Proprio mentre la Lega fa quadrato per fare approvare, prima dal Governo e poi in Parlamento, la legge sulla regionalizzazione che andrebbe a determinare “due Italie”, dall’Istituto nazionale di valutazione arrivano preoccupanti dati che evidenziano l’allargamento delle forbice di competenze tra i più fortunati alunni del Nord e gli abbandonati allievi iscritti in una scuola pubblica dalla Campania in giù. Il rapporto nazionale prodotto dall’Invalsi, presentato oggi alla Camera, parla di istituti del Nord che riescono a mantenere un buon livello degli studenti durante tutto il percorso e di scuole collocate al Sud, in particolare in regioni come la Campania, la Calabria e la Sicilia, dove oltre il 50% degli studenti arriva alla Maturità con l’insufficienza sia in italiano che in matematica.
“Ancora una volta – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - lo Stato dimentica che in certe aree del Paese non basta formare le classi e mandare i docenti in cattedra con le modalità standard. In determinate condizioni sfavorevoli, occorrono norme e sforzi straordinari per non rischiare, come accade al Meridione per gli alunni con famiglie a loro volta poco attrezzate culturalmente, di ritrovarsi con un esercito di giovani che arranca e recepisce una percentuale minima di tutto il processo di insegnamento che viene loro impartito. Ed approvare l’incostituzionale regionalizzazione, in questo contesto, significherebbe incrementare e legalizzare questo processo di disparità che abbandona al loro destino gli ultimi, abdicando una volta per tutte alla scuola come ascensore sociale”.