Non assegnare al docente precario la Carta annuale del docente “opererebbe quale atto discriminatorio e, come tale, in contrasto con la normativa euro-unitaria”, come indicato nel “richiamo dell’Ordinanza resa dalla Corte di Giustizia nella causa C-451/21”: a sostenerlo è la prima sezione civile del Tribunale di Vicenza, che ha assegnato 3.500 euro ad una docente per il mancato conferimento della card annuale per le supplenze svolte tra il 2014 e il 2022. In questa sentenza il giudice ha anche detto che su tale genere di ricorso è la posizione della “Corte di Giustizia” europea, “con pronuncia (interpretativa del diritto comunitario)” è “vincolante per il giudice nazionale”. E che non scatta nemmeno la “prescrizione quinquennale non avendo la prestazione di cui si discute natura retributiva e, in ogni caso, non attenendo la stessa, il diritto qui azionato, al pagamento di una somma di denaro (art. 2948, co. 1, n. 4 c.c.) bensì solo, come si è già sopra detto, alla messa a disposizione di una simile somma secondo un meccanismo riconducibile allo schema della delegazione
(ovvero dell’espromissione o dell’accollo)”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “si allunga la striscia degli effetti positivi della sentenza della Corte di Giustizia europea, per la quale la formazione e l’acquisto delle attrezzatura per realizzarla non può essere demandato al lavoratore solo perché precario. Invitiamo tutti i precari che hanno svolto supplenze negli ultimi anni a presentare ricorso al giudice del lavoro con Anief: vi sono alte possibilità di recuperare i 500 euro annui non assegnati. Possono farlo anche gli educatori precari, sui quali c’è stato il parere positivo della Corte di Cassazione”.
LA SENTENZA
Il Tribunale, definitivamente pronunciando, ogni diversa istanza ed eccezione disattesa o assorbita, così provvede: condanna il Ministero resistente a costituire in favore della parte ricorrente, con le modalità e le funzionalità di cui agli artt. 2, 5, 6 e 8 del DPCM 28 novembre 2016 (GU n. 281 del 1-12-2016), la Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado di cui all’art. 1, co. 121, Legge 107/2015, con accredito/assegnazione sulla detta Carta della somma pari a complessivi € 3.500,00 da spendersi non oltre il 24° mese decorrente dalla data di costituzione della Carta stessa; condanna parte resistente alla rifusione delle spese di lite sostenute dalla parte ricorrente a tale titolo liquidando la complessiva somma di € 600,00, oltre ad € 0,00 per spese, con maggiorazione di spese generali ed accessori di legge (iva e cpa) con distrazione della somma in favore dei difensori”.
COME FARE RICORSO CON ANIEF
Anief si rivolge ai docenti precari dal 2016 perchè presentino ricorso per farsi assegnare i 500 euro annui della carta del docente in: potranno in questo modo recuperare integralmente la somma. È possibile visionare video guida, più modalità di adesione al ricorso e scheda rilevazione dati.
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