Il Ministero dell’Istruzione ha convocato i sindacati per un’informativa sulla ripartizione delle risorse del fondo per la valorizzazione del merito professionale, che destinerà circa 24mila euro a istituto solo ad una parte del personale scolastico, e sul funzionamento del comitato di valutazione deputato a scegliere i docenti che più si impegnano per l’attuazione dell’offerta formativa extra-didattica.
Anief ha chiesto in più occasioni, anche attraverso il decreto Milleproroghe, di far slittare di un anno l'insediamento del nuovo comitato di valutazione introdotto con la Legge 107/15. L’assegnazione del bonus annuale comporta delle scelte che andranno a premiare una stretta cerchia di docenti. Che si troverebbe senza compensi accessori e con lo stipendio-base più “magro” della PA. Prima di avviare qualsiasi contrattazione, anche unilaterale, Anief torna quindi a chiedere pubblicamente cosa intenda fare il Miur per salvaguardare gli stipendi di oltre 600mila docenti tagliati fuori dal bonus premiale.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): contrattare la retribuzione accessoria, perché di quella si parlerà domani al Miur, significa preoccuparsi di dettagli e non della sostanza. Che è quella di tenere conto dell’indice di inflazione previsionale, in sostituzione del tasso di inflazione programmata. Invece – conclude il sindacalista – ci ritroviamo ancora una volta a rivolgerci ai giudici. Cui spetterà fare in modo di non calpestare l’articolo 36 della Costituzione sull’adeguata retribuzione in rapporto al lavoro profuso.
Stavolta è toccata alla Corte d’Appello partenopea respingere il ricorso proposto dal Ministero dell’Istruzione e confermare il diritto dei docenti precari ad essere inseriti a “pettine” nelle Graduatorie ad esaurimento 2009/2011. L’esito nuovamente favorevole per l’Anief, dunque, conferma la sentenza già ottenuta in primo grado dagli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Michele Speranza. Miur condannato anche a 3.500 euro di spese di lite. Cassato, ancora una volta, il tentativo maldestro del dicastero di Viale Trastevere di “punire” i supplenti impedendo loro nel 2009 il trasferimento della provincia di inserimento in GaE. Il nostro sindacato ha nuovamente dimostrato che i principi costituzionali, la tutela del diritto al lavoro e all’accesso per merito nella Pubblica Amministrazione, non possono essere calpestati neppure per un solo biennio.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): l’aver ammesso nelle varie fasi giudiziarie la non pertinenza di quel modello di collocazione in graduatoria - non solo nelle corti di appello ma anche presso i Tribunali Amministrativi, la Corte Costituzionale e i Tribunali del Lavoro di tutta Italia – costituisce una vittoria completa. Perché rappresenta non solo un traguardo morale, ma anche un diritto riconosciuto che conduce verso le supplenze annuali e soprattutto l’assunzione a tempo indeterminato degli effettivi aventi diritto.
Il Tribunale del Lavoro di Vicenza ha accolto il reclamo avverso l'ordinanza sfavorevole emanata dallo stesso organo giudicante qualche mese fa e che negava il diritto dei docenti in possesso di diploma magistrale abilitante all'inserimento nelle Graduatorie a Esaurimento. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Tiziana Sponga e Nicola Zampieri ottengono un risultato determinante per i nostri iscritti a Vicenza facendo cambiare l'indirizzo precedentemente espresso dai giudici vicentini e ottenendo un'ordinanza di pieno accoglimento che dà torto al MIUR e concede ai ricorrenti la possibilità di produrre domanda di inserimento nelle Graduatorie d'interesse.
La pubblicazione del bando è in dirittura d’arrivo ma i numeri dei posti già ci sono e anche le prime polemiche delle organizzazioni sindacali che accusano il Governo di aver escluso i giovani laureati e i precari non abilitati, con 36 mesi di servizio; i docenti di ruolo, oltre che gli specializzandi nel sostegno colpevoli di non conseguire il titolo in tempo per iscriversi.
Il MIUR comunica ai sindacati le modalità che hanno condotto all’individuazione dei 63.712 posti messi a concorso: consistenza delle GAE, posti residuati dal piano straordinario, pensionamenti previsionali, effetti dei passaggi di ruolo. Anief li contesta: non corrispondono al vero. Il contingente appare inadeguato anche perché non è basato sulla futura riforma del sostegno e dell’infanzia.
Marcello Pacifico (presidente Anief): la verità è un’altra. I numeri sono lasciati al caso. Basti pensare che un idoneo potrebbe essere assunto dal dirigente scolastico al posto di un vincitore che perderebbe cosi il ruolo se non individuato entro un triennio da una graduatoria di merito che dovrà fare riferimento necessariamente agli ambiti territoriali.
Il sì della Corte dei Conti alla nuova regolamentazione degli insegnamenti è questione di ore. Subito dopo saranno ufficializzati i testi per selezionare 63.712 docenti. Il sindacato ricorda gli effetti negativi che comporterà la compressione delle classi concorsuali. Ad esprimere forti critiche è stato anche il Consiglio di Stato, il cui giudizio spiana la strada alle impugnazioni in tribunale: c’è il “pericolo di una dequotazione della qualità del nostro sistema di formazione superiore, non più ancorata a uniformi percorsi di apprendimento, finalizzati a garantire la competenza dei docenti nella materia oggetto di insegnamento, destinata a ripercuotersi in senso negativo sulla complessiva offerta formativa del nostro sistema”. Sulla stessa lunghezza d’onda le norme prescelte dal Miur sulla selezione e stesura del concorso: i ricorsi fioccheranno.
Marcello Pacifico (presidente Anief): stiamo valutando se e come impugnare anche le nuove classi di concorso, visto che pure il Giudice di secondo grado della giustizia amministrativa ha già espresso forti critiche. Intanto, di sicuro, appena usciranno i bandi di concorso, informeremo gli esclusi su come impugnare il bando che li vede ingiustamente estromessi: li faremo partecipare comunque alla selezione.
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