Continua il confronto Aran-Sindacati sulla parte normativa del CCNL Istruzione, Università e Ricerca, più una sezione economica aggiuntiva. Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha rilasciato un’intervista a Orizzonte scuola: ha affermato che “siamo riusciti a rinviare il tema spinoso delle sanzioni disciplinari, ad ampliare la tutela delle donne vittime di violenza, a garantire i tre giorni (e non due) di permesso retribuito per i precari, ma sul passaggio a un nuovo ordinamento professionale per il personale ATA rimangono profondi dubbi nonostante siamo riusciti a fare un po’ di chiarezza sulle risorse residuali delle mancate posizioni economiche attivate (60 milioni) quali la metà dopo anni di silenzio”.
“Oggi il problema è più di una mancata comune visione da parte dei sindacati che di Aran. Se non si ridistribuiscono in maniera equitativa i pochi soldi aggiuntivi (300 milioni) che siamo riusciti a far definalizzare dal ministro Valditara per tutto il personale e a mettere nella disponibilità del tavolo, se non si completa l’operazione di valorizzazione con l’aumento ulteriore dell’indennità di direzione degli ex direttori SGA (grazie ad Anief salita da 49 euro annuali a mensili) che dovranno confluire nella nuova area delle elevate qualificazioni e ancora oggi penalizzati sull’utilizzo delle risorse del MOF, difficile dirsi soddisfatti“, ha continuato il sindacalista autonomo.
“Abbiamo chiesto profonde modifiche anche su alcune parti generali relativi ai ricercatori dove siamo riusciti a far rinviare le modifiche ai profili professionali. Rimane irrisolto il tema della gestione del personale dei policlinici universitari e su AFAM una su tutte quella dei tecnici pianisti. Insomma pensare di chiudere ora senza queste modifiche non rende più certa la firma del contratto. Ci sono delle proposte minime che non sono trattabili e che addirittura vedono atteggiamenti isterici di chi al tavolo prende una posizione e subito dopo si trincera accusando la rabbia di chi lavora ogni giorno e chiede rispetto fomentando polemiche inutili. Chi fa sindacato ha il dovere in primo luogo di informare e consultare i lavoratori come ci ricorda una precisa direttiva europea e mettere in gioco anche quella verità che pensa di avere anche quando pensa di agire nel giusto. E noi di Anief abbiamo fatto tante assemblee sindacali con più di 20 mila colleghi nel mese di maggio”, ha concluso il leader del sindacato.
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