Si va verso l’approvazione di una Legge di Bilancio leggermente diversa dalla bozza giunta al Senato alcune settimane fa: le ultime indiscrezioni parlano della cancellazione dell’assurdo ‘premio alla dedizione’ e di massimo a 200 milioni di euro utili principalmente per prolungare almeno una parte del personale Ata assunto per l’emergenza Covid e per incrementare gli stipendi in vista del rinnovo del contratto. Rimangono delle speranze, inoltre, per cancellare i vincoli di mobilità del personale, l’avvio di percorsi di abilitazione per i precari e l’accesso diretto degli insegnanti con tre anni di servizio ai percorsi di specializzazione, ma anche per le immissioni in ruolo da Gps.
“Si tratterebbe di provvedimenti vitali per la scuola – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che abbiamo chiesto, seppure in modo più articolato e dettagliato, con i nostri 31 emendamenti alla Manovra di fine anno. Rimaniamo dell’avviso che non possono bastare cifre così modeste, quasi ‘briciole’, per risollevare lo stipendio di chi lavora oggi nelle 8.200 scuole autonome italiane, ma occorrono 3-4 miliardi per rinnovare il contratto e adeguare i compensi mensili all’inflazione degli ultimi cinque anni. Occorre poi introdurre negli stipendi quelle indennità di rischio biologico, di incarico, di sede invece accordati ad altri comparti. Bisogna poi agire per non discriminare più i precari. E anche per evitare che lo stesso obbligo vaccinale, contro il quale abbiamo presentato ricorso, diventi anch’esso motivo di discriminazione: è già accaduto in Slovenia e negli Stati Uniti, come è stato rimesso in Corte di Giustizia europea dal tribunale di Padova. Noi non ci fermiamo”, conclude il leader dell’Anief.