Graduatorie

Ingiustamente esclusi dalle ex permanenti, che ad oggi rappresentano l'unico canale di reclutamento per gli insegnanti, sono i 12 mila nuovi abilitati con TFA, i 70 mila abilitandi PAS, i 55 mila diplomati magistrali e alcune migliaia di idonei al concorso a cattedra non assunti nonché laureati ai corsi di Scienze della Formazione Primaria o abilitati in Europa: mentre gli altri sindacati stanno a guardare, Anief rompe gli indugi e chiede il loro inserimento. Per fare ricorso sarà necessario che inviino il modello di domanda cartaceo: entro il 21 aprile sarà messo a loro disposizione.

Marcello Pacifico (Anief-Confedir): il Ministero continua a perpetrare un’insensata disparità di trattamento, discriminando i precari che sono stati selezionati e preparati dallo Stato con le stesse modalità dei colleghi inclusi fino a pochi anni fa. Siamo pronti a dare battaglia, per far valere i diritti di chiede solo di fare il mestiere per cui ha studiato ed è stato formato.

È partita la corsa all’aggiornamento delle graduatorie degli insegnanti precari della scuola, utili per le assunzioni in ruolo e le supplenze annuali del periodo 2014–2017. Attraverso il D.M. 235/2014, fino alle ore 14,00 del 10 maggio prossimo viene data loro la possibilità di aggiornare il punteggio sulla base dei titoli acquisiti e dei servizi svolti nell’ultimo triennio. Al provvedimento sono interessati 170 mila supplenti giù inclusi, che potranno inserire on line i titoli di studio e i servizi svolti. Mentre i 140 mila tra nuovi abilitati con TFA e PAS, diplomati magistrali e idonei all’ultimo concorso a cattedra vengono abbandonati al loro destino: sia dal Miur, che in spregio al buon senso, ai diritti dei cittadini e alle leggi comunitarie, decide di lasciarli fuori, sia dal panorama sindacale che anche stavolta rimangono a guardare e non intervengono.

A fianco dei precari illegittimamente esclusi si schiera invece l’Anief, che è pronto a dare battaglia legale perché si eviti che a 12 mila nuovi abilitati con TFA, ai 70 mila con titoli di servizio e abilitandi PAS, ai 55 mila diplomati magistrali e ad alcune migliaia di idonei al concorso a cattedra, laureati in SFP o abilitati in Europa venga negata la collocazione naturale conseguente ad un percorso selettivo e formativo che li ha visti protagonisti attivi. Il giovane sindacato ha inoltre buoni motivi per farlo: negli ultimi anni sono tanti i giudici del lavoro che hanno dato ragione a richieste analoghe. Sopperendo alla non corretta interpretazione di quella parte della Legge n. 296/06 che ha trasformato le graduatorie permanenti in esaurimento.

“Premesso che ancora una volta potrebbe decidere il tribunale al posto del legislatore – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir –, vale la pena ricordare che il Miur vuole estromettere delle graduatorie tutti docenti selezionati, formati e abilitati nelle nostre università statali. Una parte di loro ha addirittura vinto un concorso pubblico che dà diretto accesso al ruolo. Ma invece di dare loro il via libera per inserirsi nelle graduatorie pre-ruolo, come è stato fatto per tanti anni con i loro colleghi formati dalle stesse università e con gli stessi percorsi di studi, si fa finta di nulla. Continuano anche a disapplicare la direttiva comunitaria del 1999 che obbliga alla stabilizzazione dopo tre anni di servizio anche non continuativo. Infine privano la scuola dell’assunzione su posti vacanti e disponibili anche laddove sono esaurite le stesse gradautorie”.

"In un Paese civile e moderno la pratica del ricorso dovrebbe rappresentare l’extrema ratio – continua Pacifico – alla quale però siamo costretti a ricorrere, dal momento che l’amministrazione continua a fare ostruzione nei confronti di tantissimi docenti precari . La maggior parte dei quali, ricordiamo, per abilitarsi ha speso anche 4mila euro. Se vogliono essere inseriti nelle GaE devono obbligatoriamente presentare la domanda, altrimenti non potranno dimostrare l'interesse a ricorrere. In quattro anni abbiamo fatto inserire migliaia di persone nelle graduatorie: anche se è sbagliato pensare che il tribunale è nemico della pubblica amministrazione, i ricorsi possono aprire porte blindate. Ed evitare che 140 mila supplenti – conclude il sindacalista Anief-Confedir - rimangano tali a tempo indeterminato”.

