Avere cambiato le regole per riappropriarsi di quella libertà che tutti desideriamo e mettere alle spalle due anni complicati: è la filosofia che ha ispirato il Governo ad approvare le nuove misure anti Covid19 lo scorso 2 febbraio e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 febbraio, con successiva Circolare dal ministero della Salute e dell’Istruzione. A sostenerlo, oggi, è stato un rappresentante del Governo Draghi, ma anche un alto dirigente ministeriale molto vicino al ministro Patrizio Bianchi, che nel fare riferimento alla nuova Maturità ha ribadito che “vogliamo tornare alla normalità”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “non è possibile tornare alla normalità se poi ci sono quattro milioni di alunni e studenti non vaccinati o che non hanno completato il vaccino, come il 90 per cento di quelli dell’Infanzia e Primaria, che vengono potenzialmente messi fuori dalla classe e quindi discriminati. Anche a proposito dell’Esame di Stato che torna quasi alla normalità, si doveva prima tornare alla normalità nella gestione delle lezioni e delle scuole: con oltre un milione di alunni e studenti in didattica a distanza, come si fa a pensare di ripristinare le prove classiche, eccetto la designazione della seconda verifica scritta, come se nulla sta accadendo ed è accaduto negli ultimi due anni?”