Potrebbe essere arrivata alle battute finali la trattativa sulla definizione degli ultimi aspetti relativi al contratto di lavoro 2019/2021 sul quale era stato raggiunto un accordo generale il 14 luglio scorso: il parere degli organi di garanzia sul quel testo dovrebbe infatti arrivare per la metà di novembre e di lì a poco le parti si dovrebbero all’Aran rivedere per la firma definitiva. Sempre all’Aran, intanto, prosegue la sequenza contrattuale sempre dell'art. 178 dell'ipotesi di CCI del personale Istruzione e Ricerca. Nelle passate settimane la trattativa ha riguardato soprattutto le parti della sezione Ricerca, a partire dalle criticità presenti nella proposta Aran e dalla classificazione del personale Tecnico e Amministrativo.
A questo proposito, secondo l’Anief è necessario inserire l’attuale profilo degli operatori tecnici all’interno dei “ruoli tecnici”, ma anche modificare le definizioni delle nuove aree in ambito tecnico e confermare le sole tre aree (quindi senza EP Tecnici). Per il Ruolo amministrativo l’Aran ha riaffermato la volontà di strutturare tale ambito in 4 aree (con l’inserimento di una nuova area “Elevata Professionalità”). Anief, dal canto suo, ha ribadito la necessità di introdurre dei correttivi per valorizzare il personale amministrativo.
A novembre, nella prossima riunione, riprenderà la non facile revisione dell’ordinamento, sarà approfondito l’impianto di classificazione del personale tecnico e amministrativo, ma anche affrontati i nodi relativi ai trattamenti economici, legati pure alle progressioni all’interno delle aree. Andrà quindi esaminato l’argomento relativo alle tabelle di trasposizione e alle norme transitorie. Sarà avviato successivamente il confronto, altrettanto rilevante e complesso, riguardante l’ordinamento dei R&T.
L’impegno dell’Anief rimane quello di tutelare ricercatori e tecnologi, dopo che grazie all’accordo del 14 luglio era stati definiti diversi passaggi generali: l’accantonamento dell'ordinamento professionale del personale degli Enti di ricerca e dei Policlinici universitari e l’introduzione per i lavoratori Afam dell’area dei funzionari, in attesa della stabilizzazione del personale precario, senza apportare novità sulle sanzioni disciplinari, con rinvio appunto alla sequenza contrattuale. Sempre il giovane sindacato, infine, sta predisponendo un emendamento specifico per pagare le risorse professionali legate ai ricercatori degli enti di ricerca non vigilati dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
La sequenza contrattuale prosegue, inoltre, anche per migliorare il trattamento giuridico ed economico del personale accademico che opera all’interno delle Aziende ospedaliere universitarie, sempre in vista della definizione dell’articolo n. 178 del CCNL. Sono svariati i problemi che riguardano il personale universitario assegnato alle Aziende ospedaliere degli atenei: dai fondi contrattuali alla tabella di trasposizione dalle ex categorie alle nuove aree, dai differenziali economici alla verticalizzazione. Tutti temi che devono ancora essere definiti nel dettaglio nel corso del confronto con l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle pubbliche amministrazioni.
Nel frattempo, c’è attesa per le sequenze contrattuali che andranno a definire le nuove regole del comparto pubblico con il più alto numero di dipendenti: quello della scuola. Nel settore dell’Istruzione, tra l’altro, c’è ancora da decidere nei dettagli su diversi punti: i permessi, la carriera e la formazione del personale, le sanzioni disciplinari, l’insegnamento nelle scuole all’estero e molto altro.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “l’obiettivo è normare nel dettaglio e il prima possibile quanto definito dalle due parti lo scorso luglio, a partire dall’ambito accademico e della Ricerca, per il quale, comununque, avevamo già definito diversi passaggi generali. Per diversi punti che riguardano questo contratto – su Istruzione, Università e Ricerca – è sembrato inevitabile il ricorso sequenza contrattuale. Adesso, nelle prossime due-tre settimane, cercheremo di definire al meglio l’operatività di quegli accordi generali”, conclude il presidente del sindacato autonomo.
I TEMI DA DEFINIRE CON LA SEQUENZA CONTRATTUALE
Di seguito sono elencati i temi che saranno trattati durante il confronto sulle sequenze contrattuali:
Ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del personale del comparto Istruzione e ricerca Periodo 2019-2021.
Norme finali -
Art. 178 - Sequenze contrattuali
1. In considerazione della particolare complessità del presente contratto che si riferisce a figure professionali eterogenee cui si applicano discipline difficilmente riconducibili ad unità, le seguenti tematiche sono rinviate ad una o più sequenze negoziali:
a) la responsabilità disciplinare per il personale docente ed educativo secondo quanto previsto all'art. 48;
b) la disciplina del rapporto di lavoro del personale delle scuole italiane all'estero;
c) l'adeguamento della disciplina relativa al personale delle A.O.U.; nelle more della definizione di tale disciplina, al personale di cui agli articoli 64, comma 1, e 66 comma 1 del CCNL 16/10/2008 continuano ad applicarsi le disposizioni contrattuali vigenti. Tenuto conto dell'evoluzione del sistema di classificazione del personale del SSN di cui al comparto Sanità, ai fini dell'equiparazione economica si tiene conto della confluenza dei profili professionali previsti nella tabella di cui all'art. 64, comma 1, del CCNL16/10/2008;
d) disciplina del trattamento economico dei Collaboratori ed Esperti Linguistici;
e) la disciplina del rapporto di lavoro del tecnologo a tempo indeterminato di cui all'art. 24-ter della legge 30 dicembre 2010, n. 240;
f) l'ordinamento professionale del personale degli enti di ricerca, ivi inclusi ricercatori e tecnologi;
g) l'attuazione delle previsioni di cui all'art. 22 della legge 30 dicembre 2010, n. 240 come sostituito dall'art. 14, comma 6-septies del D.L. 30/04/2022 n. 36, convertito in legge dall'art. 1, comma 1, L. 29 giugno 2022, n. 79;
I RISULTATI OTTENUTI CON IL CCNL 2019/21 SU ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA
Cosa è stato ottenuto con l’accordo del 14 luglio 2023 sul contratto collettivo nazionale sottoscritto all’Aran?
- i tre giorni di permesso (non due) retribuito anche al personale precario;
- i 60 euro (non 6) mensili come indennità da assegnare ai Direttori dei servizi generali e amministrativi;
- i 4 mesi (non 3) di congedo per le donne vittime di violenza;
- l’autorizzazione per i Dsga per accedere ai fondi del MOF (fino ad oggi non era previsto);
- l’autorizzazione a bandire corsi professionali per gli Ata facenti funzione su ruolo superiore;
- la conservazione delle posizioni economiche e lo sblocco della metà, fermate nell’ultimo decennio a partire da quelli già valutati;
- l’autorizzazione per gli organi collegiali a svolgere riunioni online, che altrimenti si sarebbero svolte in presenza;
- l’accantonamento dell'ordinamento professionale del personale degli Enti di ricerca e dei Policlinici universitari;
- l’introduzione per i lavoratori Afam dell’area dei funzionari, in attesa della stabilizzazione del personale precario, nessuna novità sulle sanzioni disciplinari, con rinvio alla sequenza contrattuale.
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