Entro il 21 aprile Anief metterà a disposizione il modello CARTACEO (per via telematica non è possibile candidarsi) per chiedere l'inserimento per tutti i docenti abilitati nella fascia aggiuntiva con TFA e abilitandi PAS, vincitori o idonei all’ultimo concorso a cattedra, in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/02 o laureati in SFP. Possono ricorrere tutti gli abilitati in Italia o all'estero non inseriti in graduatoria, ma anche il personale depennato per non aver prodotto domanda di aggiornamento negli anni passati: è un loro diritto presentare la domanda di inserimento o di reinserimento.

Subito dopo la pubblicazione del modello di ricorso verranno rese pubbliche anche le istruzioni per il passaggio dalla IV alla III fascia di coloro che si sono inseriti con D.M. 53/2012, prima del bando dell’ultimo concorso a cattedra, vero discrimine per il collocamento in una fascia aggiuntiva, come per quello precedente.

A seguito della presentazione della domanda, secondo le precise istruzioni che saranno fornite dall'Anief, sarà possibile ricorrere al tribunale amministrativo secondo il recente orientamento delle Sezioni Unite della Cassazione per contestare la gestione delle stesse graduatorie. Salvo, successivamente, ricorrere al giudice del lavoro per rivendicare l'attribuzione del punteggio spettante e la costituzione di un rapporto di lavoro a tempo determinato o indeterminato con l'amministrazione.

Anief, infine, ricorre contro una serie di scelte errate dell’amministrazione riguardanti specificatamente la tabella valutazione titoli: in particolare, il ricorso riguarda lo spostamento dei 24 punti, del punteggio di servizio, per il bonus di 6 punti aggiuntivi SSIS, per il punteggio di abilitazione in strumento musicale, per il riconoscimento del servizio prestato durante l’abilitazione SFP, per il punteggio del servizio militare prestato non in costanza di nomina e per il riconoscimento del punteggio derivante dall’essere risultati vincitori o idonei all’ultimo concorso a cattedra o dall’essere in possesso di diploma magistrale abilitante conseguito entro l’a.s. 2001/02. Anche in questo caso, le istruzioni saranno diramate dall’Anief nei prossimi giorni, comunque entro il 21 aprile.

Per approfondimenti:

Il D.M. 235/2014

Il Miur pubblica il D.M. 235/14 di aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento docenti per il triennio 2014-17

Aggiornamento GaE: ANIEF ricorre contro la tabella valutazione titoli

Aggiornamento GaE 2014-17: le guide ANIEF

 

Ben 170 mila candidati potranno inserire on line i titoli di studio e i servizi svolti quasi sicuramente tra il 10 aprile e il 9 maggio. In arrivo un’altra battaglia legale per la decisione del Miur di respingere le richieste di inserimento da parte di 12 mila nuovi abilitati con TFA, di 70 mila con titoli di servizio e abilitandi PAS, di 55 mila diplomati magistrali e alcune migliaia di idonei al concorso a cattedra. Marcello Pacifico (Anief-Confedir): stavolta le esclusioni potrebbero superare le 140 mila richieste. È assurdo che per loro debba essere il tribunale a decidere e non il legislatore, ma i diritti professionali vanno tutelati.

Il Ministero dell’Istruzione si appresta a pubblicare il decreto per l'aggiornamento delle Graduatorie degli insegnanti precari della scuola, utile per il periodo 2014–2017. Al provvedimento sono interessati circa 310 mila precari: 170mila già inseriti, cui si aggiungono altri 140 mila aspiranti tra neo abilitati, diplomati magistrali e idonei all’ultimo concorso a cattedra. Ai sindacati è stato comunicato che i candidati potranno inserire on line i titoli di studio e i servizi svolti già nei prossimi giorni: quasi sicuramente tra il 10 aprile e il 9 maggio.

Una volta definite, le graduatorie provinciali saranno valide per conferire le supplenze annuali (fino al 31 agosto) o fino al termine delle attività didattiche (con scadenza al 30 giugno) nel prossimo anno scolastico e nei due successivi. Verranno inoltre utilizzate per il 50% delle immissioni in ruolo sui posti annualmente autorizzati (l’altra metà è riservata ai vincitori di concorso). E qui sta il punto. Perché il Miur si ostina a respingere dalle GaE i 12 mila nuovi abilitati TFA, i 70 mila con titoli di servizio e abilitandi PAS.

