Si comunica che la segreteria nazionale Anief sarà chiusa domani giorno 1 novembre 2019. Le regolari attività riprenderanno giorno 4 novembre
Si comunica che la segreteria nazionale Anief sarà chiusa domani giorno 1 novembre 2019. Le regolari attività riprenderanno giorno 4 novembre
Il testo approvato dal Consiglio dei ministri e giunto poche ora in Gazzetta Ufficiale con alcune modifiche sembra scontentare tutti, addirittura pure i sindacati firmatari dell'intesa con il Miur che vogliono manifestare il pomeriggio dell'11 novembre davanti al Parlamento, ovvero il giorno prima della giornata di protesta nazionale, di astensione dal lavoro e del sit-in convocato dall’ANIEF che ha criticato fin dall'inizio l'accordo raggiunto e l'inadeguatezza delle misure concordate per risolvere il problema del precariato e della supplentite. Marcello Pacifico, leader del giovane sindacato autonomo, lancia a CGIL, CISL, UIL, SNALS, GILDA un appello pubblico: Manifestiamo insieme, il 12 novembre, nel giorno dello sciopero nazionale, quando i parlamentari saranno impegnati ad esaminare la norma per cambiarla, prima dell’approdo del testo nell’Aula di Montecitorio già fissato dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio per la terza decade del mese.
In seguito alla manifestazione dei dd.ss. a Roma di ieri, appoggiata da Udir, la delegazione del giovane sindacato è stata ricevuta dal sottosegretario Giuseppe De Cristofaro, dal capo della segreteria dell'on. Anna Ascani e dal responsabile delle relazioni sindacali del Miur dott. Tonino Proietti. Patrizia Costantini (ds Udir, presente all’incontro): Sicuramente si muoverà qualcosa, anche in seguito agli spiacevoli fatti di cronaca, ma certamente il confronto con gli enti locali è delicato, per non dire temuto, a causa delle scarse risorse. Il problema è che le risorse per le misure di bandiera i governi le hanno sempre trovate, per la scuola quasi mai, fatta eccezione per gli anni 2000 con la legge 107/2015.
Marcello Pacifico (Udir): Siamo lieti di questa apertura da parte del ministero dell’istruzione, ma le nostre richieste rimangono ferme: è necessario esonerare i capi d’istituto dalle responsabilità civili, penali e amministrative rispetto ai problemi relativi all'insicurezza degli edifici, ripristinare il taglio del 30% del Fun fatto nell'ultimo triennio con il versamento della Ria dei presidi andati in pensione, pena il dimezzamento della retribuzione di posizione e di risultato, garantire un sistema di valutazione oggettivo, ma adeguando il salario accessorio a quello degli altri dirigenti pubblici.
CCNL 2016/18 -