Con la nomina dei 31 sottosegretari, si è completata oggi la squadra del nuovo Governo Meloni: per l’Istruzione è stata scelta Paola Frassinetti, di Fratelli d’Italia; Augusta Montaruli, classe 1983, avvocatessa, anche lei Fratelli d’Italia, è invece il nuovo sottosegretario all’Università e della Ricerca.
“Un anno di Eppo (procura europea) tra opportunità e criticità, per una revisione normativa”: questo il titolo del seminario di Studio che si terrà a Roma, presso Hotel H10, sabato 19 novembre 2022.
Mancano 30 giorni per sapere la verità sull’obbligo vaccinale e la sospensione dal servizio decisa dal Governo: il 30 novembre è stata fissata l’udienza pubblica in Corte Costituzionale sulle 14 ordinanze rimesse dai Tribunali amministrativi e del lavoro, per violazione di ben undici articoli della Costituzione, con dichiarazione di ammissibilità dell’intervento di Anief per il personale scolastico. L'ufficio legale del giovane sindacato ha presentato, in particolare, ricorsi per più di 4 mila tra amministrativi e insegnanti, mentre con diverse ordinanze si sono rivolti alla Consulta il Consiglio giustizia amministrativa Sicilia, il Tar Lombardia, lo stesso Tar Lazio e i Tribunali del lavoro di Brescia, Catania e Padova.
A due mesi esatti dall’inizio del nuovo anno scolastico, le scuole italiane continuano a cercare insegnanti: migliaia di insegnanti, in prevalenza di sostegno, devono ancora essere nominati sulle cattedre annuali, dopo il flop delle immissioni in ruolo che hanno portato all’assunzione a tempo indeterminato solo su metà del contingente. I turni di nomina si susseguono, a moltissimi alunni non vengono garantiti nemmeno gli insegnanti annuali. Il dato è contenuto dalle innumerevoli pubblicazioni, da parte di svariati istituti di tutte le Regioni, dei bollettini di convocazione dei docenti sulla base delle preferenze espresse nella domanda presentata su Istanze online entro lo scorso 16 agosto. Alcune province sono al quinto turno di nomina, altre hanno esaurito le GPS e le scuole cominciano a convocare da graduatorie di istituto, poi sarà la volta delle Messe a disposizione.
La Lega spinge finanziare l’anticipo pensionistico “Quota 102” con un miliardo tolto dal reddito di cittadinanza: l’idea, che permetterebbe di far mandare in pensione nel 2023 anche a 61 anni di età se in possesso di 41 di contributi, è stata presentata dal vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini nel nuovo libro di Bruno Vespa ‘La grande tempesta’ in uscita venerdì 4 novembre da Mondadori Rai libri. “Secondo i calcoli dell’Inps serve poco più di un miliardo, lo recupereremo – ha spiegato Salvini - sospendendo per sei mesi il reddito di cittadinanza a quei 900mila percettori del reddito che sono in condizioni di lavorare e che già lo percepiscono da diciotto mesi”. C’è in ballo però, dice la stampa specializzata, anche l’ipotesi avanzata dal ministro del Lavoro Marina Calderone, ovvero quella di mandare in pensione 470mila lavoratori tra i 61 e i 66 anni con 35 anni di contributi e una riduzione proporzionale dell’assegno. Per il leader del Carroccio “va benissimo anche questa. Per i medici ospedalieri e il personale sanitario pensiamo di muoverci in maniera opposta. Quando hanno maturato l’età e i contributi per andare in pensione, se accettano di restare al lavoro prendono lo stipendio maggiorato di una parte dei contributi che lo Stato dovrebbe versargli”.