Può essere compilato dallo studente vittima dell’abuso se over 14 anni o chi ha la patria potestà. Nel frattempo, Anief e Eurosofia ripropongono un corso di formazione on-line su ‘I pericoli in rete e i social network’ riservato al personale delle scuole, al fine di individuare anche l’addetto al contrasto, alla prevenzione e al monitoraggio del fenomeno a scuola.
In corso di definizione anche il calendario per gli incontri in presenza dopo il successo di quelli già svolti per i docenti, e quelli rivolti agli studenti come a Palermo.
I casi individuati sono molti: si va dalla pressione al trattamento illecito di dati, alla diffusione di contenuti on-line aventi ad oggetto il minore oppure un familiare per isolarlo provocando un abuso o la messa in ridicolo attraverso foto e video girati all’insaputa della vittima. Tali soprusi sono ormai ritenuti a tutti gli effetti un reato in quanto le implicazioni psicologiche ed i traumi derivati da tali azioni hanno spesso avuto epiloghi drammatici.
La scuola deve ricoprire un ruolo estremamente rilevante nella lotta al cyberbullismo: l’approvazione all’unanimità della legge n. 71 del 29 maggio 2017, prevede che un giovane, a partire da 14 anni, può denunciare senza l’intervento di un adulto, di oscurare, rimuovere o bloccare i contenuti diffusi in rete al gestore del sito web o nei social network.
La norma prevede che ogni istituto scolastico individui tra gli insegnanti un addetto al contrasto e alla prevenzione di questo fenomeno in crescita e che gli stessi studenti siano sensibilizzati sul tema.
A tale scopo, anche per il prossimo a. s. 2017/2018, Anief ed Eurosofia in convenzione con altre associazioni specializzate su tali tematiche, hanno deciso di ripromuovere un corso di formazione on-line di 40 ore e nuovi corsi in presenza per il personale docente nonché per gli studenti anche in rete di scuole.
E’ possibile per i corsisti interessati utilizzare la Card del docente e per le scuole i fondi all’uopo destinati. Gli insegnanti devono sapere che oggi esiste e come utilizzare il meccanismo regolativo-sanzionatorio che tutela i più giovani dai pericoli del web.
Per informazioni sulle iniziative formative che dal 15 ottobre saranno attivate, contatta il numero 091.70.98.357 o scrivi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La Nota Miur n. 17030/2017, recante le nuove modalità e le tempistiche di presentazione delle domande di ricostruzione della carriera per il personale di ruolo che ha superato l'anno di prova, prevede che l’amministrazione scolastica di competenza, entro il 28 febbraio dell’anno immediatamente successivo alla proposizione della domanda, verifichi i servizi dichiarati dal dipendente e provveda a emettere il decreto di ricostruzione di carriera. Basti pensare che con le procedure tradizionali potevano passare anche più di cinque anni per ottenere il decreto, a causa dell’alto numero di pratiche rispetto all’irrisoria quantità di impiegati delle Direzioni Provinciali del Tesoro, soprattutto nelle province maggiori.
Il problema è che il mezzo si adegua ai tempi, ma non la norma. Perché il Ministero continua a dare indicazione ai dirigenti scolastici di riconoscere per intero solo i primi 4 anni di pre-ruolo, mentre tutto il resto del servizio svolto come supplente vale solo per due terzi. Così, ad esempio, a un precario storico con 16 anni di pre-ruolo vengono tolti illegittimamente, ai fini della carriera, ben 4 anni. L'Anief invita ad aderire al ricorso per l'integrale riconoscimento del servizio preruolo e a quello per il riconoscimento del servizio svolto nelle scuole paritarie.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Abbiamo già vinto più volte in tribunale ottenendo il riconoscimento della pari dignità al servizio da precari e anche sulla questione del servizio svolto nelle scuole paritarie, abbiamo ottenuto successo ai fini dell'attribuzione di punteggio per la mobilità e abbiamo ottenuto pronunce anche sulla valutabilità di tali esperienze ai fini della carriera. Non esistono servizi di serie A o di serie B; esistono attività lavorative che hanno incrementato l'esperienza del lavoratore e che devono correttamente essere riconosciute ai fini delle progressioni di carriera senza alcuna discriminazione.
Per ulteriori informazioni e aderire ai ricorsi Anief sulla ricostruzione di carriera, clicca qui .
Pubblicata la Nota Miur n. 17030/2017 che trasmette le nuove modalità e le tempistiche di presentazione delle domande di ricostruzione della carriera per il personale di ruolo che ha superato l'anno di prova. L'Anief invita ad aderire al ricorso per l'integrale riconoscimento del servizio preruolo e a quello per il riconoscimento del servizio svolto nelle scuole paritarie.
