L’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, ha ricevuto formale proposta sull’attribuzione dei diritti dei lavoratori ancora non di ruolo: vanno concesse senza più alcun tipo di negazione rispetto a quelli attribuiti a chi è assunto a tempo indeterminato. Si tratta di un’equiparazione ormai accertata in tutti i Paesi moderni. E sancita definitivamente, in modo cristallino, con la sentenza della Corte di giustizia europea, che il 26 novembre scorso ha bocciato definitivamente il principio di discriminazione tra personale di ruolo e precario della scuola. Come del resto già previsto dalle direttive UE 70/99 e 14/02 e dell’articolo 27 della Cedu.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): al personale precario è stato riconosciuto l’elettorato attivo e passivo in occasione del rinnovo delle RSU svolto la scorsa settimana. È incredibile che, invece, si stenti ancora a concedere tutte le prerogative sindacali. Come quelle su ferie, permessi orari e malattie. Eppure, il rispetto la direttiva 70/1999 sulla parità di trattamento tra personale di ruolo e a tempo determinato è stato sancito una volta per tutte dalla Curia di Lussemburgo. Se parte pubblica e legislatore non si adeguano, ci penseranno i tribunali nazionali a sistemare tutto.