A quasi due mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico, vi sono ancora migliaia di cattedre da assegnare: la situazione più critica è quella dei centri cittadini, come Milano e Roma. E si confermano i problemi nell’assegnazione delle supplenze dei docenti della scuola pubblica: l’amministrazione scolastica non ha voluto seguire le indicazioni del sindacato lasciando paletti inutili per l’inserimento nelle Gps. Poi ha continuato a non tenere conto delle graduatorie d’istituto per le assunzioni a tempo indeterminato. Questo ha creato problemi, con circa metà delle oltre 100mila cattedre perse e che invece dovevano andare al ruolo. Ed ora paga pegno, facendo anzi pagare le conseguenze a studenti ed insegnanti. Il ministero dell’Istruzione – ha scritto in queste ore Orizzonte Scuola - ha preso comunque qualche contromisura, “facendo un passo indietro rispetto alla circolare del 6 agosto scorso”; seppure tardivamente l’amministrazione ha permesso infatti “ai docenti inseriti in GPS di presentare la domanda di messa a disposizione MAD”. Rimangono da risolvere diverse problematiche, sulle quali Anief si sofferma.
Prima il sindacato adesso anche una parte dei vertici del ministero dell’Istruzione e alcuni partiti di Governo: si sta creando un fronte comune sull’esigenza di allargare la proroga dei contratti dei docenti assunti per l’emergenza Covid, prevista dalla prima bozza della Legge di Bilancio 2022, anche a decine di migliaia di amministrativi, tecnici e ausiliari che altrimenti verranno licenziati il prossimo 1° gennaio. A chiedere di allungare la durata delle supplenze di tutto l’organico Covid, almeno fino al termine delle attività didattiche dell’anno in corso non solo ai docenti ma anche al personale Ata, è stata la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia e nelle ultime ore tutto il Movimento 5 Stelle, per il quale “occorre necessariamente includere anche gli ATA nel personale i cui contratti sono prorogati fino alla fine dell’anno scolastico in corso”. E anche la stampa specializzata parla di personale già in attesa per avere “una risposta, quella per gli ATA, che al momento resterebbero esclusi dalla proroga”. La “dimenticanza” del personale Ata è ormai un classico, anche di questo Governo: già la scorsa estate, per esempio, amministrativi e collaboratori scolastici non erano stati considerati nel Piano Estate per il recupero degli apprendimenti persi sempre per via del Covid19.
“Non riusciamo a comprendere come si possa escludere dall’allungamento dei contratti del personale Covid proprio il personale Ata – commenta Marcello Pacifico -, la cui presenza nelle scuole è, al pari di quella dei docenti aggiuntivi, a dir poco fondamentale per fronteggiare l’emergenza e le varie necessità legate alla pandemia in corso: la pulizia continua dei locali scolastici, il controllo degli studenti per evitare assembramenti, i doppi turni nella scuola secondaria, le incombenze continue a livello amministrativi sono solo alcuni degli impegni ulteriori che le scuole si sono ritrovate ad assolvere con la ripresa delle lezioni a settembre. Già è incomprensibile la decisione del Governo di quasi dimezzare il contingente Covid, figuriamoci di ridurne la presenza di oltre la metà a meno di quattro mesi”.
Oggi, 29 ottobre, il Presidente Regionale Anief Toscana, Cristina Dal Pino, insieme al Presidente Provinciale Anief di Arezzo, Fabio Lucio Ingraiti, hanno partecipato all'incontro con il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi promosso dal Presidente della Commissione Istruzione e Cultura del Senato, Riccardo Nencini, presso il Salone d'onore della Prefettura- Palazzo del Governo di Arezzo. Presenti varie associazioni di studenti e docenti, sindacati, dirigenti scolastici e rappresentanti dell'Ufficio Scolastico della Regione Toscana
Inizia la campagna elettorale per le elezioni delle Rappresentanze sindacali unitarie nei comparti pubblici di Scuola, Università e Ricerca: in vista delle elezioni di primavera dei rappresentanti dei lavoratori, il sindacato Anief ha dato vita a un incontro di inaugurazione delle attività di promozione del giovane sindacato alla presenza di tutti i dirigenti sindacali del territorio nazionale e di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: il leader dell’organizzazione autonoma ha detto che il sindacato intende migliorare la propria rappresentanza dando il massimo per “valorizzare le figure professionali, eliminando la precarietà, garantendo la piena mobilità e quindi il diritto alla famiglia. Vogliamo pure valorizzare i livelli professionali e i ruoli a tutti i livelli, ripartendo da una ridefinizione degli organici”, ha spiegato Pacifico
Dietrofront del Governo sulla Carta del Docente: dopo l’inserimento di ieri, nella bozza della Legge di Bilancio, di un articolo che andava ad abolirne l’assegnazione al personale di ruolo dal 1° settembre 2022 per far confluire l’intero budget nel MOF per premiare il merito e “la dedizione nell’insegnamento” in sede di contrattazione integrativa, il Consiglio dei Ministri non se l’è sentita di approvare un provvedimento così incoerente. “Alle sette di sera – scrive oggi Il Corriere della Sera - il ministro Patrizio Bianchi è riuscito a convincere i colleghi e il premier a stralciare la norma: i 260 milioni per il fondo di valorizzazione degli insegnanti sono stati trovati con altre poste”. Solo che “non è stata l’unica grana provocata dalla legge: nell’allungare fino a giugno i contratti per gli insegnanti Covid (300 milioni), ha dimenticato il personale Ata, i cui contratti scadranno a dicembre. Toccherà al Parlamento cercare di inserirli tra le proroghe”. Anche Orizzonte Scuola dice che si rimane in attesa di “una risposta: quella per gli ATA, che al momento resterebbero esclusi dalla proroga”.
Anief ringrazia i ministri del Governo Draghi che hanno immediatamente compreso quanto sarebbe stato ingiusto cancellare la card del docente, ma allo stesso tempo torna a chiedere allo stesso Governo di impegnarsi con lo stanziamento di risorse aggiuntive per introdurre specifiche indennità ed estendere il contributo anche a tutto il personale precario e amministrativo della scuola. L’aggiornamento della professione non dipende dal tipo di contratto di lavoro stipulato: sull’estensione della Carta Docente al personale precario è pendente in Corte di giustizia europea, dopo che lo scorso mese di luglio, su un ricorso presentato dall’ufficio legale di Anief, è stata sollevata una questione pregiudiziale dal tribunale di Vercelli per l’evidente disparità di trattamento della norma”.
“Non era possibile – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che i soldi della formazione, oltre 300 milioni di euro l’anno, invece di essere integrati e assegnati anche ai precari, con un colpo di mano e senza confronto con il sindacato rappresentativo venissero dirottati ad una parte del personale di ruolo e pure tassati. Chiediamo quindi ancora una volta che questa discriminazione venga meno. Come riteniamo insensato avere previsto la proroga per l’organico Covid, fino al termine dell’anno scolastico, solo per i docenti e non per gli amministrativi, tecnici e ausiliari della scuola. Anziché attuare un ripensamento complessivo della dotazione organica, come sarebbe necessario, e confermare gli oltre 70mila posti Covid dello scorso anno, si è deciso di dimezzarne quasi il numero. E anche dimenticando la proroga di una buona metà.Non dimentichiamo che questi supplenti brevi, al pari dei loro colleghi, non hanno nemmeno l’assegno mensile riconosciuto nel salario accessorio, nonostante nei ricorsi promossi sia stato accertato il loro diritto. Come i docenti precari non hanno la ‘voce’ della retribuzione professionale: in entrambi i casi abbiamo presentato ricorso”.