Da diversi giorni ormai i candidati che hanno superato tutte le prove del faticoso concorso sono alle prese con varie discussioni sulla valutazione del titolo di servizio di cui alla lettera B.2) della Tabella allegata al decreto 3 agosto 2017 n. 138, che recita “Per ogni anno scolastico di servizio prestato come collaboratore del capo d’istituto, ai sensi dell’art. 7, comma 2, lett. h) del D.lgs. n. 297/1994, come collaboratore del dirigente scolastico nominato ai sensi dell’art. 25, comma 5, del D.lgs. n. 165/2001” sono assegnati punti 1,75 per anno per un massimo di 6 anni”.
A seguito dei pensionamenti con Quota 100, si liberano ancora 20 mila cattedre e unità di personale amministrativo, tecnico e ausiliario: peccato che andranno in supplenza e non alle immissioni in ruolo. Tutto per colpa dell'incapacità della burocrazia ministeriale e del Governo di autorizzare le assunzioni a tempo indeterminato dal prossimo 1° settembre. Marcello Pacifico (Anief): È una vergogna, perché il numero delle domande si conosce da diversi mesi. Poi ci si lamenta se qualcuno non ci sta e ricorre in tribunale. Noi citeremo questa volta chi ha prodotto questo danno, per responsabilità dirigenziale erariale alla Corte dei Conti e vigileremo se i posti liberati dai pensionamenti saranno attribuiti come annuali o solo fino al termine delle attività didattiche. Bisogna finirla di governare sulla pelle dei lavoratori precari.
In arrivo le graduatorie per procedere alla proclamazione dei 2.900 vincitori ma in 400 idonei, pur avendo superato le prove, rimarranno fuori. Marcello Pacifico (Anief): Vanno inseriti in graduatoria di merito, hanno vinto anche loro.
Dopo la valutazione dei titoli, saranno pubblicate le graduatorie nazionali di merito dei vincitori del concorso che per legge (L. 14/19) intervenuta in corso d'opera saranno 2.900 da assumere nei prossimi anni, rispetto al numero dei posti originariamente banditi, per via dell'intervento sul numero del 10% degli idonei previsto. Un concorso senza prigionieri a dispetto di una legge che prevedeva qualora si fosse superato un punteggio agli scritti e agli orali l'idoneità all'esercizio del ruolo dirigenziale. Per il presidente Anief serve un intervento normativo ad hoc o l'ennesima lettura costituzionalmente orientata dei giudici come i legali del giovane sindacato hanno sempre ottenuto nei concorsi a cattedra, quando furono banditi prima per decreto ministeriale poi per legge senza idonei.
Nella querelle del concorso per dirigenti scolastici, comunque andrà a finire, di sicuro ci saranno circa 400 candidati idonei che rimarranno fuori le graduatorie di merito dei vincitori, perché idonei a ricoprire il ruolo ma in eccesso rispetto ai numeri dei posti banditi: lo scrive la rivista Tuttoscuola, ricordando che “tra pochi giorni il tormentato concorso DS, salvato momentaneamente dall’ordinanza di sospensiva del Consiglio di Stato, licenzierà infatti la graduatoria finale dei candidati” con “300-400 candidati idonei ma non vincenti”. Stando così le cose, considerando che nell’ordinanza il Consiglio di Stato ritiene “preminente l’interesse pubblico alla tempestiva conclusione della procedura concorsuale”, Anief chiede da subito all’amministrazione scolastica di inserire nelle graduatorie di merito del concorso, dopo i primi 2.900 vincitori, anche i 400 candidati considerati idonei, quindi arruolabili nei ruoli dello Stato come presidi.
Il divario formativo Nord-Sud e la dispersione scolastica concentrata negli istituti del Meridione esistono da 40 anni: se si eccettua un leggero incremento di competenze al termine della scuola primaria, l’autonomia degli istituti, prodotta negli anni Novanta e sancita con il D.P.R. n. 275/1999, non ha migliorato questo processo. Lo scrive oggi la rivista Tuttoscuola, attraverso un focus su quella regionalizzazione che oggi il Governo, su forte spinta della Lega, cerca di far diventare legge dello Stato, dopo che per oltre settant’anni se ne parla senza arrivare a soluzione per via dei profili di incostituzionalità e di discriminazione che un provvedimento di questo genere potrebbe contenere.
Marcello Pacifico (Anief):“Come potranno fare le regioni già oggi con minori risorse, servizi e strutture a trovare la forza, organizzativa e finanziaria, per allinearsi a quelle notoriamente più avanti da quando esiste la scuola pubblica in Italia? Chi spinge per l’autonomia differenziata deve rispondere con chiarezza a questa domanda, prima di dire che il Sud non perderà nulla rispetto all’attuale struttura formativa. Fino a quando non si chiarirà questo aspetto, noi rimaniamo del nostro parere, convinti che rivedere i parametri dei fondi assegnati dallo Stato e la loro redistribuzione tra le aree del Paese, affosserà di sicuro chi oggi è in ritardo. Il principio vale per la scuola, ma anche per la sanità e altri servizi che passerebbero alle regioni. Siamo davanti ad un pericolosissimo progetto di secessione mascherata che punta a disgregare l'unità d’Italia”.
A poco serviranno le proroghe per non far decadere le graduatorie triennali: per colpa di regole sbagliate sul reclutamento, si procede, infatti, all’immissione in ruolo di poche centinaia di docenti l’anno, pur in presenza di diverse migliaia di posti vacanti e disponibili. Nel territorio campano, le procedure concorsuali per complessivi 17.299 posti nella scuola primaria, indicate nel decreto Miur del 23 febbraio 2016, procedono con una lentezza disarmante: dei1.604 candidati vincitori più il 10% previsto, quindi dei 1.765 canditati collocati nella graduatoria di merito del 16 giugno 2017, a tutt’oggi ne risultano immessi in ruolo solo 413.
Marcello Pacifico, presidente Anief: “Di questo passo, non si completeranno di certo le assunzioni di tutti coloro che dopo avere investito nel concorso, vincendolo, si ritrovano oggi ancora incredibilmente fuori dai giochi, pur in presenza di tante cattedre senza titolare. Nemmeno le proroghe, introdotte dal Governo per ‘calmare gli animi’, non serviranno per assicurare il ruolo a tutti. È una situazione incresciosa che si registra in Campania, in Sicilia e in diverse altre regioni e province italiane. Ecco perché secondo Anief bisogna immediatamente ricorrere al giudice del lavoro, in modo da ottenere l’assunzione a tempo indeterminato”.