Oltre 2 mila sentenze favorevoli, 5 milioni di euro recuperati dai docenti e Ata difesi in tribunale, solo ad aprile oltre un milione e 200 mila euro di risarcimenti: sono i numeri impressionanti che hanno caratterizzato l’azione legale dell’Anief, nei tribunali d’Italia, nei primi quattro mesi del 2024.
“La ricorrente ha certamente diritto al riconoscimento della prestazione richiesta in via diretta per gli anni di servizio 2020/21, 2021/22, 2022/2023, 2023/2024, con conseguente condanna del Ministero convenuto a consentire l’accesso al portale, ex art 3 DPCM 28 novembre 2016, per la concreta assegnazione della carta docente per un importo nominale complessivo di € 2.000,00, maggiorato di interessi o rivalutazione dalla data del diritto all’accredito alla concreta erogazione”: questa è la conclusione a cui il Tribunale di Roma è giunto nell’esaminare il ricorso prodotto da un’insegnante supplente dal 2020 ad oggi per la mancata assegnazione della Carta del docente. Alla docente, difesa dai legali Anief, il giudice del lavoro ha assegnato 2.000 euro di risarcimento “maggiorato di interessi o rivalutazione dalla data del diritto all’accredito alla concreta erogazione”.
Ancora un ricorso vinto per la mancata assegnazione della card annuale da 500 euro ad un insegnante: stavolta a beneficiarne è stata una docente che a seguito delle supplenze svolte tra il 2018 e il 2023 per ottenere giustizia dal Tribunale di Verona si è avvalsa dell’azione vincente dei legali che operano per Anief. Il giudice del lavoro ha esaminato la situazione, ascoltato le parti ed emesso una sentenza nella quale non ha potuto fare altro che risarcire la docente della somma che l’amministrazione avrebbe dovuto assegnarli a seguito dei cinque anni di supplenze svolte: ha quindi condannato l’amministrazione scolastica a farle avere 2.500 euro, “oltre alla maggior somma tra gli interessi legali e la rivalutazione monetaria calcolata dalla data del diritto all’accredito sino alla concreta”.
Dai tribunali italiani giungono ulteriori interessanti specifiche sulla Carta del Docente da assegnare certamente anche i precari: a Padova, il giudice lo scorso 23 aprile nell’assegnare 1.500 a un insegnante che aveva presentato ricorso con Anief ha detto che bastano 150 giorni per anno scolastico (paria alla “prestazione di un docente di ruolo part time”) e conformato che si possono avere i risarcimenti dell’ultimo quinquennio “con conseguente infondatezza delle pretese” da parte dell’amministrazione “riferite anche ai pregressi anni scolastici”.
La Carta del docente va assegnata ai precari aggiungendo ai 500 euro annuali anche “interessi legali e rivalutazione monetaria”: a stabilirlo è stato il Tribunale del lavoro di Venezia nel risarcire un insegnante che ha presentato ricorso tramite i legali Anief per avere svolto tre supplenze annuali tra il 2021 e il 2024. Secondo il giudice, infatti, “seguendo la recente Cassazione intervenuta sul punto ai sensi dell’art. 363-ter c.p.c. con la sentenza 29961/23, condivisa dal giudicante, la disposizione nazionale che limita la platea degli aventi diritto alla Carta Docente al personale di ruolo va disapplicata quantomeno con riferimento ai titolari di supplenze annuali e fino al termine delle attività scolastiche”.