L’algoritmo ministeriale non ha fatto sconti: 7mila su 10mila costretti a lasciare terra d’origine e affetti. Ci sono addirittura casi di spostamenti dalle regioni Settentrionali a quelle del Meridione. La situazione rasenta il paradosso, quando si scopre che una cattedra su cinque non verrà utilizzata per l’immissione in ruolo, ma tornerà utile solo per le supplenze annuali.
Il sindacato non ha dubbi: si è preferito mantenere il precariato, con 100mila abilitati in possesso di diploma magistrale, Tfa, Pas, diploma di Scienze della formazione primaria e titolo conseguito all’estero lasciati al palo: la loro presenza nel piano avrebbe evitato di vedere disperse tante cattedre destinate al ruolo.
Marcello Pacifico (presidente Anief):era normale che in tanti, 7mila con l’Anief, non accettassero la clamorosa esclusione, incaricando il tribunale di fare quello che avrebbe dovuto scrivere nella riforma il legislatore avveduto.