Dopo la forte crescita negli anni di avvio della riforma, il passaggio dalla scuola superiore all'università è andato sempre più riducendosi: ormai si iscrive ad un corso di laurea solo un “maturato” su due, pochi anni fa erano il 17% in più. In questi giorni il Miur, invece di affrontare la situazione, sbloccando anche il nodo degli organici, ha pensato bene di pubblicare il decreto che ripartisce circa il 20% del Fondo di finanziamento ordinario alle università statali e il decreto sul “costo standard” di formazione per studente in base al merito. Penalizzando gli atenei e gli iscritti nei contesti accademici più svantaggiati, ad iniziare da quelli del Sud.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): se si fa un confronto con l’Europa, siamo quasi la maglia nera per spesa pubblica destinata all’istruzione. Nell’ultimo periodo le tasse richieste dalle Università agli studenti fuori corso sono aumentate dal 25% al 100%. E pensare che soltanto il 15% degli italiani tra i 25-64 anni ha un livello di istruzione universitario rispetto a una media Ocse del 32%. Con la percentuale di studenti quindicenni che spera di conseguire la laurea scesa dal 51,1% del 2003 al 40,9% del 2009.