La carta del docente va anche ai supplenti annuali che hanno sottoscritto contratti su “spezzoni” di cattedra, su cattedra come su sostegno agli alunni disabili: lo ha stabilito con chiarezza il Tribunale ordinario di Parma, sezione Lavoro, che ha condannato il ministero dell’Istruzione ad assegnare 2 mila euro a un’insegnante che non aveva ricevuto la Carta del docente negli anni scolastici 2017/2018, 2018/2019, 2019/2020 e 2020/2021, durante i quali ha svolto supplenze tra le 10 e le 12 ore settimanali, a fronte delle 22 previste per la cattedra intera. Decisiva, ai fini della sentenza, è stata la risposta fornita dalla “Corte di Giustizia Europea, nella causa C-450/21, con ordinanza resa in data 18 maggio 2022, a mezzo della quale ha affermato che “la clausola 4, punto 1, dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999, che figura nell’allegato della direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato, deve essere interpretata nel senso che essa osta a una normativa nazionale che riserva al solo personale docente a tempo indeterminato del Ministero dell’istruzione, e non al personale docente a tempo determinato di tale Ministero, il beneficio di un vantaggio finanziario dell’importo di EUR 500 all’anno, concesso al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “sono tanti i supplenti che possono avere accesso alla Carta del docente da 500 euro: basta presentare ricorso al giudice del lavoro, attraverso i nostri legali, così da recuperare un diritto negato nel 2015 dal legislatore e mai sanato dai governi successivi. Se l’aggiornamento professionale è un dovere, negare la Carta per realizzarlo è una chiara discriminazione”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI PARMA
Il Tribunale di Parma – Sezione Lavoro, definitivamente pronunciando nella causa in epigrafe indicata, disattesa o assorbita ogni contraria istanza, eccezione e difesa, così provvede: 1) Accerta e dichiara il diritto” dell’insegnante ricorrente “di ottenere la carta docente per gli anni scolastici 2017/2018, 2018/2019, 2019/2020, 2020/2021 e 2021/2022 per l’importo di Euro 500,00 annui. 2) Per l’effetto, condanna l’Amministrazione convenuta a mettere a disposizione della parte detta carta docente, o altro equipollente, così che la ricorrente ne possa fruire nel rispetto dei vincoli di legge. 3) Condanna parte convenuta alla rifusione delle spese di lite, che si liquidano in complessivi Euro 1.000,00, oltre spese generali e accessori come per legge, da distrarsi in favore dei procuratori antistatari, e oltre Euro 49,00 per contributo unificato”.
COME RICORRERE AL GIUDICE CON ANIEF
Il sindacato Anief si rivolge a tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado precari dal 2016 perché presentino ricorso al giudice per farsi assegnare i 500 euro annui della carta del docente: potranno in questo modo recuperare integralmente la somma. È possibile visionare il video-guida, le modalità di adesione al ricorso e la scheda rilevazione dati.
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