Corte di giustizia europea: registrata la causa C-543/23 del Tribunale di Padova promossa da legali #Anief per il riconoscimento del servizio prestato presso la scuola paritaria nella ricostruzione di carriera.
Corte di giustizia europea: registrata la causa C-543/23 del Tribunale di Padova promossa da legali #Anief per il riconoscimento del servizio prestato presso la scuola paritaria nella ricostruzione di carriera.
Zero dubbi: la Carta del docente va data anche ai precari che abbiano svolto almeno 150 giorni di supplenza per anno scolastico, anche se con contratti “brevi” stipulati dai dirigenti scolastici. L’ha detto la Corte di giustizia europea, come pure il nostro Consiglio di Stato e poi anche la Cassazione. Lo scrive il Tribunale di Padova, sollecitato dai legali Anief in difesa di una insegnante entrata di ruolo nel settembre del 2021 ma con un passato da precaria con quattro anni di supplenze tra il 2017 e il giugno del 2021. Il giudice del lavoro ha accordato la richiesta condannando l’amministrazione scolastica a risarcire la docente con 2.000 euro, benché le supplenze non fossero di tipo annuale ma conseguenziali e formate da più contratti a termine di breve periodo stipulati dai dirigenti scolastici.
L’importo annuale della Carta del docente non dato dall’amministrazione agli insegnanti precari va dato e anche “maggiorato di interessi o rivalutazione dalla data del diritto all’accredito alla concreta erogazione”: a sostenerlo è il tribunale di Roma nel condannare il Ministero a risarcire una docente non di ruolo che tra il 2021 e il 2024 ha svolto delle supplenze annuali senza vedersi riconoscere i 500 euro annui per la formazione e l’aggiornamento professionale previsti dalla Legge 107/15. All’insegnante, il giudice ha dunque deciso di fare avere non solo i 1.500 euro della Carta del docente ma anche gli interessi maturati nel frattampo.
Solo una parola: “vincente”. È l’esito dell’azione giudiziaria ottenuta dai legali Anief a proposito dell’ammissione al concorso per diventare dirigente scolastico, la cui prova preliminare è prevista tra dieci giorni, il prossimo 23 maggio: gli avvocati che operano per il sindacato rappresentativo hanno presentato ricorso al Tar e, proponendo motivazioni valide, sono riusciti a fare partecipare alle prove anche i candidati che abbiano svolto i 5 anni di servizio minimo richiesto dal bando, pure se in istituti scolastici paritari. “Abbiamo centrato anche stavolta l’obiettivo di giustizia che ci eravamo prefissati, perché non si potevano escludere con leggerezza migliaia di docenti da quella che rimane una pochissime forme di carriera esistenti nel nostro sistema scolastico”, commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
Per gli insegnanti precari il recupero della Carta del docente può andare a ritroso nel tempo fino a recuperare 3 mila euro più gli interessi maturati: a ribadirlo è stato il Tribunale di Roma, con una sentenza esemplare emessa un mese fa, il 10 aprile scorso, che ha premiato la voglia di giustizia di una docente precario. Dopo avere svolto ben sei supplenze tra il 2017 e il 2023, la docente ha presentato ricorso attraverso i legali che operano per Anief: il giudice del lavoro del tribunale romano gli ha dato piena ragione, condannando il Ministero al pagamento nei suoi confronti di 3 mila euro, più interessi, oltre che “al pagamento delle spese di giudizio liquidate nella somma di E.980,00”.