Il Ministero dell’Istruzione continua, inspiegabilmente, a prendere tempo sui 55 mila diplomati magistrali, malgrado da alcuni mesi il Consiglio di Stato si sia espresso chiaramente in merito. Come non apre le porte a migliaia di idonei al concorso a cattedra non assunti, che tra un paio d'anni si ritroveranno per strada, per mancanza di posti liberi, dopo aver vinto una dura procedura selettiva. Poche, inoltre, le novità regolamentari previste: le tabelle di valutazione dei titoli rimangono, infatti, pressoché immutate rispetto all’ultimo aggiornamento.

Sarà sempre possibile cambiare provincia. E, salvo colpi a sorpresa, chi lo richiederà dovrebbe essere collocato nella corrispondente fascia di appartenenza con il punteggio spettante, eventualmente aggiornato. Mentre chi non presenta la domanda verrà depennato. Inoltre, la mancata presentazione della domanda comporterà l’automatica cancellazione definitiva degli aspiranti docenti. Come non è previsto il reinserimento di coloro che sono stati esclusi per non aver presentato la domanda di aggiornamento nelle precedenti occasioni. Contro tutte queste esclusioni illegittime il sindacato è pronto a ricorrere: negli ultimi tempi tanti giudici del lavoro hanno già dato ragione al sindacato.

“L’attesa per l’emanazione del decreto è tanta – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – perché dopo la bocciatura di alcune mozioni in Parlamento attraverso cui si sarebbe voluto aprire le graduatorie ai nuovi abilitati e agli idonei ai concorsi, a quanto ci risulta, si continua a perpetrare nella scelta incoerente e irragionevole di tenere esclusi delle supplenze annuali e dalla stabilizzazione 140 mila precari meritevoli. Vale la pena ricordare che quasi tutti sono stati selezionati, formati e abilitati presso università statali. I rimanenti hanno vinto un concorso pubblico che dà diretto accesso al ruolo. Ma invece di dare loro il via libera per inserirsi nelle graduatorie pre-ruolo, come anche previsto dal nuovo Regolamento sulla formazione iniziale al fine di migliorare lo standard qualitativo del servizio nazionale di istruzione, cosa si fa? Si decide di continuare a negare un diritto professionale sacrosanto”.

"Contro l’esclusione dalle GaE il sindacato è pronto a ricorrere – continua il presidente Anief – : ancora una volta potrebbe così essere il tribunale a decidere al posto del legislatore. È una pratica assurda in uno stato civile e moderno, alla quale però il giovane sindacato è costretto a ricorrere, visto che l’amministrazione continua a fare ostruzione nei confronti di tantissimi docenti precari. La maggior parte dei quali, ricordiamo, per abilitarsi ha speso fino a 4mila euro. Quella assunta dal Ministro – conclude Pacifico – è una scelta in spregio al buon senso. Oltre che ai diritti dei cittadini italiani e alle leggi comunitarie”.

Per approfondimenti:

Graduatorie ad esaurimento 2014-17: chi non presenta la domanda sarà depennato

La bozza del decreto ministeriale per l'aggiornamento delle Graduatorie ad esaurimento 2014-17

 

Ben 170 mila candidati potranno inserire on line i titoli di studio e i servizi svolti quasi sicuramente tra il 10 aprile e il 9 maggio. In arrivo un’altra battaglia legale per la decisione del Miur di respingere le richieste di inserimento da parte di 12 mila nuovi abilitati con TFA, di 70 mila con titoli di servizio e abilitandi PAS, di 55 mila diplomati magistrali e alcune migliaia di idonei al concorso a cattedra. Marcello Pacifico (Anief-Confedir): stavolta le esclusioni potrebbero superare le 140 mila richieste. È assurdo che per loro debba essere il tribunale a decidere e non il legislatore, ma i diritti professionali vanno tutelati.

