Le aperture del governo sulla Carta dei docenti e sulla Ricostruzione di carriera sono due importanti conquiste ottenute grazie all’operato incessante del sindacato: è la premessa da cui si è sviluppata la seconda parte della giornata di studio, organizzata da Anief, dal titolo “DL 69/2023 Salva infrazioni e la normativa sul precariato”, svolta nella storica Sala rossa di Palazzo Reale di Palermo. Dopo l’introduzione del presidente Anief Marcello Pacifico, sull’importanza del diritto per il sindacato, è intervenuta Paola Frassinetti, sottosegretario di Stato al ministero dell'Istruzione e del Merito, la quale ha garantito che il dicastero di viale Trastevere si sta muovendo anche per quanto riguarda la ricostruzione di carriera.
Gli interventi, moderati da Giuseppe Tango, giudice della sezione del lavoro del tribunale di Palermo, sono proseguiti con la dottoressa Paola Marino, giudice della sezione lavoro sempre del capoluogo siciliano, che si è soffermata sulla ricostruzione della carriera. “Il decreto Salva infrazioni – ha detto Marino - può essere considerato in questo modo: coloro che adesso dovranno presentare la ricostruzione di carriera avranno una valutazione di tutte le giornate di servizio di fatto prestate”.
“Ma questa disciplina, che sembra abbastanza semplice, in realtà – ha proseguito il giudice - presenta qualche problematica. Intanto la disciplina di ricostruzione di carriera di docenti e Ata non è uguale, perché il personale Ata non ha avuto i 180 giorni, perché i docenti facevano sostituzioni temporanee ed era fisiologico il fatto che i docenti non svolgessero servizio per un intero anno scolastico. Quindi, per favorire una situazione di giustizia sarebbe stato utile introdurre questo: se un docente presta servizio per 180 giorni, si dà per buono che abbia svolto servizio in tutto l’anno. Per gli Ata questo non accade, perché di solito il personale Ata faceva supplenza per tutto l’anno. In questo modo – ha concluso Marino – si sarebbe garantita una ricostruzione di carriera più giusta”.
L’avvocato Nicola Zampieri, legale Anief, si è invece soffermato sulla Carta dei docenti: “Il governo – ha detto l’avvocato veneto - ha stabilito che nel 2023 anche il personale assunto fino al 31 agosto ha la possibilità di usufruire della Carta docenti. Il governo come poteva fare diversamente? Poteva ad esempio verificare – ha proseguito Zampieri - se ogni docente precario aveva diritto alla Carta docenti o solo quelli con supplenza fino al 31 agosto, quindi su posto vacante. L’obbligo della formazione è però un diritto di tutti i docenti precari, non solo di quelli al 31 agosto. E vi sono forti diversi dubbi di compatibilità rispetto ai dettami europei. Quindi – ha concluso l’avvocato - anche il docente con contratto breve ha lo stesso diritto a ottenere la carta dedicata alla formazione”.
Hanno preso poi la parola Paolo Coppola, presidente Sezione lavoro tribunale di Napoli, e Massimiliano Marinelli, professore ordinario di Diritto del lavoro presso l’Università di Palermo, per parlare sempre di diritto e mondo della scuola.
Sempre nel corso della seconda sessione di lavori della giornata di studio organizzata dall’Anief, ha preso la parola anche l’avvocato Walter Miceli, legale Anief, che ha fatto una panoramica sui diritti negati al personale non di ruolo e la perdurante situazione di precarietà dei lavoratori della scuola italiana, con tanto di abuso dei contratti a termine sempre più nel mirino della Commissione europea.
Il comunicato stampa sulla prima sessione della giornata di studio “Mim, Mur e Sindacato nella sfida del Pnrr” svolto nella Sala rossa di Palazzo Reale di Palermo: cliccare qui.
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