“È importante che l’Italia organizzi un piano di rafforzamento della scuola incrementato di almeno 15 miliardi oltre i 3 già stanziati su interventi strutturali – come l’edilizia e la digitalizzazione – ma anche di potenziamento da attuare su più fronti”: la richiesta è giunta ieri dal presidente Anief Marcello Pacifico durante l’incontro dei sindacati rappresentativi con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina sulla gestione dell’emergenza Covid e sui nodi irrisolti dei settori della Conoscenza.
Con il ritorno del lavoro agile e della didattica online, a seguito dell’impennata di casi di Covid19, diventa urgente mettere a disposizione del personale della scuola tutti i dispositivi per attuare tali disposizioni, ad iniziare dalla disponibilità della rete internet: per non discriminare più i lavoratori a tempo determinato da quelli a tempo indeterminato e il personale docente da quello educativo e Ata, serve inoltre estendere al personale precario, educativo e ATA del “bonus formazione” (la cosiddetta Card Docenti), corrisposto dal 2005 solo agli insegnanti di ruolo. A chiederlo, durante l’incontro con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, è stato il presidente Anief Marcello Pacifico.
Nell’anno del Covid rimane immutato, anzi si amplia, il problema della “supplentite”, dei posti vacanti e della conseguente reiterazione dei contratti a termine per più di 200 mila precari nonché quello sulle mancate assunzioni in ruolo a fronte delle autorizzazioni approntate. A ricordarlo, sottolineando tutte le problematiche che sta comportando sull’avvio dell’anno scolastico, ad iniziare dal ‘balletto’ delle cattedre, dai ritardi delle nomine e dalla mancata continuità didattica, è stato ieri il sindacato rappresentativo Anief durante l’incontro con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Il presidente nazionale, Marcello Pacifico, ha spiegato che la soluzione è semplice: basterebbe prevedere la riapertura annuale delle GaE al personale già abilitato ed organizzare dei corsi annuali abilitanti specifici per il personale con 36 mesi di servizio e a numero programmato per i laureati”.
Permangono le contraddizioni sulle questione delle assunzioni annuali 70 mila insegnanti e Ata aggiuntivi, finanziati in parte con il decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 e in parte con il decreto-legge n. 34 del 2020: sulle nomine, introdotte per fronteggiare l’emergenza Covid19, a partire dagli istituti scolastici dove le classi sono state sdoppiate per mantenere i distanziamenti fisici decisi dal Comitato tecnico scientifico, si è chiarito una volta per tutte che non devono contenere alcuna clausola di licenziamento. Ma solo per i docenti. Sul personale Ata, in caso di una eventuale seconda chiusura generalizzata, rimane l’incertezza. Ad alimentarla un messaggio del Sidi, il sistema informatico del Ministero, che tutela solo i docenti assunti per via dell’emergenza epidemiologica. Il giovane sindacato Anief chiede, a questo punto, di spazzare via la clausola rescissoria anche per i contratti del personale Ata, inserita prima dell’approvazione dell’art. 231 – bis del dl 34/2020.
Intanto, in molti attendono ancora i compensi in busta paga. E sugli stipendi non può trattarsi di una svista, ma di un intollerabile ritardo: è bene che la ministra Lucia Azzolina intervenga personalmente e chieda al Mef di sbloccare le assegnazioni delle risorse previste dall’art. 235 del DL 34/2020 - Fondo per l'emergenza epidemiologica da COVID-19 istituito nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione - al fine di contenere, nelle scuole statali, il rischio epidemiologico in relazione all'avvio dell'a.s. 2020/2021, con uno stanziamento di 377,6 milioni di euro nel 2020 e 600 milioni nel 2021. Per il sindacato è bene che si autorizzino delle emissioni speciali nella prima settimana di novembre al fine di liquidare gli stipendi del mese di settembre e ottobre, dovuti a tutto il personale docente e Ata su posti Covid, quale diritto inderogabile ed irrinunciabile. La mancata retribuzione è in palese contrasto con la Carta Costituzionale, si viola un diritto sacrosanto del lavoratore così come sancito dall’art. 36, e in un periodo emergenziale come quello che stiamo attraversando, va garantito con maggior sollecitudine. Numerose sono le famiglie che si trovano a dover fronteggiare difficoltà economiche sempre crescenti.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Sui possibili licenziamenti, il direttore generale Filippo Serra intervenga con celerità, serve un tempestivo intervento che superi la probabile ‘svista’. Siamo convinti che il ministero dell’Istruzione vorrà correre ai ripari. Per noi era e rimane del tutto illegittima l’introduzione di contratti atipici nella scuola pubblica. Come le possibili differenziazioni di trattamento tra diverse figure professionali che operano nella stessa istituzione scolastica. L’assunzione di questo personale aggiuntivo è necessaria: nell’emergenza, come lo sarà in futuro, perché va a colmare quei vuoti enormi prodotti delle scellerate politiche di dimensionamento, con la cancellazione di 200 mila cattedre e 50 mila posti di Ata. Ecco perché continuiamo a sostenere non solo che non debba decadere alcun contratto, ma anche che i 60 mila insegnanti e 10 mila Ata assunti in queste ultime settimane o che verranno contrattualizzati in seguito vadano collocati nell’organico di diritto. Anche sugli stipendi serve un intervento immediato, altrimenti saremo costretti a procedere per vie legali”.
Si è appena concluso il primo incontro interlocutorio con il tavolo permanente per le nuove norme tecniche di contrasto alla SARS-COV-2; per il sindacato Anief erano presenti Gianmauro Nonnis, vicepresidente nazionale, l’ingegnere Nanni Saccone e il dirigente scolastico Vito lo Scrudato