Ripartono in tutte le regioni i nuovi seminari di formazione gratuiti sulla legislazione dal titolo “DIES IURIS LEGISQUE”, organizzati da ANIEF ed EUROSOFIA, centrati sulle nuove norme scolastiche introdotte dalla legge 27 dicembre 2017, n. 205, sull’organizzazione dell’orario di lavoro e sulla contrattazione, a cui sono invitati tutti i docenti e ata, e tutti i candidati RSU.
Il prossimo evento in programma:
Udine – IC “Primo – Udine 1” – presso Scuola Media "G. B. Tiepolo" Via del Pioppo, 55, Dalle 09.00 alle 13.00 il 15 febbraio 2018.
I partecipanti hanno diritto all’esonero dal servizio, ai sensi della normativa vigente. Gli interessati possono inviare una e-mail, entro 5 giorni dall’evento, al seguente indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per riservare la propria partecipazione all’evento.
Prima, incontro analogo si terrà a a Napoli il 7 febbraio.
Scarica le locandine secondo il calendario degli incontri e partecipa, alla presenza del Presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico.
Ripartono in tutte le regioni i nuovi seminari di formazione gratuiti sulla legislazione dal titolo “DIES IURIS LEGISQUE”, organizzati da ANIEF ed EUROSOFIA, centrati sulle nuove norme scolastiche introdotte dalla legge 27 dicembre 2017, n. 205, sull’organizzazione dell’orario di lavoro e sulla contrattazione, a cui sono invitati tutti i docenti e ata, e tutti i candidati RSU.
Il prossimo evento in programma:
Udine – IC “Primo – Udine 1” – presso Scuola Media "G. B. Tiepolo" Via del Pioppo, 55, Dalle 09.00 alle 13.00 il 15 febbraio 2018.
I partecipanti hanno diritto all’esonero dal servizio, ai sensi della normativa vigente. Gli interessati possono inviare una e-mail, entro 5 giorni dall’evento, al seguente indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per riservare la propria partecipazione all’evento.
Prima, incontro analogo si terrà a a Napoli il 7 febbraio.
Scarica le locandine secondo il calendario degli incontri e partecipa, alla presenza del Presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico.
L’Amministrazione ha presentato la propria proposta sul Rapporto provinciale, compresa l’organizzazione e la programmazione dell’orario del servizio per rivedere le modalità di lavoro della categoria nelle località speciale. Le indicazioni sono pessime: viene incrementato il numero delle attività dovute per loro natura non quantificabili (e quindi rese a titolo gratuito ovvero non compensate), così come vengono aumentate le ore di formazione e di aggiornamento. Si punta anche a limitare le competenze didattiche del Collegio dei Docenti. Un organo che si vuol ridurre a assemblea meramente tecnica che attua le direttive della politica provinciale. Inoltre, gli insegnanti debbono essere sempre disponibili a modifiche del proprio orario anche giornaliero.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Dal punto di vista del datore del lavoro è un vero scacco matto. Se invece si vestono i panni dei lavoratori, c’è da mettersi le mani ai capelli. Perché un rinnovo del contratto finanziato con aumenti tre volte inferiori rispetto all’inflazione attuale e 15 volte addirittura per il biennio 2016/17, più ore di lavoro obbligatorio senza alcun genere di incentivo, il depotenziamento del Collegio dei Docenti, vero baluardo della democrazia scolastica, peggiorano di molto la vita di chi opera professionalmente nei nostri istituti. Anief, pertanto, si dice fortemente contraria a questa proposta contrattuale, sia a livello nazionale che a livello di giunte speciali, come quella di Trento.
È ancora possibile compilare e consegnare il modello di diffida predisposto dall’Anief, attraverso cui recuperare almeno 270 euro di aumento.
