L’insegnamento è un lavoro usurante, con casi elevati di insegnanti esposti a malattie mentali e fisiche. Tra i più esposti al rischio burnout risultano i docenti più emotivi e stanchi, spesso con tanta anzianità lavorativa alle spalle. È questo il motivo che ha portato la Commissione lavori gravosi a chiedere ed ottenere dal Governo di includere, dopo i maestri della scuola dell’infanzia, anche quelli scuola primaria nella lista delle occupazioni usuranti, requisito indispensabile per poter accedere all’Ape Sociale e quindi lasciare il servizio a 63 anni di età in presenza di almeno 36 anni di contributi: una facoltà che porterebbe a non avere riduzioni importanti all’assegno di quiescenza, ma col vincolo che sei degli ultimi sette siano stati impegnati in attività faticose. Nella lista allargata anche altre professioni, come i conduttori di macchinari per l'estrazione di minerali, agli operai agricoli e agli artigiani, i magazzinieri, gli addetti alla consegna, gli estetisti, i lavoratori delle pulizie, i portantini e i tecnici della salute.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, non comprende come mai “il dato inequivocabile che il lavoro nella scuola risulti tra i più faticosi, portando crescente stress e burnout, sia noto a tutti, mentre al legislatore. Il quale si ostina a concedere l’accesso al pensionamento solo ad una parte del corpo docente. La possibilità di lasciare la cattedra a 63 anni deve essere data anche agli insegnanti della scuola secondaria, dove il numero di alunni arriva anche a 30 e più alunni, mediamente più del primo ciclo, e le difficoltà non sono da meno degli altri gradi scolastici. Ignorare tutto questo, derivante da un esaurimento emotivo, significa volere accettare l’insorgenza di patologie mentali, fisiche e comportamentali, come accertato da diversi studi scientifici, senza fare nulla. Esortiamo senatori e deputati ad includere tra le professioni meritevoli dell’anticipo pensionistico a 63 anni, con la manovra di fine 2021, anche i docenti della secondaria”, conclude Pacifico.