A fronte dei tanti successi ottenuti in tribunale dall'Anief nel corso degli ultimi anni, il giovane sindacato autonomo rilancia i ricorsi volti a ottenere l'integrale e immediato riconoscimento del servizio svolto durante il precariato ai fini della ricostruzione di carriera e il ricorso per il riconoscimento degli anni di servizio nelle scuole paritarie. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “L'attuale normativa interna prevede il riconoscimento dei primi 4 anni preruolo per intero e il restante per 2/3 in aperto contrasto con quanto previsto dalle direttive comunitarie che impongono, senza distinzione di sorta, la non discriminazione tra il servizio a tempo determinato rispetto a quello svolto dal personale di ruolo. Abbiamo già vinto più volte in tribunale ottenendo il riconoscimento della pari dignità al servizio da precari e anche sulla questione del servizio svolto nelle scuole paritarie, abbiamo ottenuto successo ai fini dell'attribuzione di punteggio per la mobilità e abbiamo ottenuto pronunce anche sulla valutabilità di tali esperienze ai fini della carriera. Non esistono servizi di serie A o di serie B; esistono attività lavorative che hanno incrementato l'esperienza del lavoratore e che devono correttamente essere riconosciute ai fini delle progressioni di carriera senza alcuna discriminazione”. Per ulteriori informazioni e aderire ai ricorsi Anief sulla ricostruzione di carriera, clicca qui .
Sarebbero 22mila su 52mila le cattedre che non andranno a ruolo per mancanza di aspiranti nelle GaE e nelle graduatorie di merito: rispetto alle immissioni in ruolo previste dal Ministero, mancano 10mila docenti di sostegno, più altri 12mila su cattedra comune, di cui circa 1.500 abilitati solo in matematica. Scarseggiano poi i docenti di lingue straniere della secondaria di secondo grado, soprattutto di spagnolo e al Nord. Sempre nella parte alta della Penisola mancano tanti docenti di lettere alle superiori. Questo significa che questi posti andranno tutti a supplenze annuali, per le quali erano previsti già 85mila contratti. Per la Ministra dell’Istruzione “se quest’anno ci saranno cattedre vuote in alcune discipline è perché non ci sono più docenti nelle graduatorie, soprattutto al Nord. Anche per questo abbiamo disegnato, con i decreti attuativi della riforma, un nuovo modello di reclutamento per la scuola secondaria”. Si va avanti, quindi, con la soluzione che porterà docenti in cattedra a tempo indeterminato solo dopo un lungo periodo, che varia tra i 3 e i 5 anni.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): E nel frattempo? Continueranno a ingrossarsi i numeri delle supplenze annuali. Con chi si è già formato chiamato a iscriversi all’ennesimo corso, con l’aggravante che dovranno pure lavorare per un certo periodo con lo stipendio più che ridotto. Altro che precariato messo alle spalle. Chi governa la scuola italiana ha agito all’opposto di quello che si doveva fare: assumere gli abilitati e pagarli da professionisti. Con l’aggravante di volere scaricare le responsabilità non su amministratori, politici e Parlamento, ma sui giudici che applicano la legge e difendono i principi della Costituzione. E il rimedio al problema non può essere certo quello di attuare un concorso a cattedra ogni anno, visto che sarebbe motivo di creazione di ulteriori graduatorie. C’è da fare solo una cosa: assumere subito chi è abilitato a questa professione, dovunque sia posizionato in graduatoria e ancora di più laddove vi sono posti vacanti che andranno a supplenza.
Per questi motivi, Anief conferma i ricorsi gratuiti per la mancata stabilizzazione: si può decidere diricorrere in tribunale per ottenere scatti di anzianità, il pagamento dei mesi estivi e adeguati risarcimenti. Ai ricorsi sono interessati pure i lavoratori di ruolo.
Ascolta l'intervista al presidente nazionale Anief professore Marcello Pacifico
Così risponde Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, alle polemiche degli ultimi giorni circa l’opinione che gli insegnanti italiani siano troppi, impreparati e per questo mal pagati. E che i giudici siano refrattari ai cambiamenti, come nel caso del numero chiuso bocciato all’Università di Milano. Viene da interrogarsi sul perché certi editorialisti a inizio anno facciano a gara per mostrarsi profondi cultori della scuola: già nei giorni scorsi avevamo assistito all’inutile crociata contro i diplomati magistrale con tanto di colpe ai giudici se ci sono ancora decine di migliaia di precari nelle GaE. Anche quando l’analisi è più obiettiva, si riscontrano proposte inapplicabili: come quella di attuare un concorso a cattedra ogni anno. Cui seguirebbero altre graduatorie a raffica. È inutile invocare il numero chiuso nei corsi di laurea umanistici, quando sfornano dirigenti d’azienda come Sergio Marchionne. La laurea in lettere non serve solo per insegnare. Anzi, non serve più il titolo, perché con la laurea non hai potuto iscriverti all’ultimo concorso a cattedra, visto che era indispensabile l’abilitazione. Ma anche quando ce l’hai sono guai: perché abbiamo docenti abilitati e specializzati per l’insegnamento di matematica, ma non li vogliamo assumere? In un Paese dove il 23% degli alunni si ferma alla terza media e solo il 25% dei quindicenni vuole iscriversi a un corso di laurea, invece di respingere gli studenti, andrebbe esteso l’obbligo scolastico. Non a parole, cambiando ogni settimana il ciclo di studi che verrà. E poi basta attaccare i giudici ogni volta che censurano un atto amministrativo mal scritto o una legge incostituzionale o in aperta violazione della normativa comunitaria.