Il Ministero dell’Istruzione si appresta a pubblicare il decreto per l'aggiornamento delle Graduatorie degli insegnanti precari della scuola, utile per il periodo 2014–2017. Al provvedimento sono interessati circa 310 mila precari: 170mila già inseriti, cui si aggiungono altri 140 mila aspiranti tra neo abilitati, diplomati magistrali e idonei all’ultimo concorso a cattedra. Ai sindacati è stato comunicato che i candidati potranno inserire on line i titoli di studio e i servizi svolti già nei prossimi giorni: quasi sicuramente tra il 10 aprile e il 9 maggio.

Una volta definite, le graduatorie provinciali saranno valide per conferire le supplenze annuali (fino al 31 agosto) o fino al termine delle attività didattiche (con scadenza al 30 giugno) nel prossimo anno scolastico e nei due successivi. Verranno inoltre utilizzate per il 50% delle immissioni in ruolo sui posti annualmente autorizzati (l’altra metà è riservata ai vincitori di concorso). E qui sta il punto. Perché il Miur si ostina a respingere dalle GaE i 12 mila nuovi abilitati TFA, i 70 mila con titoli di servizio e abilitandi PAS.

Il Ministero dell’Istruzione continua, inspiegabilmente, a prendere tempo sui 55 mila diplomati magistrali, malgrado da alcuni mesi il Consiglio di Stato si sia espresso chiaramente in merito. Come non apre le porte a migliaia di idonei al concorso a cattedra non assunti, che tra un paio d'anni si ritroveranno per strada, per mancanza di posti liberi, dopo aver vinto una dura procedura selettiva. Poche, inoltre, le novità regolamentari previste: le tabelle di valutazione dei titoli rimangono, infatti, pressoché immutate rispetto all’ultimo aggiornamento.

Sarà sempre possibile cambiare provincia. E, salvo colpi a sorpresa, chi lo richiederà dovrebbe essere collocato nella corrispondente fascia di appartenenza con il punteggio spettante, eventualmente aggiornato. Mentre chi non presenta la domanda verrà depennato. Inoltre, la mancata presentazione della domanda comporterà l’automatica cancellazione definitiva degli aspiranti docenti. Come non è previsto il reinserimento di coloro che sono stati esclusi per non aver presentato la domanda di aggiornamento nelle precedenti occasioni. Contro tutte queste esclusioni illegittime il sindacato è pronto a ricorrere: negli ultimi tempi tanti giudici del lavoro hanno già dato ragione al sindacato.

“L’attesa per l’emanazione del decreto è tanta – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – perché dopo la bocciatura di alcune mozioni in Parlamento attraverso cui si sarebbe voluto aprire le graduatorie ai nuovi abilitati e agli idonei ai concorsi, a quanto ci risulta, si continua a perpetrare nella scelta incoerente e irragionevole di tenere esclusi delle supplenze annuali e dalla stabilizzazione 140 mila precari meritevoli. Vale la pena ricordare che quasi tutti sono stati selezionati, formati e abilitati presso università statali. I rimanenti hanno vinto un concorso pubblico che dà diretto accesso al ruolo. Ma invece di dare loro il via libera per inserirsi nelle graduatorie pre-ruolo, come anche previsto dal nuovo Regolamento sulla formazione iniziale al fine di migliorare lo standard qualitativo del servizio nazionale di istruzione, cosa si fa? Si decide di continuare a negare un diritto professionale sacrosanto”.

"Contro l’esclusione dalle GaE il sindacato è pronto a ricorrere – continua il presidente Anief – : ancora una volta potrebbe così essere il tribunale a decidere al posto del legislatore. È una pratica assurda in uno stato civile e moderno, alla quale però il giovane sindacato è costretto a ricorrere, visto che l’amministrazione continua a fare ostruzione nei confronti di tantissimi docenti precari. La maggior parte dei quali, ricordiamo, per abilitarsi ha speso fino a 4mila euro. Quella assunta dal Ministro – conclude Pacifico – è una scelta in spregio al buon senso. Oltre che ai diritti dei cittadini italiani e alle leggi comunitarie”.

Per approfondimenti:

Graduatorie ad esaurimento 2014-17: chi non presenta la domanda sarà depennato

La bozza del decreto ministeriale per l'aggiornamento delle Graduatorie ad esaurimento 2014-17

 

Anief: il Ministro conferma durante un question time alla Camera la volontà di non permettere l’inserimento nelle GaE di 40mila docenti che hanno frequentato i TFA e sono stati reputati idonei al concorso a cattedra. Cui si aggiungono altri 70mila prossimi iscritti ai PAS. Risultato: lo Stato prima li forma e poi li abbandona.

