Altri 3.500 euro incassati da un insegnante precario per non avere ricevuto la Carta del docente a partire dal 2016: stavolta ad assegnarli, con una “sentenza lampo”, è stato il Tribunale di Rovigo, che ha assegnato la somma a meno di tre mesi dal ricorso.
LE MOTIVAZIONI DEL GIUDICE
Il giudice ha motivato la decisione ricordando che “il Consiglio di Stato (sentenza n. 1842/2022) ha annullato il D.P.C.M. n. 32313 del 2015, evidenziando come una interpretazione costituzionalmente orientata della L. n. 107/2015 impone di riconoscere il bonus di € 500,00 anche al personale assunto a tempo determinato, stante la contrarietà di detta esclusione rispetto ai precetti degli artt. 3, 35 e 97 Cost. e degli artt. 29, 63 e 64 del C.C.N.L. del 29/11/2007, secondo cui l’obbligo formativo grava anche sui docenti precari, e che sulla vicenda è intervenuta anche la Corte di giustizia dell’Unione Europea, che con ordinanza del 18 maggio 2022, emessa nella causa C-450/21 ha concluso stabilendo che “la clausola 4, punto 1, dell’accordo quadro deve essere interpretata nel senso che essa osta a una normativa nazionale che riserva al solo personale docente a tempo indeterminato del Ministero, e non al personale docente a tempo determinato di tale Ministero, il beneficio di un vantaggio finanziario dell’importo di EUR 500 all’anno, concesso al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali”.
IL COMMENTO DEL SINDACATO
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “le sentenze dei tribunali stanno dando seguito a quanto stabilito dalle Aule di giustizia di rango superiore. Anche il Governo se ne è fatto una ragione, salvo però limitarsi ad assegnare la Carta del docente solo ai supplenti annuali con contratto fino al 31 agosto prossimo. Peccato che bastino cinque mesi di supplenze per anno scolastico per avere accesso ai 500 euro annui: vale per oggi, come per gli ultimi cinque anni scolastici. Chi presenta il ricorso con Anief ha quindi altissime possibilità di recuperate il maltolto nel volgere di pochi mesi, considerando che il ricorso di questa sentenza di Rovigo era stato presentato all’inizio dello scorso mese di agosto quindi appena 80 giorni fa”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI ROVIGO
“Il Tribunale di Rovigo, in composizione monocratica, in funzione di Giudice del Lavoro, definitivamente decidendo nella causa n. XXX/2023 promossa da XXXXX XXXX contro il MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO, in persona del Ministro pro tempore, ogni diversa domanda, eccezione, difesa o istanza disattesa, così provvede:
1) Accerta e dichiara il diritto di parte ricorrente ad usufruire del beneficio economico di € 500 annui per gli anni scolastici dal 2016/17 al 2022/23 relativo alla Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del personale docente e condanna il Ministero convenuto a mettere a disposizione della parte ricorrente l’importo complessivo di € 3.500,00 tramite il sistema della Carta elettronica;
2) Condanna il Ministero convenuto a rifondere alla parte ricorrente – e per lei ai procuratori costituiti, che si sono dichiarati antistatari- le spese di lite, che liquida in € 1.213,00 per compenso di avvocato, oltre IVA e CPA come per legge, spese generali al 15%.
Così deciso in Rovigo, in data 20 ottobre 2023”.
COME RICORRERE PER RECUPERARE 500 EURO L’ANNO
L’organizzazione autonoma continua a proporre i ricorsi per accedere con Anief al bonus docente: l’obiettivo è quello di recuperare 500 euro per ogni supplenza, anche per i contratti fino al 30 giugno, al termine delle lezioni o di durante ancora inferiore. Per maggiori informazioni o per aderire all’impugnativa Anief, in modalità singola o collettiva, basta collegarsi con la pagina internet predisposta dal giovane sindacato.
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