La ministra dell’Istruzione ha annunciato che per ridurre l’annoso problema del numero di alunni per classe, che con il distanziamento imposto dal pericolo Covid diventa motivo ostativo allo svolgimento delle lezioni, si utilizzeranno il fondo speciale che l’UE sta predisponendo per ogni Paese membro, come “paracadute” per ammortizzare la lenta e difficile risalita dopo il Covid-19. Si procede, dunque, proprio come indicato da Marcello Pacifico, presidente Anief, per la prima volta a inizio giugno durante l’incontro in video-conferenza con il presidente del Consiglio sulla ripresa delle attività scolastiche a settembre: in quell’occasione il sindacalista invocò il rispetto del distanziamento sociale eliminando le classi pollaio italiane con “almeno 12 miliardi dei 172 miliardi in arrivo dal Recovery Fund perché la salute di tutta la comunità educante deve essere considerata alla pari dell'emergenza sanitaria. In questo modo – disse Pacifico - si recupererebbero i dieci miliardi tagliati negli ultimi anni di tempo scuola, plessi cancellati, sedi di dirigenza e di personale. E si sbloccherebbe l'assunzione di 150 mila docenti, tramite le nuove graduatorie di istituto ad agosto per ottemperare alla sentenza Rossato della Corte di Giustizia europea sui risarcimenti relativi all'abuso dei contratti a termine, oltre che per stabilizzare altri 40 mila lavoratori precari Ata, educatori e Dsga facenti funzione”. Un concetto ribadito anche dinanzi alle altre sigle sindacali europee incontrate da Anief in Commissione UE e qualche giorno fa al premier Giuseppe Conte, a Villa Pamphilj, durante gli Stati Generali dell’Economia.
Commentando le parole della ministra dell’Istruzione, lo stesso sindacalista si dice oggi compiaciuto: “Avere aderito alla nostra proposta – dice Marcello Pacifico - dà merito a questo Governo sull’apertura al confronto reale con le parti sociali e i rappresentanti dei lavoratori. Quello che noi abbiamo indicato, del resto, non è altro che una disposizione che si sta attuando in tutta Europa, dove la parola chiave è ‘distanziamento’ e le classi sono oggi formate da 10 alunni, come in Belgio, fino a non oltre 15, come nel Regno Unito. Noi abbiamo detto quindi di adeguarci a queste disposizioni, né più né meno. E utilizzare i fondi che la stessa Europa ci metterà a disposizione”.