“Siamo abbastanza soddisfatti di quello che siamo riusciti a ottenere: ovviamente i fondi non erano quelli che ci aspettavamo e dunque abbiamo fatto il possibile”: sono le parole di Chiara Cozzetto, segretaria generale Anief, intervistata dalla “Tecnica della Scuola”, a ridosso della firma definitiva di oggi all’Aran per il rinnovo contrattuale 2019/21 di Istruzione, Università e Ricerca che riguarda circa 1.300.000 lavoratori.
“Siamo sicuramente soddisfatti – ha continuato – di avere ottenuto delle importanti novità per il personale precario della scuola: tre giorni di permesso retribuito e non uno o due, come si diceva all’inizio della contrattazione; abbiamo ottenuto un congedo di 90-120 giorni per le donne vittime di violenza, è una richiesta che abbiamo promosso noi e siamo davvero soddisfatti”.
Cozzetto si è quindi soffermata su “una serie di altre questioni che siamo riusciti a risolvere al tavolo: per i Dsga da 6 euro di aumento siamo riusciti a ottenere 60 euro e anche per loro comunque l’accesso al fondo di valorizzazione del personale. Agli assistenti tecnici nel primo ciclo è stata attribuita un’indennità di disagio, il cui tetto massimo è stato aumentato per nostra richiesta. Finalmente è stato chiarito che le assemblee delle Rsu possono essere indette a maggioranza e non all’unanimità. Per il personale Ata abbiamo ottenuto la determinazione dei fondi per le progressioni economiche verticali, l’aumento del salario accessorio e delle quote orarie, per tutto il personale, che erano ferme dal 2007. Inoltre, per i docenti ci sono stati dei chiarimenti importanti, come il Glo che rientra nelle attività funzionali”.
Per i precari, in particolare, “ci sono tre giorni di permesso retribuito: che vanno a un personale già svantaggiato”. Anief guarda già al contratto 2022/24: “servirà un aumento per tutto il personale, adeguato rispetto ai parametri europei e al tasso d’inflazione. Inoltre continueremo a batterci per la dignità dei lavoratori precari, perché non vi sia più alcuna discriminazione né contrattuale né economica. È il nostro primo contratto, siamo abbastanza soddisfatti, perché è la prima volta che ci sediamo al tavolo e la nostra presenza ha fatto la differenza”, conclude la segretaria generale Anief.
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