ROMA, 7 SET - La necessità, sacrosanta, di avere tutti i docenti in cattedra dal primo giorno di scuola, diventa però complicata da realizzare a causa del ritardo inspiegabile con cui l'amministrazione ha deciso di aggiornare la seconda e terza fascia delle graduatorie di istituto: quelle provvisorie, con oltre 700mila precari coinvolti, hanno visto la luce solo dopo Ferragosto, con le segreterie scolastiche inondate di reclami a causa dei 'bug' del sistema informatico gestito dal Miur tramite Istanze online. E' quanto denuncia l'Anief in una nota. "Poiché il Miur non ha voluto inserire gli abilitati nelle Gae e molte di queste sono ormai senza candidati - argomenta il sindacato - i presidi sono costretti a coprire i 'buchi' di cattedre attraverso le graduatorie d'istituto. Le quali sono tuttavia ancora in via di rifacimento perché si stanno ancora rinnovando, proprio in questi giorni, le posizioni e nuovi inserimenti del triennio 2017/2020. Con l'Amministrazione che non ha fornito le linee guida su quali liste di attesa utilizzare: le vecchie o le nuove provvisorie?". Secondo il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico, "non si doveva arrivare a inizio anno con le scuole costrette a nominare fino ad avente diritto, peraltro sulle spalle di segreterie composte da pochi elementi e che già si devono sobbarcare un alto numero di impegni, come quello 'gratuito' dei controlli delle vaccinazioni degli alunni. In questo modo, si copre la cattedra ma dopo qualche settimana si cambia docente, con tutte le conseguenze negative, in primis per il sostegno, che il mutamento comporta". (ANSA).
Poiché il Miur non ha voluto inserire gli abilitati nelle GaE e molte di queste sono ormai senza candidati, i presidi sono costretti a coprire i “buchi” di cattedre attraverso le graduatorie d’istituto. Le quali sono tuttavia ancora in via di rifacimento perché si stanno ancora rinnovando, proprio in questi giorni, le posizioni e nuovi inserimenti del triennio 2017/2020. Con l’Amministrazione che non ha fornito le linee guida su quali liste di attesa utilizzare: le vecchie o le nuove provvisorie? Il problema che si è venuto a determinare va ricondotto alla necessità, sacrosanta, di avere tutti i docenti in cattedra dal primo giorno di scuola, che però diventa complicata da realizzare a causa del ritardo inspiegabile con cui l’amministrazione ha deciso di aggiornare la seconda e terza fascia delle graduatorie di istituto: quelle provvisorie, con oltre 700mila precari coinvolti, hanno visto la luce solo dopo Ferragosto. Con le segreterie scolastiche inondate di reclami e costrette a “mettere una pezza” ai non pochi ‘bug’ del sistema informatico gestito dal Miur tramite Istanze on line. In questa fase abbiamo anche assistito ad interpretazioni soggettive delle tabelle di valutazione titoli, ma pure all’adozione di escamotage delle segreterie per far quadrare i punteggi. Gli errori regolamentari sono stati molteplici, tanto che lo studio legale Anief ha organizzato una serie di ricorsi al Tar contro le tante esclusioni
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): non si doveva arrivare ad inizio anno con le scuole costrette a nominare fino ad avente diritto, peraltro sulle spalle di segreterie composte da pochi elementi e che già si devono sobbarcare un alto numero di impegni, come quello ‘gratuito’ dei controlli delle vaccinazioni degli alunni. In questo modo, si copre la cattedra ma dopo qualche settimana si cambia docente, con tutte le conseguenze negative, in primis per il sostegno, che il mutamento comporta. Come si fa a parlare della salvaguardia della continuità didattica se poi si commettono sempre gli stessi errori? Con il personale Ata, il Ministero dell’Istruzione si è superato, decidendo di aggiornare la terza fascia addirittura nel mese di ottobre: anche in questo caso, sarà inevitabile il cambio in corsa di tantissimo personale. E chi se ne importa se si perderanno delle risorse umane già inserite nel progetto annuale e ne arriveranno altre da formare. A noi questo modo di procedere non piace. E, siamo sicuri, nemmeno al personale. Come agli studenti e alle loro famiglie. Non siamo il sindacato dei ricorsi, ma un’organizzazione che pretende il rispetto dei diritti.