Si alzano i toni tra la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, e la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Ma nessuno ricorda il vero problema: il ridotto numero di bimbi sotto i sei anni di età regolarmente iscritti ad una scuola pubblica. Senza dimenticare che si è trasformata una competenza puramente medico-sanitaria in un’incombenza amministrativa che ora rischia pure di ledere il diritto allo studio.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Il problema non è la campagna a favore o contro, anche alla luce delle sentenze della Corte Costituzionale che ha confermato la validità della legge. Il punto sta nella ragionevolezza di una norma che non può ottenere l’obiettivo prefissato, poiché in certe zone d’Italia meno del 30% dei bambini fino a sei anni è iscritto agli asili nido e alle scuole dell’infanzia, per la cui frequenza è necessario avere fatto le vaccinazioni obbligatorie. Dopo avere oltrepassato le proprie competenze, visto che il diritto a frequentare la scuola è previsto dalla Costituzione, lo Stato ha approvato una norma senza il minimo raccordo con gli istituti scolastici. Inoltre, nella scuola dell’obbligo, sempre in base alla nuova legge, decade la vaccinazione obbligatoria, sostituita dall’ennesimo ‘balzello’.
È stato firmato il decreto che esonera il personale dell’infanzia dall’aumento di cinque mese dell’età pensionabile. Il giovane sindacato è pronto ad andare in tribunale per estenderlo a tutto il personale docente: secondo le più recenti indagini conoscitive dell’Istat, infatti, quella dei docenti risulta in assoluto la categoria più usurante per rischio di lavoro correlato. E anche gli studi epidemiologici giungono alla stessa conclusione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Nei prossimi giorni forniremo le indicazioni per contrastare una norma che, per la prima volta, distingue in base al ciclo scolastico nel quale i docenti prestano servizio. Questo provvedimento anticipa quelle idee, diffuse nell’ultimo periodo, che vorrebbero autorizzare il pensionamento dei lavoratori italiani in base alla speranza di vita legata alle singole categorie professionali, addirittura al sesso e al titolo di studio. Invece, va assolutamente adeguata l’uscita dal lavoro all’età media oggi in vigore nei Paesi europei, ovvero 63 anni.
A chiederlo è il sindacato Anief, a seguito dell’acceso dibattito sul licenziamento della maestra veneziana che scriveva scuola con la q, alla quale il Miur ha anche rifiutato il reintegro o di essere assegnata ad altre mansioni. Non hanno tardato ad accendersi i riflettori della stampa e dei mass-media sulla mancanza di preparazione minima da parte della docente. Ha scritto Massimo Gramellini sul Corriere della Sera: “Bisognerebbe che al ministero qualcuno ci svelasse il quarto segreto di Fatima: come ha fatto un’analfabeta a piede libero a insegnare per anni nelle scuole, anzi nelle squole della Repubblica Italiana. Qualcuno dirà che nel Paese in cui la ministra dell’Istruzione non ha un diploma di sc(q)uola superiore tutto è plausibile. Ma una maestra è più importante di una ministra. Plasma il futuro dei bambini”. Per il giovane sindacato, invece, la scelta di chi guida le sorti di tutta l’istruzione italiana, oltre che dell’università e della ricerca, è fondamentale.
Secondo Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Dopo il turno di manager, avvocati, rettori e parlamentari, è arrivato il momento di far sedere a Viale Trastevere un esperto sul campo, una persona che abbia competenze dirette di scuola. Ovvero chi ogni giorno ha modo di sondare gli effetti di tante riforme troppo spesso sbagliate, approvate negli ultimi 15 anni. Solo chi conosce la didattica e l’organizzazione scolastica da vicino, quindi un insegnante, può comprendere fino in fondo i motivi che stanno dietro al malessere del personale, degli studenti e delle famiglie verso quella che doveva essere la Buona Scuola e che invece si è rivelata un fallimento totale. Non basta ergersi a untori o indignarsi davanti all’ennesima l’aggressione a una docente in classe da parte di un alunno, come è accaduto in settimana in provincia di Caserta. La scuola è un meccanismo complesso e articolato che ha bisogno di una guida finalmente competente.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.