Ammontano a 85.000 i posti vacanti dopo le operazioni di mobilità 2020/21: teoricamente – scrive oggi la stampa specializzata - si potrebbero fare immissioni in ruolo sul 100% di questi posti, ma si faranno solo sul numero dei posti del turn over, (cioè i pensionamenti 2020) come preannunciato dalla stessa ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina nella conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi la scorsa settimana, quindi su un numero di posti largamente inferiore rispetto ai posti realmente vacanti nell’organico di diritto 2020/21.
Marcello Pacifico, presidente Anief: “Quella delle 250 supplenze annuali da conferire a settembre non è più una eventualità, ma ogni giorno che passa sta diventando una certezza. Alle 85 mila cattedre vacanti, considerando anche 25 mila ‘Quota 100’ che lasciarono nel 2019, senza però essere mai stati sostituiti, salvo la miseria di 4.500 assunzioni accordate in primavera, vanno infatti sommati circa 70 mila posti di sostegno, il 90% in deroga per legge, quindi con scadenza al 30 giugno 2021. Nel computo vanno quindi aggiunti tra i 50 mila 100 mila posti collocati vergognosamente in organico di fatto. Considerando i tanti posti che si andranno a determinare su sostegno in corso d’anno, parliamo di 20-30 mila cattedre aggiuntive, il record di supplentite sarà inevitabile”.
A breve, le graduatorie dei docenti precari saranno aggiornate in modalità digitale, anche quelle d’istituto: serviranno per le immissioni in ruolo (poche) e per assegnare le 250 mila supplenze annuali previste a fine estate. Su questo argomento, martedì 30 giugno è previsto un incontro con i sindacati per la presentazione dell’ordinanza che trasformerà le graduatorie d’istituto in provinciali. Potrebbe essere una vera e propria rivoluzione, ha fatto intendere la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina in una intervista pubblicata su IlMessaggero di Roma: “Stiamo lavorando per aggiornare le graduatorie dei supplenti e per digitalizzarle, cosa che non era mai stata fatta prima. Questo consentirà di avere i docenti di cui abbiamo bisogno e di poterli assegnare più rapidamente”.
Marcello Pacifico, presidente Anief: “La maggior parte dei docenti precari si trova nelle graduatorie d’istituto, presto mutate in provinciali, ed è bene che si utilizzano anche per sottoscrivere i contratti a tempo indeterminato e non per le sole supplenze annuali, che anche su posti liberi vengono pure collocate con scadenza 30 giugno 2021. Ecco perché bisogna aprire la ‘call veloce’ a tutte le graduatorie. Si assicurerebbero più immissioni in ruolo e si ridurrebbe la supplentite”.
Prendono il via le operazioni per le immissioni in ruolo 2020/21: dando seguito alla Nota ministeriale 14894 del 12 giugno scorso, si sta procedendo all’avvio delle modalità propedeutiche che porteranno all’assunzione a tempo indeterminato dei nuovi docenti. Da quest’anno, le assunzioni si svolgeranno in due parti: prima si procederà a quelle ordinarie, con la metà dei posti assegnati con graduatorie ad esaurimento e l’altra metà da quelle derivanti dai concorsi del 2016 e 2018. Queste operazioni si svolgeranno entro il 10 settembre prossimo. Nei dieci giorni successivi si attiverà la procedura straordinaria per coprire eventuali posti residui con “chiamata veloce”, prevista dal D.L. n. 126/2019, convertito nella Legge n. 159/2019: queste immissioni in ruolo saranno riservate a chi chiederà di trasferirsi in altre province (da GaE) o regioni (se vincitori di concorso) con il vincolo di non poter presentare domanda di mobilità per i successivi 5 anni. Saranno esclusi i docenti già di ruolo, assunti a tempo indeterminato nello stesso anno della procedura e gli immessi in ruolo con riserva.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “è bene che ci si renda conto che il 15% in più di alunni da collocare in aree alternative o aggiuntive, esterne agli istituti scolastici frequentati, necessita di 150-160 mila docenti e 40 mila Ata da aggiungere all’attuale organico nazionale. Noi lo stiamo ripetendo da inizio maggio: se non si vuole danneggiare l’offerta formativa, se non si vuole tornare in classe con un tempo scuola ridotto, e se lo si vuole fare in sicurezza, occorrono 200 mila lavoratori in più da ‘spalmare’ negli oltre 40 mila plessi scolastici pubblici. Il numero indicato in questi giorni di docenti e Ata in più, dunque, deve essere quindi bene integrato e considerando il record di supplenze annuali, vicine a quota 250 mila, con un’alta percentuale di posti liberi, ci aspettiamo che si tratti di contratti a tempo indeterminato e non semplici supplenze annuali, magari anche con scadenza 30 giugno 2021”.
“Per quanto riguarda le modalità di assunzione – continua Pacifico -, ribadiamo la nostra linea: alla luce del rinnovo delle graduatorie d’istituto, con contestuale trasformazione delle stesse provinciali, bisogna dare l’opportunità di reclutare dopo la ‘call veloce’ da queste nuove graduatorie. Lo abbiamo chiesto in più occasioni, anche nel Decreto Scuola: sarebbe un’operazione di buon senso, oltre che fondamentale per evitare che pure quest’anno oltre la metà delle convocazioni per le immissioni in ruolo vengano disertate. Negli ultimi due anni è accaduto che oltre 50 mila cattedre non siano state assegnate a tempo indeterminato per questo motivo: il ministero dell’Istruzione ha l’opportunità di risolvere il problema”.
C’è apprezzamento da parte del giovane sindacato rappresentativo per le conclusioni prodotte dai decisori politici sulle Linee Guida ministeriali 2020-2021 approvate ieri, dopo le modifiche volute dalle Regioni: intervistato da Sicilia Tv, oggi il presidente Anief, Marcello Pacifico, ha detto che finalmente “si comincia a ragionare in maniera seria per la ripresa della scuola a settembre: è stato destinato un miliardo, mentre noi avevamo chiesto molto di più. Però” è anche vero “che il presidente del Consiglio ha detto che vuole destinare una parte dei fondi del Recovery Fund alla scuola: noi li aspettiamo”.
Le novità sono contenute nel Piano Scuola ministeriale 2020-2021 approvato ieri, dopo le modifiche volute dalle Regioni: nel “Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzione del Sistema nazionale d’Istruzione” si conferma la volontà di stanziare un quota considerevole del Recovery Fund, di lottare contro le classi pollaio, di non voler sdoppiare le classi o aumentare l’orario del personale, di calcolare la metratura dei singoli ambienti. Sono alcune delle richieste che ha suggerito il presidente di Anief Marcello Pacifico, segretario confederale Cisal e organizzativo Confedir durante gli Stati Generali dell’Economia alla presenza del presidente del Consiglio Contee al CNEL.
Il leader del giovane sindacato sostiene che ora servono nuovi atti strategici: secondo il professor Marcello Pacifico “bisogna assolutamente triplicare il bisogno di nuovi docenti e amministrativi rispetto al recupero delle nuove classi e dei nuovi locali da attivare, attraverso le graduatorie esistenti dei supplenti, contrastare il dimensionamento cavalcato in questi anni, tutelare non soltanto gli studenti o il personale ma anche i dirigenti scolastici e gli altri responsabili sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”.