Anief rinnova l’appello alle famiglie a ricorrere e chiede al corpo docente, ATA e dirigente delle scuole di segnalare i posti in deroga non attivati o quelli richiesti nel PEI ma negati dall’amministrazione. I ricorsi al Tar e al Giudice Ordinario, vinti in questi anni, hanno permesso entro pochi mesi dalla notifica l’assegnazione di tutte le ore e garantito il diritto all’istruzione di studenti con handicap grave e certificato riconoscendo, in alcuni casi, anche il diritto al risarcimento del danno in favore della famiglia dell'alunno con disabilità il cui diritto all'istruzione e all'integrazione era stato così palesemente violato dall'Amministrazione.
Il Presidente Anief, Marcello Pacifico, scrive alle scuole e alle famiglie e rilancia l'iniziativa “Sostegno: non un'ora di meno!” promossa dal giovane sindacato per la tutela dei diritti degli alunni disabili. Per contatti, scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure segui le istruzioni per attivare immediatamente le procedure per ricorrere.
L'Ape volontaria non è un anticipo di pensione, ma un prestito bancario oneroso per i lavoratori, da restituire per intero con interessi e relative copertura a garanzia assicurativa.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Risolvere il problema delle pensioni implica la revisione totale dell’accesso, in primis, al mondo del lavoro; occorrono infatti un lavoro stabile, più contributi e la revisione del sistema pensionistico per i giovani di oggi che saranno il pilastro della società del domani.
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È stato istituito, presso l’INPS, il Polo Unico per le visite fiscali inerenti alle visite mediche di controllo (di seguito VMC) per i dipendenti pubblici. Tale ente avrà il compito di effettuare sia le visite di controllo d’ufficio che quelle richieste (telematicamente) dall’Amministrazione di appartenenza del lavoratore assente per malattia.
Udienza di discussione fissata al 15 novembre
Con la Circolare n. 37381, da Viale Trastevere si forniscono indicazioni alle scuole sulle modalità di supplenza dell’anno scolastico appena avviato: richiamando il comma 131 della legge di riforma Renzi-Giannini 107/2015 e la Legge di Bilancio 2017, il Ministero ribadisce l’intenzione di non stipulare più supplenze annuali al personale docente e Ata precario che ha svolto tre anni di servizio non continuativo su posto vacante. Il conteggio parte dal 1° settembre 2016. Penalizzati, ancora una volta, i docenti precari già abilitati della seconda fascia d’istituto: a poco servono le rassicurazioni del sottosegretario De Filippo sul “massimo impegno da parte del Miur in merito alle scadenze dei decreti attuativi e del bando di concorso previsto per Febbraio 2018”. Ma il problema esiste e la soluzione non è questa.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Il blocco dei 36 mesi è una norma che non doveva essere approvata, perché costituisce la traduzione opposta di quanto ci indica da tempo l’Unione Europea: i tre anni di servizio a tempo determinato su posto vacante vanno considerati come soglia da valutare per l’assunzione a titolo definitivo. E non come blocco da imporre per scongiurare tale diritto. È evidente che la legge, il comma 131 della Buona Scuola, è stata creata appositamente per aggirare le direttive UE. Ma noi non ci stiamo: l’Ufficio legale Anief sta infatti valutando di proporre ricorso specifico contro la parte della Circolare Miur 37381.
Proprio su questi temi l’Anief, dopo la discussione della petizione presso il Parlamento Europeoe la presentazione del reclamo al consiglio d’Europa, di recente ha deciso di rivolgersi anche alla Cedu, la Corte europea dei diritti dell’Uomo, proprio per consentire la stabilizzazione di tutto il personale docente e Ata scolastico con più di 36 mesi di servizio svolto. Nel frattempo,la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha espresso forti perplessità sul limite dei 12 mesi di risarcimento sanciti dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 27384/2016) per indennizzare i precari della Pubblica Amministrazione che non vengono immessi in ruolo.
Chi, intanto, volesse presentare ricorso con Anief per ottenere la stabilizzazione e i risarcimenti danni, può ricorrere in tribunale per ottenere scatti di anzianità e risarcimenti.
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