L’esclusione tra i destinatari della Carta dei docenti a tempo determinato appare irragionevole”: a questa conclusione è giunta la sezione Civile e Lavoro del Tribunale di Marsala, nell’esaminare il ricorso di una docente per la mancata inclusione nell’articolo 1, comma 121 della L. n. 107 del 2015 che ha introdotto l’obbligo di aggiornamento e formazione del docente con sovvenzione statale limitata al personale insegnante di ruolo. La docente, che ha presentato il ricorso avvalendosi della consulenza dei legali Anief, aveva svolto supplenze annuali gli anni 2020/2021 e 2021/2022: nei prossimi giorni gli verranno corrisposti mille euro.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief ricorda che “oramai non c’è giorno in cui non arrivino sentenze dei giudici nazionali che assegnano ai docenti precari almeno un anno di mancata erogazione della card del docente da 500 euro per l’aggiornamento. In molti casi si annoverano casi che, a seguito del ricorso al giudice prodotto dai legali Anief, il docente precario o ex precario recupera in un’unica soluzione ben 3mila euro. È capitato anche agli educatori, di ruolo e precari, su cui nei giorni passati si è espressa la Cassazione dando ragione sempre ai nostri avvocati. Invitiamo quindi il personale della scuola che volesse produrre il ricorso che permette di recuperare i 500 euro l’anno negati per la formazione e l’aggiornamento professionale, a chiedere ulteriori informazioni alle sezioni Anief e inviare la scheda rilevazione dati”.
Il giudice ha esaminato il caso ricordato che è vasta la giurisprudenza sulla materia, a partire dalla sentenza della scorsa primavera prodotta dalla Corte di Giustizia europea, rispetto alla quale i magistrati nazionali non possono che avere il massimo rispetto: il Tribunale catanese ha anche ricordato che pure l’art. 2 del D.L. n. 22/2020, senza introdurre alcuna distinzione in ordine alla natura del rapporto, stabilisce che “il personale docente assicura comunque le prestazioni didattiche belle modalità a distanza, utilizzando... per l’acquisto di servizi di connettività delle risorse di cui alla Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente”. Inoltre, ha fatto riferimento “all’art. 282 del D.lgs. n. 297/94, all’art. 28 del C.C.N.L. del Comparto Scuola del 4 agosto 1995 e agli artt. 63 e 64 del C.C.N.L. del Comparto scuola del 27 novembre 2007”, tutte norme da cui “emerge che la formazione costituisce un diritto e dovere del personale docente e che il Ministero è tenuto a fornire strumenti, risorse e opportunità che garantiscono la formazione non solo al personale a tempo indeterminato ma anche a quello a tempo indeterminato”.
Pertanto, “il ricorrente ha diritto ad usufruire del beneficio economico di € 500,00 annui tramite la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione di cui all’art. 1, co. 121, della L. 13 luglio 2015 n. 107” e “l’amministrazione convenuta va dunque condannata alla corresponsione in suo favore della c.d. carta docenti e ciò al fine di sostenerne la formazione”.
Di seguito, video tutorial e link utili per presentare ricorso con Anief per recuperare integralmente i 500 euro annui della carta del docente: video guida, adesione ricorso, scheda rilevazione dati.
PER APPROFONDIMENTI:
Carta docente anche ai precari, quarta sentenza a Vercelli: una docente recupera 2mila euro
Card docente 500 euro ai precari, pure il giudice di Marsala è d’accordo