“Di fronte alla necessità di chiudere le scuole perché non si è stati in grado di garantire la sicurezza sui mezzi pubblici per raggiungere le scuole, il nostro obiettivo al momento della firma del contratto è stato tutelare gli insegnanti e tutelare il diritto degli studenti a fruire della didattica a distanza”, introducendo una disciplina al sistema con lezioni orarie anche ridotte, pause tra una e l’altra e orari non superabili: lo ha ribadito Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, all’indomani della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo Dpcm anti-Covidapprovato dal Governo per porre freno all’epidemia di contagi da Covid19 e a pochi giorni dalla sottoscrizione del Ccni che disciplina la didattica a distanza, proprio ora che la dad torna al 100% nelle scuole superiori e anche dalla seconda medie nei territori considerati “rossi” per via dell’alto numero di contagi. A colloquio con Orizzonte Scuola, il sindacalista autonomo ha detto che il sindacato si è ritrovato “a firmare in un momento in cui il Paese andava per il 75%, ora la situazione è cambiata ancora. Certamente la didattica a distanza non è sostituibile alla didattica in presenza perché non ha con sé quell’aspetto pedagogico ed educativo che da remoto non si può dare”.