A due mesi esatti dall’inizio del nuovo anno scolastico, le scuole italiane continuano a cercare insegnanti: migliaia di insegnanti, in prevalenza di sostegno, devono ancora essere nominati sulle cattedre annuali, dopo il flop delle immissioni in ruolo che hanno portato all’assunzione a tempo indeterminato solo su metà del contingente. I turni di nomina si susseguono, a moltissimi alunni non vengono garantiti nemmeno gli insegnanti annuali. Il dato è contenuto dalle innumerevoli pubblicazioni, da parte di svariati istituti di tutte le Regioni, dei bollettini di convocazione dei docenti sulla base delle preferenze espresse nella domanda presentata su Istanze online entro lo scorso 16 agosto. Alcune province sono al quinto turno di nomina, altre hanno esaurito le GPS e le scuole cominciano a convocare da graduatorie di istituto, poi sarà la volta delle Messe a disposizione.
“Non è possibile continuare ad andare avanti con un sistema di reclutamento così appesantito – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che continua a scontare la mancata assunzione in ruolo da doppio canale, l’esclusione dalle assunzioni da tutte le Graduatorie provinciali per le supplenze e l’impossibilità per chi è inserito nelle GPS di potere inviare la messe a disposizione agli istituti: è una procedura che fa capo ad un regolamento sulle graduatorie su cui ha espresso dubbi anche il Consiglio di Stato. In questo modo, la ricerca degli insegnanti diventa lenta e discriminante, perché mette fuori gioco tantissimi supplenti abilitati, specializzati e con esperienza. Così non va e lo diremo anche al ministro Giuseppe Valditara nell’incontro di giovedì prossimo”.
“A rendere tutto più difficile – continua Pacifico - sono anche gli errori a catena dell’algoritmo informatico che individua e precari e li spedisce anche a mille chilometri da casa, pur in presenza di cattedre in scuole molto più vicine, mentre le cattedre vengono assegnate a non abilitati senza esperienza: è un’altra contraddizione, per la quale abbiamo chiesto accesso agli atti. Sono aspetti che la nuova amministrazione scolastica, guidata dal professore Giuseppe Valditara, dovrà rivedere in fretta. Noi, come Anief, nel frattempo portiamo avanti convinti la nostra battaglia nei tribunali e continuiamo a denunciare tutto alla Commissione di giustizia europea, contraria alla reiterazione dei contratti a tempo determinato, soprattutto a chi ha svolto più di 36 mesi di servizio. Per questo – conclude il sindacalista - abbiamo riproposto il ricorso per il risarcimento danni per l’abuso delle supplenze a termine, assieme ad un reclamo collettivo al Comitato europeo dei diritti sociali, certi che prima o poi la giustizia prenderà il sopravvento”.
IL SISTEMA DI ASSEGNAZIONE DELLE SUPPLENZE ANCHE A NOVEMBRE
Per assegnare le supplenze dell’anno scolastico 2022/23, riferisce la stampa specializzata, ogni scuola porta avanti una procedura informatizzata che “assegna le supplenze sulla base della posizione rivestita in graduatoria, tenendo conto dell’ordine delle preferenze espresse. In caso di preferenze sintetiche (comuni o distretti), l’ordine di preferenza delle istituzioni scolastiche all’interno del comune o del distretto è effettuato sulla base dell’ordinamento alfanumerico crescente del codice meccanografico. Bisogna tener conto dei docenti che hanno la precedenza nell’attribuzione della supplenza perchè hanno la riserva dei posti per legge 68/99 e della scelta della sede con priorità, se in turno di nomina, per i docenti che usufruiscono della legge 104/92, articoli 21, 33, comma 6, e 33, commi 5 e 7 (e che abbiano compilato correttamente le rispettive sezioni della domanda)”. Lungo è l’elenco dei “bollettini delle supplenze al 31 agosto o 30 giugno da GaE o GPS”.
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