Il maxi emendamento al Decreto per la ripresa post emergenza Covid-19 è a un passo dal sì dell’Aula di Montecitorio, previsto per domattina con la modalità della fiducia del Governo: sono previste oggi, riferiscono dalla Camera dei Deputati, la dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia posta dal Governo sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19 (C. 2500-A/R), nel testo predisposto dalla Commissione a seguito del rinvio deliberato dall'Assemblea. In serata è poi previsto l’appello nominale per il voto finale.
Per Scuola e Università sono state apportate diverse modifiche rispetto al testo approvato a maggio sotto forma di DL: il completamento orario sino a dicembre del personale Lsu assunto in ruolo e la conferma di 1.000 assistenti tecnici; la riduzione del numero minimo di alunni per classe previsto dalle norme vigenti, quindi anche sotto quota 15; l’attivazione di ulteriori posti di incarichi temporanei di personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario; la conclusione degli scrutini entro il termine delle lezioni; l’equipollenza dei titoli ottenuti al termine dei corsi biennali sperimentali per il conseguimento del diploma di specializzazione in musicoterapia anche ai fini concorsuali.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “alcuni di questi provvedimenti in via di approvazione per l’Istruzione pubblica vanno nella direzione giusta, ma serve indubbiamente uno sforzo maggiore da parte del Governo: la ripresa delle lezioni in presenza ha bisogno di un numero maggiore di docenti e Ata rispetto ai 50 mila annunciati; le assunzioni devono essere definitive e non a tempo determinato, perché la scuola non può vivere in perenne emergenza sacrificando continuità didattica e diritto allo studio; come bisogna rivedere le modalità di assunzione, attingendo da tutte le graduatorie esistenti, con modifiche a quelle nuove provinciali rispetto alla bozza ministeriale proposta e un consistente incremento delle immissioni in ruolo”.