Non si comprende perché Maria Chiara Carrozza e il Governo si ostinino a negare l’evidenza: rispondendo a un question time alla Camera dell’On. Marco Di Lello (Gruppo Misto) sulla necessità di valorizzare i docenti abilitati, il Ministro ha detto che è intenzione del Miur di intervenire solamente nella parte del D.M. 249/2010 che riguarda l’approdo di tali docenti nelle graduatorie d’istituto. Ma “in ordine all'inserimento di ulteriori docenti nelle graduatorie ad esaurimento”, abilitati tramite TFA ordinario e prossimamente attraverso i PAS, Carrozza ha detto “che con la legge n. 296 del 2006 è stato chiuso il canale di reclutamento delle graduatorie permanenti, trasformate, appunto, in graduatorie ad esaurimento. Questa scelta – ha continuato il Ministro - è stata più volte confermata dal Governo e dal Parlamento ed è coerente con l'attuale sistema di reclutamento. I pochi casi di successivo inserimento di docenti nelle graduatorie stesse sono stati relativi a situazioni del tutto eccezionali di soggetti che avevano precedentemente maturato legittime aspettative”.

Le porte, dunque, rimangono incredibilmente chiuse agli idonei del concorso: “sarebbe estraneo alla logica del sistema”, ha specificato il Ministro. Aggiungendo che “il decreto interministeriale n. 460 del 1998, recante norme transitorie in materia di abilitazione, ha previsto che l'abilitazione all'insegnamento è riconosciuta solo ai vincitori e non agli idonei. Questa previsione è stata recepita nel bando relativo al concorso del 2012. Solo per i futuri concorsi, dunque, potrà essere valutata una modifica del citato decreto”, ha concluso Carrozza.

Il Miur continua quindi a perpetrare una insensata disparità di trattamento tra lo stesso personale docente precario. Discriminando coloro che sono stati formati dallo Stato con le stesse modalità dei loro predecessori. Si tratta di una situazione anomala, presente solo in Italia. Dove si bandisce un concorso a cattedra su dei posti vacanti e disponibili, ma poi si lasciano parte dei vincitori per strada perché nel frattempo quei posti sono spariti per errori di calcolo.

Un paese dove si abilitano all’insegnamento 40mila docenti, attraverso i TFA ordinari e il concorso a cattedra a numero programmato. Tramite il quale si dà la possibilità a dei cittadini meritevoli di abilitarsi in classi di concorso, come l’arabo o il cinese, bandite sulla base di posti vacanti e disponibili ma non occupabili. E dove prossimamente altri 70mila si abiliteranno tramite i PAS. Ma poi si decide di abbandonarli tutti al loro destino di supplenti a tempo indeterminato.

“È assurdo – dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – che dei lavoratori dello Stato per far valere un loro diritto debbano per forza ricorrere al tribunale. Il Ministro Carrozza farebbe bene a prendersi le sue responsabilità, portando a termine le procedure concorsuali avviate dai suoi predecessori. È impensabile che si sbarri la strada a docenti che per abilitarsi hanno speso anche 4mila euro. E che i vincitori di un concorso pubblico nazionale vengano lasciati ai margini dell'insegnamento dopo aver superato la preselezioni, le prove scritte e orali. Quella assunta dal Ministro – conclude Pacifico – è una scelta in spregio al buon senso, ai diritti dei cittadini e alla normativa comunitaria”.

 

Scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 29 ottobre per ricevere le istruzioni operative.

Scaduti i termini per l’impugnazione al TAR Lazio, rimangono solo pochi giorni per poter ricorrere, con ricorso straordinario al Capo dello Stato, contro la norma che impedisce ai neo-laureati non abilitati, non iscritti in precedenza nelle graduatorie di istituto, di poter concorrere per le supplenze.

Possono ricorrere coloro che hanno conseguito una laurea valida come titolo d’accesso all’insegnamento dopo il 19 luglio 2013 e i laureandi che, al prossimo aggiornamento, vorrebbero iscriversi nella terza fascia delle graduatorie d’istituto.

Per ricevere le istruzioni operative, è sufficiente inviare entro e non oltre il 29 ottobre 2013 una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. con oggetto “istruzioni operative Graduatorie d’istituto PdR” e per testo i propri dati anagrafici e i contatti mail e telefonici.