Eurosofia, - Ente italiano di Formazione europea e di Ricerca in qualità di Soggetto qualificato dal MIUR ai sensi della direttiva n. 170/2016 eroga servizi di formazione per il personale docente ed educativo della scuola. Consulta il Catalogo on-line dei corsi promossi nella piattaforma ministeriale S.O.F.I.A
Nel corso dell’anno scolastico 2016/2017 migliaia di docenti hanno scelto di aggiornare le proprie competenze frequentando i nostri corsi. Per l’a.s. 2017/2018, Eurosofia propone un’offerta formativa ancora più ampia, in linea con il ‘Piano per la formazione dei docenti 2016/2019 e i Decreti delegati nn. 58-66/2017 attuativi della legge n. 107/15.
Eurosofia propone corsi di formazione da erogare sia singolarmente in modalità e-learning, attraverso la nostra piattaforma, sia in forma collettiva attraverso l’attivazione di percorsi che prevedono anche incontri in presenza all’interno degli istituti scolastici, a seguito della stipula di apposito protocollo di intesa.
Gli ambiti specifici nell’ambito dei quali sono stati sviluppati i percorsi formativi sono:
- sviluppo delle competenze di sistema (autonomia organizzativa e didattica, valutazione e miglioramento, didattica per competenze e innovazione metodologica);
- sviluppo delle competenze trasversali (lingue straniere, didattica digitale e nuovi ambienti di apprendimento, orientamento ed alternanza scuola lavoro);
- sviluppo delle competenze per una scuola inclusiva (integrazione, cittadinanza attiva e globale, inclusione e disabilità, coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile.
Per l’ampia offerta formativa, consulta questa pagina.
Si ricorda che le somme non spese e gli importi dei buoni prenotati ma non validati per il precedente anno scolastico saranno attribuiti al residuo dell’anno scolastico 2016/2017.
Sul sito www.eurosofia.it sezione - offerta formativa - troverai una vasta gamma di corsi attraverso i quali implementare le tue conoscenze e le tue abilità anche attraverso specifici master, corsi di perfezionamento e di laurea.
Contattaci per una consulenza personalizzata, per strutturare il piano formativo più idoneo alle tue esigenze e peculiarità. Per informazioni, contatta il numero 091.70.98.357 o scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il bando per l’aggiornamento-inserimento nella III fascia delle Graduatorie d’Istituto del personale ATA per il 2017-2020 è stato pubblicato. Dal 30 settembre al 30 ottobre la presentazione della domanda. Se Anief apre sportelli straordinari di consulenza per la compilazione della stessa, Eurosofia permette attraverso i suoi corsi e convenzioni l’acquisizione di diversi punti, specie sulle competenze informatiche. Consulta la pagina dedicata.
Con la pubblicazione del D.M. 640 del 30.08.2017 si riaprono i termini per l’inserimento/aggiornamento delle graduatorie di circolo e di istituto di III fascia del personale ATA. Le domande dovranno essere presentate, secondo i modelli D1 e D2, dal 30 settembre 2017 al 30 ottobre 2017. La domanda sarà cartacea e solo a discrezione delle scuole verrà utilizzato Istanze on line. E’ già possibile procedere con la registrazione gratuita. Alle graduatorie di III fascia per il personale ATA potranno accedere tutti coloro che sono in possesso di un diploma e/o dei relativi titoli per funzioni particolari.
I titoli di studio d’accesso, previsti del nuovo decreto, per i diversi profili sono:
- Assistente Amministrativo: diploma di maturità;
- Assistente Tecnico: diploma di maturità corrispondente alla specifica area professionale;
- Cuoco: diploma di qualifica professionale di Operatore dei servizi di ristorazione, settore cucina;
- Infermiere: laurea in scienze infermieristiche o altro titolo ritenuto valido dalla vigente normativa per l’esercizio della professione di infermiere;
- Guardarobiere: diploma di qualifica professionale di Operatore della moda;
- Addetto alle aziende agrarie: Diploma di qualifica professionale di operatore agrituristico oppure operatore agro industriale oppure operatore agro ambientale;
- Collaboratore Scolastico: diploma di qualifica triennale rilasciato da un istituto professionale, diploma di maestro d’arte, diploma di scuola magistrale per l’infanzia, qualsiasi diploma di maturità, attestati e/ o diplomi di qualifica professionale, entrambi di durata triennale, rilasciati o riconosciuti dalle Regioni.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.