. Come Anief intendiamo garantire fin da adesso il diritto allo studio degli alunni con disabilità e il diritto dei precari a essere assunti o risarciti.
ROMA, 6 APR - 'Per la Cassazione la questione stipendiale è chiusa: agli insegnanti precari vanno applicati gli stessi scatti automatici del personale di ruolo'. Lo afferma l'Anief rendendo noto che oggi, 'senza aspettare il merito, con rito abbreviato, la Suprema Corte di Cassazione (con ordinanza n. 8945/17) ha confermato il diritto dei supplenti a percepire gli scatti di anzianità alla pari del personale di ruolo, secondo quanto peraltro già previsto dalle nuove regole del processo civile'.
Senza aspettare il merito, con rito abbreviato, oggi 6 aprile, la Suprema Corte di Cassazione - con Ordinanza n. 8945/17 – ha confermato il diritto dei supplenti a percepire gli scatti di anzianità alla pari del personale di ruolo, secondo quanto peraltro già previsto dalle nuove regole del processo civile. La Cassazione ha infatti rigettato il ricorso dell’avvocatura di Stato ribadendo che già nelle sentenze 22558 e 23868/2016 si era statuito che 'nel settore scolastico la clausola 4 dell’Accordo quadro sul rapporto a tempo determinato recepito dalla direttiva n. 1999/70/CE, di diretta applicazione, impone di riconoscere l’anzianità di servizio maturata dal personale del comparto scuola assunto con contratti a termine, ai fini dell’attribuzione della medesima progressione stipendiale prevista per i dipendenti a tempo indeterminato dai c.c.n.l succedutisi nel tempo'.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): già sei mesi fa, con diverse sentenze 'gemelle', il giudice di legittimità della Corte aveva affermato tale diritto, ovvero che non c’è più bisogno di approfondire nel merito il cosiddetto fumus. Pertanto, sulle progressioni automatiche di carriera, non esiste più alcuna differenza nei contratti stipulati a tempo indeterminato rispetto a quelli sottoscritti dal personale non di ruolo.
È ancora possibilericorrere con Anief.
Oltre alla mancata soluzione per il precariato, risulta una grave doppia mancanza all’interno del testo sull'istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni: nessun piano straordinario d'immissioni in ruolo per la categoria di docenti già dimenticata dalla Buona Scuola e nessuna novità per favorire l’accesso alla primaria, in un anno ‘ponte’, con 12 mesi di anticipo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): con il nostro progetto si sarebbe prevista la naturale continuità con il progetto pedagogico del primo biennio della Scuola primaria, tenuto conto delle Indicazioni nazionali per il curricolo. Ciò avrebbe valorizzato le potenzialità di bambini, facendo vivere loro uno spazio relazionale e uno cognitivo più dinamici. Ma a mancare nella delega sull’infanzia ci sono anche altre questioni, come il mancato organico potenziato, promesso a lungo e ora svanito. E pure la difficile assunzione di tutti i vincitori e idonei dei concorsi pubblici svolti negli ultimi anni, rimasti sinora ancora incredibilmente esclusi delle immissioni in ruolo, senza certe prospettive di assunzione a tempo indeterminato, pur in presenza di posti vacanti.
Gli interventi adottati dal Governo non hanno sortito alcuna azione efficace per la sicurezza degli edifici scolastici, perché la maggior parte non necessitano di operazioni di routine, come tinteggiare le pareti, ma di interventi manutentivi ordinari che trascurati nel tempo degenerano nella necessità di svolgere manutenzioni straordinarie. Tutto ciò comporta un’amplificazione dei rischi fisici per i fruitori dell'edificio. L’elenco delle azioni urgenti da attuare è lungo: verificare, mediante schede fast e check-list, l'immediata agibilità di un edificio; attivare le misure economiche con incentivi non inferiori a 15 miliardi di euro, da distribuire in base alle priorità; predisporre verifiche nella prima decade di settembre all’inizio di ogni attività didattica; ricalibrare la normativa su Igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro tramite un nuovo asset legislativo; trasferire una diluizione delle responsabilità dei presidi, attraverso una nuova 'impalcatura' organizzativa.
Natale Saccone (ingegnere esperto di sicurezza): a oggi, il dirigente scolastico può solo comunicare e vigilare inibendo alcune porzioni della sua scuola. Riteniamo che le responsabilità attribuite ai dirigenti scolastici non siano altro che il capro espiatorio per la Magistratura Italiana che deve in ogni caso individuare un colpevole per l'accaduto. La soluzione è nell'intervento sinergico degli organi preposti alla vigilanza, che non devono avere solo valenza repressiva, ma soprattutto consultiva, nell'ottica di una sana prevenzione. Inoltre, bisogna legiferare in merito a obblighi di verifica congiunti tra l'ufficio tecnico del proprietario dell'immobile e il S.P.P. d'Istituto, avvalendosi di schede semplificate predisposte in seno alla norma stessa, simili a quelle già utilizzate dalla Protezione Civile sulla fruibilità delle strutture, alla luce della classificazione sismica già in vigore dal 1° marzo scorso.
Marcello Pacifico (Confedir-Udir): ci stiamo adoperando perché non capiti più che i dirigenti scolastici paghino per colpe non loro. Per questo, stiamo operando su due fronti: sensibilizzando le istituzioni perché si cambino le norme; fornendo dati, documenti e tutte le indicazioni utili per metterli nelle condizioni di agire nella legalità. Per illustrare loro le modalità della nostra azione, abbiamo predisposto un’altra serie di incontri.
UDIR ed EUROSOFIAhanno organizzato una seria di convegni formativi e informativi, in programma nel mese di Maggio aLecce,NapolieMilano.Si parlerà anche dei crescenti carichi di lavoro, delle responsabilità enormi, degli spostamenti continui per raggiungere plessi e sedi scolastiche, aggravati dalla riforma Renzi-Gianni, sempre però in cambio di buste paga a dir poco esigue.
Débâcle completa del Miur contro le ragioni patrocinate dai legali Anief a tutela del diritto dei docenti ‘depennati’ dalle GaE: vittoria piena in primo e in secondo grado e condanna del Ministero al pagamento delle spese di soccombenza.
Accoglimento totale in Corte d'Appello e in altri due tribunali del lavoro per le tesi sostenute dall’Anief sul pieno diritto al reinserimento in Graduatoria a Esaurimento dei docenti cancellati per non aver prodotto domanda di aggiornamento/permanenza. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Francesca Lideo, coadiuvati dal costante lavoro dei legali sul territorio, ottengono nuove determinanti vittorie in tribunale con pieno accoglimento delle tesi patrocinate dal nostro sindacato e la condanna del MIUR presso la Corte d'Appello di Ancona (Avv. Rodrigo Verticelli), il Tribunale del Lavoro di Salerno (Avv. Antonio Salerno) e di Perugia (Avv. Maria Francesca Genova).
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il reinserimento in GaE è un diritto che il Miur non poteva negare soprattutto in caso di regolare proposizione di domanda di reinserimento prodotta per tempo dagli interessati. Non possiamo che essere soddisfatti dell'ottimo lavoro dei nostri legali: i docenti, ora, potranno nuovamente accedere all’assegnazione di contratti di lavoro a tempo determinato o indeterminato in base al proprio punteggio e ottenere il reintegro della propria posizione in quelle graduatorie da cui il Ministero voleva, illegittimamente, escluderli.
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