Ancor una sentenza del Tribunale di Roma a favore di un insegnante precario che ha rivendicato e ottenuto la Carta dei docenti per gli anni di supplenza svolti: sono ben 2.500 gli euro assegnati all’insegnante, che a fronte di cinque supplenze annuali, svolte tra il 2018 e il 2023, si era dovuto formare a proprie spese.
Dai tribunali italiani continuano a pervenire sentenze favorevoli ai precari che chiedono di avere la Carta del docente: una di queste arriva da Roma, dove il giudice del lavoro ha detto sì al ricorso prodotto dai legali Anief in difesa di una insegnante che tra il 2021 e il 2023 ha svolto due supplenze annuali, fino al 30 giugno, senza ricevere un euro per la sua formazione e l’aggiornamento professionale. Il Ministero dell’Istruzione è stato quindi condannato a risarcire la docente con i 1.000 euro che le aveva indebitamente sottratto: secondo il Tribunale di Roma sulla questione fa ormai da sentenza-pilota quella emessa qualche mese fa dalla Suprema Corte di Cassazione, la n. 4090/23, attraverso cui è stato “accertato il contrasto del diritto interno (art.1 comma 121 L. 107 cit.) con la clausola 4 accordo quadro sul lavoro a tempo determinato recepito dalla direttiva 1999\70, che garantisce il principio di parità di trattamento del lavoratore a tempo determinato, nella parte in cui esclude il diritto al riconoscimento della carta docente per gli insegnanti con incarico annuale ovvero fino al termine delle attività didattiche”.
Oltre 2 mila sentenze favorevoli, 5 milioni di euro recuperati dai docenti e Ata difesi in tribunale, solo ad aprile oltre un milione e 200 mila euro di risarcimenti: sono i numeri impressionanti che hanno caratterizzato l’azione legale dell’Anief, nei tribunali d’Italia, nei primi quattro mesi del 2024.
“La ricorrente ha certamente diritto al riconoscimento della prestazione richiesta in via diretta per gli anni di servizio 2020/21, 2021/22, 2022/2023, 2023/2024, con conseguente condanna del Ministero convenuto a consentire l’accesso al portale, ex art 3 DPCM 28 novembre 2016, per la concreta assegnazione della carta docente per un importo nominale complessivo di € 2.000,00, maggiorato di interessi o rivalutazione dalla data del diritto all’accredito alla concreta erogazione”: questa è la conclusione a cui il Tribunale di Roma è giunto nell’esaminare il ricorso prodotto da un’insegnante supplente dal 2020 ad oggi per la mancata assegnazione della Carta del docente. Alla docente, difesa dai legali Anief, il giudice del lavoro ha assegnato 2.000 euro di risarcimento “maggiorato di interessi o rivalutazione dalla data del diritto all’accredito alla concreta erogazione”.
Ancora un ricorso vinto per la mancata assegnazione della card annuale da 500 euro ad un insegnante: stavolta a beneficiarne è stata una docente che a seguito delle supplenze svolte tra il 2018 e il 2023 per ottenere giustizia dal Tribunale di Verona si è avvalsa dell’azione vincente dei legali che operano per Anief. Il giudice del lavoro ha esaminato la situazione, ascoltato le parti ed emesso una sentenza nella quale non ha potuto fare altro che risarcire la docente della somma che l’amministrazione avrebbe dovuto assegnarli a seguito dei cinque anni di supplenze svolte: ha quindi condannato l’amministrazione scolastica a farle avere 2.500 euro, “oltre alla maggior somma tra gli interessi legali e la rivalutazione monetaria calcolata dalla data del diritto all’accredito sino alla concreta”.