“Anche in Italia abbiamo sempre ribadito come Anief, fin dal primo obbligo di possesso del green pass, che era a rischio il patto tra lo Stato e i cittadini. Questo patto dal 15 dicembre sarà violato per il personale scolastico e le forze dell'Ordine”: sono queste le parole di Marcello Pacifico, presidente dell’Anief. Infatti, negli USA l'obbligo vaccinale è stato sospeso per i personale sanitario da un tribunale federale e “un'introduzione in Svizzera violerebbe il principio della decisione individuale”.
I Tribunali del Lavoro di Cosenza e Catrovillari (CS) accolgono in toto le tesi patrocinate dai legali Anief Ida Mendicino e Donatella Longo e riconoscono il diritto di altri 5 docenti, immessi in ruolo dopo anni di precariato, al riconoscimento integrale del preruolo nella ricostruzione di carriera, a percepire gli scatti di anzianità mai riconosciuti durante i servizi a termine e, per quei docenti immessi in ruolo successivamente al 2011, ad applicare anche il previgente gradone stipendiale 3-8 anni se avevano prestato comunque servizio a termine prima del 2011, ribadendo l'obbligo per l'Amministrazione di non discriminazione dei contratti a termine neanche dopo l'immissione in ruolo. L'Anief ricorda a tutti i lavoratori che è ancora possibile ricorrere per vedersi riconosciuto il diritto all'integrale ricostruzione di carriera commisurata agli effettivi anni di servizio prestati con contratti a tempo determinato e per ottenere immediatamente il corretto inquadramento stipendiale.
È vessatorio e discriminante costringere i cittadini non vaccinati a fare il tampone rinofaringeo per ottenere il Green Pass obbligatorio: lo sostiene il sindacato Anief, che per cambiare questa norma illegittima ha presentato un apposito emendamento alla manovra di bilancio 2022, con cui chiede che il rilascio della certificazione verde debba “essere in ogni caso previsto in forma gratuita”. Il giovane sindacato ha motivato la richiesta di modifica, presentata alle commissioni che stanno esaminando il testo al Senato, con il preciso scopo di “non generare alcuna discriminazione” tra la cittadinanza”. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief non vi sono dubbi: “Il rilascio della certificazione verde per chi effettua il tampone deve essere attuato in forma gratuita, perché i diritti dei cittadini non si possono piegare o mettere sotto il tappeto”.
L’Europa non deve sconfessare sé stessa: sull’obbligo vaccinale è giusto che prenda posizione ricordando quanto espresso nel corso degli ultimi 20 anni e anche durante la pandemia. A sostenerlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief nell’annunciare la presentazione di un doppio ricorso contro l’imposizione del vaccino anti Covid19: uno promosso da Anief per il personale scolastico e uno da Radamante per le forze dell'Ordine e i militari. “Siamo contrari alla vaccinazione obbligatoria perché – ha detto il sindacalista ad Italia Stampa - comporta una palese violazione della Direttiva europea n. 78 del 2000, che introduce il principio del rispetto di ogni norma che possa comportare qualsiasi discriminazione diretta o indiretta, anche per motivi di scelte personali, religiose o convinzioni proprie. Siamo convinti che bisogna rispettare anche l’articolo 19 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, secondo cui occorre combattere le discriminazioni fondate pure sulle ‘convinzioni personali’”.
La Legge di Bilancio 2022 porta il docente di motoria specializzato nelle classi quarte e quinte della primaria, ma dimentica i primi tre anni di ciclo. Con uno specifico emendamento alla manovra, Anief chiede che si preveda la sua introduzione in tutte le classi, non solo in quelle terminali. Nella modifica alla richiesta formulata alle commissioni che stanno esaminando il testo al Senato, il sindacato sostiene che “l’introduzione dell’educazione motoria nella scuola primaria è apprezzabile poiché a salvaguardia della salute e preludio per uno stile di vita sano da annoverare come fattore culturale decisivo per il benessere individuale e del singolo cittadino” e “l’educazione posturale è fondamentale nei primi anni di sviluppo dell’individuo”. Marcello Pacifico, presidente Anief dichiara: “Apprezziamo l’ottima decisione del Governo di introdurre l’educazione fisica già in tenera età. Chiediamo però uno sforzo in più, perché ora va estesa a tutte le classi della scuola primaria. La corretta postura e la crescita fisica sana è fondamentale per la crescita dei bambini, nessuno escluso”.