“Le immissioni in ruolo dei docenti da GPS sono un importante risultato derivante dall'attività svolta da anni dal sindacato e frutto degli emendamenti indicati ai politici e approvati nelle fasi di conversione delle leggi sul reclutamento. Purtroppo però riguarda solo gli insegnanti specializzati nel sostegno e rimangono esclusi tutti gli altri inseriti in prima fascia in ogni ordine e grado: per questa ragione, come Anief abbiamo avviato ricorso al Tar, per permettere a tutti di essere assunti a tempo indeterminato”. A dichiararlo è Marcello Pacifico, nel corso di un intervento radiofonico tenuto sull’emittente Italia Stampa.
Per Anief è illegittima l’esclusione degli insegnanti precari candidati inseriti in prima fascia sui posti curricolari nelle Graduatorie provinciali per le supplenze: il sindacato stima che vi siano almeno 10 mila cattedre libere derivanti dall'anno passato e che potrebbero essere assegnate adesso a tempo indeterminato. “Ancora una volta – commenta Marcello Pacific, presidente nazionale Anief – la norma risulta discriminatoria e irragionevole, noi non l’accettiamo e abbiamo predisposto apposito ricorso al Tar del Lazio: l’obiettivo è ottenere la partecipazione dei docenti inseriti in prima fascia Gps su posto comune-curricolare alle nomine in ruolo 2022/2023. Nomine che ad oggi da Gps sono previste invece solo per la prima fascia sostegno”.
Ha preso il via con alcune ore di ritardo il servizio ministeriale per la presentazione delle domande per accedere alle immissioni in ruolo e alle supplenze da graduatorie ad esaurimento e da Gps, alle quali sono interessati oltre 700 mila docenti precari: la piattaforma per l’invio delle preferenze, sulla base di quanto indicato dal Ministero dell’Istruzione con un avviso ufficiale e attraverso apposita Circolare, doveva essere avviate alle ore 9 di oggi, ma con un’ulteriore comunicazione l’amministrazione ha fatto sapere che le funzioni sarebbero state aperte alle ore 14.30.L’area riservata su Istanze Online rimarrà aperta fino alle ore 14 del 16 agosto.
Sono oltre mille le proposte raccolte dal sindacato Anief sulle azioni da attuare nel campo scolastico da proporre ai partiti politici in vista della formazione dal Governo che deriverà dalle elezioni del 25 settembre. Ed è lunghissima la lista dei temi – confluita nel “Manifesto Anief” inviato ai partiti politici - che il personale indica ai potenziali futuri deputati e senatori, ma soprattutto alla maggioranza di Governo. Le istanze vanno dall’aumento delle risorse e degli organici alla stabilizzazione dei precari rintroducendo il ‘doppio canale’ di reclutamento; dall’assegnazione di indennità per il personale, ad iniziare da quella di rischio e di sede, alla mobilità dei lavoratori senza più vincoli, alle pensioni, con uscita anticipata e ‘no’ al ritorno alla Legge Fornero ‘pura’; dalla riduzione degli alunni per classe approfittando della denatalità, alla valorizzazione di tutte le professionalità scolastiche con l’avvio di una vera carriera; dalla formazione, che per legge deve essere sempre remunerata, alla realizzazione di luoghi di lavoro consoni con l’attività di aggiornamento, ad una contrattazione che dia ascolto pieno ai rappresentanti dei lavoratori, sono alla semplificazione delle attività professionali e ad una riduzione della burocrazia nella scuola. C’è chi chiede di riorganizzare l’orientamento per l’accesso alle superiori, anche per ridurre la dispersione scolastica, di intervenire sull’inclusione, sulla dirigenza scolastica e sull’Autonomia che non ha portato i risultati sperati.
Basta deroghe alla Legge Fornero: da gennaio 2023, dopo quattro anni di eccezioni, chi va in pensione potrà usare solo le regole di uscita ordinarie, quindi uscire dal lavoro a 67 anni o con quasi 43 anni di contributi. Andando a danneggiare così i progetti di centinaia di migliaia di lavoratori, che con le loro famiglie avevano già fatto i conti per lasciare il servizio con qualche anno d anticipo: consapevoli del malcontento generalizzati, “i partiti in campagna elettorale, soprattutto a destra, fanno a gara a proporre soluzioni alternative”, scrive oggi la stampa nazionale.